Matteo Zola
Giornalista professionista
nato a Casale Monferrato (AL)
il 18 luglio 1981
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Giornalista professionista e professore di Lettere, ho vissuto e studiato a Torino, dove ho mosso i primi passi nel giornalismo, lavorando per Narcomafie, mensile su mafia e crimine organizzato legato all’Associazione Libera. Nel 2010 ho fondato East Journal, quotidiano online di politica e cultura dell’Europa centro-orientale, di cui sono Direttore responsabile. Nel 2014 mi sono trasferito nel Regno Unito, lavorando presso l’Università dell’Essex come assistente alla didattica. Dal 2016 vivo a Trento, dove – accanto a quella di giornalista – svolgo la professione di docente. Attualmente collaboro con Osservatorio Balcani e Caucaso; ISPI, istituto per gli studi di politica internazionale; EastWest, mensile di politica internazionale.
FORMAZIONE
2020
Vincitore concorso a cattedra per l’insegnamento di discipline letterarie
presso la scuola secondaria di primo grado
2018-2020
Biennio di formazione professionale per l’insegnamento
presso la Provincia autonoma di Bolzano
2017
Corso di Perfezionamento per l’insegnamento
nei settori antropo-psico-pedagogici presso Università di Trento
2011
Superamento dell’Esame di Stato per l’idoneità professionale
riconosciuto dall’Ordine dei Giornalisti
2008-2010
Master biennale in Giornalismo “Giorgio Bocca”, Torino
2006-2008
Laurea Specialistica in Letteratura, Filologia e Linguistica italiana
2001-2005
Laurea triennale in Lettere
LINGUE
Inglese, francese
PUBBLICAZIONI PRINCIPALI
Testi
Ucraina, alle radici della guerra, Paesi edizioni, Roma 2022
Interno Pankisi. Dietro la trincea del fondamentalismo islamico, Infinito edizioni, 2022
Congo, maschere per una Guerra, Quintadicopertina editore, Genova 2014
La crisi ucraina da Maidan alla guerra civile (curatela), Quintadicopertina editore, Genova 2014
Il pellegrino e altre storie senza lieto fine, Edizioni Forme libere, Trento 2013
Inchieste giornalistiche
Gli scontri in Macedonia, un enigma da chiarire, in Il Reportage, Torino 2015 – fotoreportage realizzato con Giorgio Fruscione sugli scontri a fuoco e sulle proteste del maggio 2015
Le mafie dietro la guerra, in Narcomafie, Torino 2012 – inchiesta sulle ragioni occulte del conflitto nella Repubblica Democratica del Congo
La mafia bicipite, in Narcomafie, Torino 2012 – inchiesta sul crimine organizzato albanese in Italia e in patria
La cupola nel caveau, in Narcomafie, Torino 2011 – inchiesta realizzata con Gaetano Veninata sui rapporti tra politica, mafia e finanza in Croazia e nei Balcani
Bulgaria, atomic mafia, in Flare, Torino 2011 – inchiesta sui rapporti tra crimine organizzato e industria nucleare in Bulgaria
Articoli su riviste specializzate
L’epopea criminale del Congo, in I sentieri della ricerca, rivista di storia contemporanea, Istituto storico della Resistenza, Torino 2013
La poesia civile di Riccardo Olivieri, in Italian Review of Poetry, rivista del Dipartimento di Italianistica, Columbia University, New York 2011- articolo di critica letteraria
L’evoluzione del verso in Pier Luigi Bacchini, in Palazzo Sanvitale, Monte Università di Parma, Parma 2010 – articolo di critica letteraria
Egr. Scrivere che a priori che REFERENDUM FARSA é una distorsione dei giornalisti influenzati dalla CIA o dagli USA
Per fortune c é PUtin
I tartari hanno sempre portato guerre e problemi, non serve studiare molto. Nessun commento della corruzione galoppanrte e sempre piu strutturata nel sistema ucraino ad iniziare da Poroshenko ed ovviamente Iashenuk
Gentile Matteo Zola,
in seguito alla lettura del suo articolo Cosa leggere per capire i Balcani… mi sorge immediata questa domanda: è possibile capire un popolo senza capire il suo immaginario? Non sono forse i nostri pensieri e le nostre azioni frutto non solo di quelle zone chiare e accessibili di noi ma anche, se non di più, di quelle più oscure, popolate da forme, miti e simboli di una più antica formazione?
Non ritiene che la lettura di uno scrittore come Ivo Andric, o anche Mesa Selimovic, o di un poeta come Aleksa Santic, o se vogliamo uno più vicino a noi, Izet Sarajlic, sarebbero da inserire nel suo elenco di opere fondamentali da leggere? Si può capire la Bosnia senza capire che cosa è il sevdah?
Non potremo, credo io, mai capire un popolo, senza ascoltarne anche l’anima.
Spero di non essere stata inopportuna,
la saluto con stima
Mirjana Zarifovic
Gent. Mirjana
ha assolutamente ragione. E la ringrazio di aver espresso questo suo pensiero con parole che, di migliori, non avrei saputo trovarne. Ho imparato la storia polacca, ungherese, romena e russa più attraverso la letteratura che tramite la saggistica. Non per tutti è così. Conosco esperti di Polonia che non hanno mai letto Gombrowicz o Witkiewicz, e conosco persone che giurano di amare i Balcani e non hanno mai letto Sarajlic o Krleza. Ma le vie dell’amore non sono le stesse per tutti. Questo articolo vuole offrire una carrellata di testi per un inquadramento storico-politico, senza pretesa di esaustività. Chissà che dall’interesse storico-politico non si arrivi a Danilo Kis.
Un caro saluto
Matteo
Caro Matteo! Ho 70 anni ed è per questo che ti do del tu, ma anche per il motivo che, i personaggi pubblici sono di tutti, non si deve avere uno cattedra per sentirsi distinto. Comunque volevo dirti che hai fatto un po’ di casino nel articolo dedicato ai Albanesi Iliri non iliri, stesso nome Iliri si spiega dal Albanese, in tutt’e due versioni, Iliri – Liberi o IL -YL – EL stella secondo dialetti .
Anche il nome MESAPI si spiega solo dal Albanese cioè MES – AP IN MEZZO APRE , i due mari Adriatico e Ionio.
MES – opotamia in mezzo si due fiumi MES – dit ( giorno ) MES – Dheu ( terra ) terraneo , e così via. La saluto
Albanesi discendenti delli Illiri? Lei dice probabilmente no. Mentre la maggiro parte degli scenziati dice probabilmente si. Sono curioso di capire dove basa la sua valutazione? Io sono Albanese e non sono un ricercatore ma me permetti di aggiungere: anche se non ci sono prove 100% di questo legame, il fatto della lingua uniqa, oppure di usare tutt’ora nomi che dervano dai Illiri (Agron, Genti, Bardhyl, Teuta, Ilir, Alban cono i nomi piu usati in Albania, nomi dei canosi illirice confermati dai studi), e anche qui siamo gli unici nei Balcani che usiamo questi nomi. Visti che non ce nessun altro nesso del popolo albanese cone nessun’altra regione della terra, e visto che noi Albanesi non siamo arrivati da Marte, perche non vale il probabilmente Si, piu che probabilmente No?
Sono il presidente di una università popolare (terza età) di Maserada sul Piave (Treviso).
Siamo interessati ad una sua lezione presso la nostra università, eventualmente anche a distanza.
Grazie per l’attenzione.