a cura di Michael Biasin, corrispondente da Tbilisi
Quello georgiano è uno Stato antichissimo, disgregatosi nel XIII° secolo e ricostituitosi solo nel secolo scorso. Per secoli i georgiani sono rimasti sotto il dominio dell’impero russo e i rapporti con Mosca sono il leit-motiv della storia della Georgia. Con la rivoluzione sovietica, dopo una breve indipendenza, il Paese divenne una repubblica socialista e fu solo con la caduta dell’Urss che tornò alla piena indipendenza. Tuttavia con l’indipendenza si svilupparono conflitti separatisti nelle regioni dell’Abcasia e dell’Ossezia del Sud, autoproclamatesi indipendenti. Nel 2004 la Rivoluzione delle Rose ha portato al potere il presidente Mikheil Saakašvili, provocando al contempo un ulteriore allontanamento politico da Mosca. Nel 2008 Tbilisi e Mosca entrarono in conflitto: il casus belli furono proprio le province separatiste di Abcasia e Ossezia.
Dal 2004 il Paese è guidato da Mikheil Saakašvili, considerato da molti osservatori un populista, è da molti accusato di essere il responsabile del conflitto russo-georgiano. Benché fortemente osteggiato dalle opposizioni, ha vinto anche le contestate elezioni del 2008. Il 1° ottobre prossimo si voterà nuovamente ma questa volta Saakašvili si trova come rivale il miliardario Bidzina Ivanishvili, uomo che si vocifera essere vicino a Mosca, capace di unire le opposizioni e di far presa sull’elettorato anche grazie a testimonial come Kaka Kaladze, celebre calciatore del Milan.
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