UCRAINA: Cosa sta succedendo? Riassunto di una crisi

È cominciata con una protesta per la mancata firma dell’accordo di associazione tra Unione Europea e Ucraina, ma il malcontento covava sotto la cenere da molto tempo. Sono seguiti i cortei, le molotov, i cecchini, i morti, la fuga del presidente Yanukovich e il nuovo governo. Ci hanno detto che erano europeisti e democratici, poi nazionalisti ed estremisti, infine fascisti e autoritari: ma cosa è successo davvero in piazza Indipendenza e quali sono le ragioni e le anime della protesta? Poi è venuta la Crimea, con le truppe paramilitari senza mostrine, l’intervento di Mosca, la reazione occidentale e le opposte propagande. Infine la crisi nell’est del paese, in quel Donbass che sembra sempre più teatro di una guerra civile. East Journal ha cercato di essere equidistante, seguendo le vicende e spiegando cosa succede. Chi ci leggerà con attenzione vedrà che non siamo tifosi né dei russi, né degli euro-atlantici. Proponiamo i nostri migliori articoli di analisi e commento per aiutare il lettore a farsi un’idea. Un’idea sua.

I FATTI …

UCRAINA: Cosa sta succedendo? Il punto della situazione e le chiavi di lettura possibili – articolo che riporta e cerca di analizzarli da più punti di vista, partendo dall’inizio delle proteste fino alla fuga di Yanukovich. Per capire chi c’era in piazza e quali sono le ragioni profonde della protesta e per farsi un’idea degli interessi internazionali in gioco. (26 febbraio 2014)

Crisi in Crimea, riassunto dei fatti (Matteo Zola)- articolo che elenca i soli fatti, dal 26 febbraio al 24 marzo, in merito alla crisi in Crimea. Un mese di storia, dalle prime proteste contro Kiev, al referendum per l’annessione alla Russia, fino alla sospensione di Mosca dal G8. Soli fatti, per mettere in fila l’accaduto.

Cosa succede nell’est del paese? I fatti dal fronte di Donetsk – articolo che elenca i fatti, dal 12 aprile in poi, in merito alle violenze esplose nella regione di Donetsk tra separatisti filorussi ed esercito ucraino.

Odessa non perdonerà. La ricostruzione dei fatti e la verità impossibile (Matteo Zola)- articolo che ricostruisce i fatti dell’incendio di Odessa in base ai reportage degli inviati dei quotidiani britannici. Ne emerge che i contorni di alcuni momenti chiave sono incerti e per questo possono essere piegati agli interessi di parte. Una verità univoca e condivisa è impossibile ma alcuni fatti restano incontestabili.

Il referendum nell’est del paese, in attesa di risposte da Kiev – (Oleksiy Bondarenko) articolo sul referendum per l’indipendenza del Dombass, organizzato dai separatisti il 10 maggio 2014, nel tentativo di creare uno scenario simile a quello della Crimea. (12 maggio 2014)

Il voto promuove Poroshenko, ma la strada è in salita – (Oleksiy Bondarenko) all’indomani delle elezioni presidenziali del 25 maggio, un articolo che analizza il risultato del voto che ha premiato l’oligarca di Odessa, Petro Poroshenko, uomo che piace alle cancellerie occidentali e non dispiace a Mosca, con la quale ha la responsabilità di tessere nuove relazioni. (27 maggio 2014)

Gli irriducibili di Maidan e la rivoluzione infinita (Oleksiy Bondarenko) a Kiev non sembra poter tornare la normalità. Restano le barricate e restano gli irriducibili, con le loro fasce rossobrune e le immagini di Bandera. Sono i Maidanovzi, e cercano con la loro minacciosa presenza di influenzare la vita politica della capitale (2 giugno 2014)

L’esercito di Kiev uccide i civili, anche loro terroristi? (Oleksiy Bondarenko) l’offensiva dell’esercito regolare ucraino nell’est del paese sembra registrare un crescente numero di vittime civili. Secondo fonti russe, sarebbero vittime di sconsiderati attacchi aerei verso le città occupate dai separatisti (6 giugno 2014)

… E LE ANALISI

Cosa succede in Crimea, tra propaganda etnica e retoriche umanitarie. Qualche spiegazione (Matteo Zola) articolo di analisi sugli eventi in Crimea, in cui si ragiona sulla legittimità dell’intervento russo e sulle diverse propagande messe in atto dalle parti in causa. (6 marzo 2014)

La Crimea dice sì a Mosca, quali scenari? (Pietro Rizzi) articolo in cui si prospettano le diverse soluzioni della crisi ucraina, dal congelamento del conflitto (sul modello della Transnistria) all’annessione effettiva alla Russia. (17 marzo 2014)

La Crimea ha diritto all’autodeterminazione?(Matteo Zola) alla luce del Diritto internazionale, la Crimea ha diritto ad autodeterminarsi? Il referendum di annessione alla Russia è legale? E soprattutto, il Diritto internazionale è in grado di affrontare le sfide del mondo contemporaneo?

Il governo di Kiev è legittimo? L’ombra nera di Svoboda (Pietro Rizzi, Matteo Zola, Davide Denti, Giorgio Fruscione) l’esecutivo che si è insediato dopo la fuga di Yanukovich ha rispettato tutte le regole costituzionali previste? Il parlamento che gli ha dato la fiducia è ancora quello del passato regime e il partito di estrema destra Svoboda conta quattro ministri: abbastanza per gettare un’ombra sull’attuale governo ad interim?

Slavofilismo e occidentalismo, attualità di un’antica controversia – (di Claudia Bettiol) due correnti filosofiche hanno dato vita, tra il XVIII e il XIX secolo, ad un accanito dibattito che oggi ritorna attuale più che mai: il confronto tra slavofili e occidentalisti. Due opposte visioni della Russia e del suo ruolo nel mondo.

ALTRE RAGIONI 

Achemtov, l’oligarca tra gli oligarchi (Pietro Rizzi) – è l’uomo più potente del paese, padrone del Dombass e capace di mobilitare migliaia di persone. Rinat Achmetov, dopo essersi tenuto in disparte nei momenti più caldi della crisi ucraina, ha scelto di appoggiare Kiev e il suo presidente Poroshenko.

La lotta tra gli oligarchi alla base delle proteste? (Giovanni Catelli) – gli oligarchi sono i veri padroni dell’economia e della politica ucraina e sono in costante lotta tra loro. Una lotta non convenzionale, condotta con mezzi criminali e l’appoggio della mafia locale. Alla base di questa crisi c’è anche la sfida tra gli oligarchi.

Economia e politica, un mix esplosivo (Pietro Rizzi) – l’Ucraina è un paese al collasso, sull’orlo della bancarotta. Facile preda, quindi, per le opposte potenze euro-atlantica e russa. L’elemento economico è importante per capire la crisi ucraina. L’Unione Europea, il Fondo monetario internazionale, il Cremlino, fanno la gara a chi offre di più ma in cambio vogliono precise garanzie politiche. (4 marzo 2014)

GLI ANTEFATTI – CRIMEA

La Crimea contesa tra Mosca e Kiev (Gregorio Baggiani) – la contesa per la Crimea è una vecchia storia. Già nel luglio scorso Gregorio Baggiani, ricercatore presso la cattedra di Storia all’Università di Roma Tre, cercò di spiegare la situazione prefigurando la separazione della penisola (9 luglio 2013)

GLI ANTEFATTI – UCRAINA

Condannata la Timoshenko, un processo (non solo) politico (Matteo Zola) – le vicende politiche ucraine sono turbolente dal 2004, anno della Rivoluzione arancione. Ma fu davvero una “rivoluzione democratica”? e Yulia Timoshenko, condannata al carcere dal regime di Yanukovich, è davvero innocente? Il quadro di un paese dove bene e male, giusto e sbagliato, si fondono. (29 agosto 2012)

Chi coltiva l’orto di casa. Considerazioni sul viaggio a Est di Hillary Clinton (Giovanni Catelli) – nel 2010 l’allora Segretario di Stato americano, Hillary Clinton, intraprese un viaggio diplomatico per i paesi di quello che Mosca ritiene essere il suo “orto di casa” palesando gli interessi di Washington per l’area. Interessi e promesse, spesso non mantenute. (16 lugilo 2010)

SCENARI E OPINIONI

In Ucraina sta andando in scena la crisi del putinismo – (Matteo Zola) quanto sta avvenendo in Ucraina è un atto di debolezza, e non di forza, da parte di Putin che vede il proprio consenso in pericolo e non sa come fronteggiare la crisi economica.

Odessa e il suo testamento di sangue –  (Matteo Zola) l’incendio del palazzo del Sindacato di Odessa da parte degli estremisti ultranazionalisti ucraini, è stato il momento più tragico della crisi ucraina. Non tanto per il numero delle vittime ma per il valore simbolico. Odessa è un momento di passaggio nel conflitto ucraino, il momento in cui entra in scena la barbarie

La Crimea come il Kosovo? – (Giorgio Fruscione) il caso kosovaro è un precedente per quello della Crimea? Quali sono le analogie e le differenze fra le due situazioni? può la Nato accusare la Russia di aver agito “illegalmente”?

Tutte le debolezze dell’Unione Europea. Conviene essere nemici di Mosca? (Francesco Nicoli) – l’Unione Europea ha comminato sanzioni minime alla Russia, importante partner commerciale del vecchio continente. L’interdipendenza con Mosca e la subordinazione energetica spingono l’Unione Europea a essere cauta verso Mosca, mostrando la propria debolezza e l’incapacità di garantire la sicurezza dei paesi membri. (21 marzo 2014)

Scenario jugoslavo per l’Ucraina? A rischio l’integrità del paese (Giorgio Fruscione) – un’analisi comparata di alcuni elementi che accomunano le vicende della Jugoslavia in disfacimento, che si sarebbe poi annientata nella guerra, e quelle dell’Ucraina di oggi. Scritto prima dell’invasione russa in Crimea. (27 febbraio 2013)

La protesta del “nazionalismo civico”. Ma non tutto il paese scende in piazza (Matteo Zola) – le manifestazioni pacifiche per la cacciata di Yanukovich rappresentavano la punta dell’iceberg di un malcontento diffuso e radicato fin dai tempi della Rivoluzione arancione. Tuttavia non tutto “il popolo ucraino” era contro Yanukovich, e la piazza non rappresentava il paese intero. (5 dicembre 2013)

Europeismo e democrazia non c’entrano niente. Basta con l’informazione a metà (Matteo Zola) – dopo le prime manifestazioni, le proteste a Kiev hanno cambiato volto entrando in una nuova fase. Una fase che più nulla aveva a che vedere con l’europeismo o le istanze democratiche, malgrado i media main-stream dicessero altro. (24 gennaio 2014)

PER SAPERNE DI PIU’

UCRAINA: Terra di confine, un viaggio tra oriente e occidente. Intervista a Max Di Pasquale – “Terra di confine” è il titolo del libro di Massimiliano Di Pasquale, giornalista esperto di Ucraina. Un titolo che tradisce fin da subito il problema: in Ucraina il confine tra est e ovest è mobile, non definito. In questo incontro tra oriente e occidente sta l’anima vera del paese. (4 luglio 2012)

A MARGINE

LETTONIA: La minoranza russa è discriminata. Ma bisogna pur difendersi (Matteo Zola) – in Lettonia un partito russofilo finanziato da Mosca chiede l’indipendenza di una regione a maggioranza russa. Quando il finto umanitarismo tradisce ambizioni egemoniche.

La guerra tra Russia e Georgia, un conflitto mai finito. (Michael Biasin) – Il conflitto russo-georgiano del 2008 è un esempio di come la Russia sia pronta a usare le armi per tutelare i propri interessi. Quel conflitto scoppiò a causa di un delicato e fallimentare intreccio politico tra Georgia e Stati Uniti. Mosca, anche in quel caso, giocò la carta delle popolazioni russofone da difendere.

Chi è Matteo Zola

Giornalista professionista e professore di lettere, classe 1981, è direttore responsabile del quotidiano online East Journal. Collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso e ISPI. E' stato redattore a Narcomafie, mensile di mafia e crimine organizzato internazionale, e ha scritto per numerose riviste e giornali (EastWest, Nigrizia, Il Tascabile, Il Reportage). Ha realizzato reportage dai Balcani e dal Caucaso, occupandosi di estremismo islamico e conflitti etnici. E' autore e curatore di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022) e di "Interno Pankisi, dietro la trincea del fondamentalismo islamico" (Infinito edizioni, 2022); "Congo, maschere per una guerra"; e di "Revolyutsiya - La crisi ucraina da Maidan alla guerra civile" (curatela) entrambi per Quintadicopertina editore (2015); "Il pellegrino e altre storie senza lieto fine" (Tangram, 2013).

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5 commenti

  1. Cio’ che succede oggi in Ucraina e’ incredibile:; si cerca in ogni maniera di violentare la verita’ storica.L’Ucraina ha sempre lottato per la propria liberta’ contro tartari russi polacchi,tedeschi.L’Ucraina non ha mai invaso alcun Paese.Stalin deporto’ gli ucraini ai confini(Donetsk-Lugansk-) e al loro posto invio’ russi fedeli.Ovviamente oggi le zone russofone vogliono l’unione alla Russia .Noi in Italia cosa si farebbe se gli austriaci dell’Alto Adige(loro lo chiamano “SUD TIROL” volessero la secessione? L’Unita’ d’Italia e’ costata milioni di morti.

    • A dire il vero persone di madrelingua tedesca stavano già in Südtirol. L’Italia invase il Südtirol durante la prima guerra mondiale, e poiché non fu accontentata con la cessione di territori jugoslavi, ne mantenne il controllo.
      Poi durante il fascismo ci fu il tentativo di cacciare le persone di madrelingua tedesca. In ogni caso non si può dire che il Südtirol sia stato storicamente italiano.

  2. Polacchi e una nazione che si trova da sempre tra due mostri Germania e Russia dubito che nell ultimi secoli siamo st<ati noi dichiarare la guerra uno di quell imperi e polonia non ha mai invaso nessun di questi paesi compresa Ucraina!

  3. http://it.wikipedia.org/wiki/Massacro_di_Katy%C5%84 bisognio studiare la storia e poi parlare…io come Polacca mi sento ofesa da certe affermazioni di piu perche nostante tutto amiro e rispetto e sostengo Ucraina e oviamente amo Polonia!

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