RUSSIA: L’ombra del terrorismo islamico sulle Olimpiadi di Sochi

A otto mesi dall’inizio delle prossime Olimpiadi invernali che si svolgeranno dal 7 al 23 febbraio 2014 a Sochi, nel Caucaso russo, torna in primo piano il problema della sicurezza e sale al massimo il livello di allerta in seguito alle recenti minacce attuate dal leader islamico Doku Umarov, comandante dei ribelli ceceni, nonché ex-presidente della Repubblica secessionista cecena di Ichkeria, il quale ha invitato ad attaccare i Giochi Olimpici di Sochi in un video girato presso il suo nascondiglio nella foresta risalente al mese di giugno, diffuso sul sito KavkazCenter, politicamente vicino ai ribelli.

Umarov in Russia è ricercato per i reati di sequestro, omicidio e tradimento, e come leader dei separatisti ceceni ha rivendicato sia l’attentato alla Metropolitana di Mosca del 29 marzo 2010, che causò la morte di 40 persone, sia l’attentato all’aeroporto di Domodedovo del 24 gennaio 2011, costato la vita ad altre 37 persone. Nell’ultimo anno però le attività terroristiche condotte da Umarov sembravano essere cessate, ma ciò che a detta dei ribelli voleva essere un atto di buona volontà è stato interpretato dal governo russo come un presunto indebolimento del nemico. Il leader ceceno nel video ha infatti accusato il presidente Putin di avere scambiato questa sorta di cessate il fuoco come un segno di cedimento.

“Oggi dobbiamo mostrare a chi vive nel Cremlino che la nostra bontà non è debolezza” ha affermato il leader dei ribelli islamici, aggiungendo inoltre che le autorità russe “hanno in programma di tenere le Olimpiadi sopra le ossa dei nostri antenati, sulle ossa di molti, molti musulmani morti sepolti nella nostra terra dal Mar Nero. Siamo come i mujaheddin e come tali siamo tenuti ad utilizzare i metodi che Allah ci consente.

Queste minacce mettono a serio rischio la sicurezza dell’evento, già da tempo secondo il governo russo obiettivo principale da raggiungere in vista delle prossime Olimpiadi invernali. La città di Sochi dista infatti solo qualche centinaio di chilometri dalle instabili repubbliche di Cecenia e Daghestan, principali centri operativi dove hanno luogo le attività dei ribelli, all’interno delle quali si nasconderebbero inoltre buona parte di essi; il che fa rientrare Sochi all’interno di una zona più che mai “calda”.

In attesa dell’inizio della manifestazione sale dunque la preoccupazione russa, tanto da costringere Putin a chiedere cooperazione in materia di sicurezza persino a paesi come gli Stati Uniti e la confinante Georgia, con i quali da sempre il Cremlino intrattiene relazioni complicate. Intanto le autorità e le forze dell’ordine russe garantiscono di intraprendere tutte le misure necessarie per certificare la sicurezza delle Olimpiadi, secondo quanto ha affermato il Comitato Antiterroristico Nazionale in risposta al video di Umarov.

Chi è Emanuele Cassano

Ha studiato Scienze Internazionali, con specializzazione in Studi Europei. Per East Journal si occupa di Caucaso, regione a cui si dedica da anni e dove ha trascorso numerosi soggiorni di studio e ricerca. Dal 2016 collabora con la rivista Osservatorio Balcani e Caucaso.

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3 commenti

  1. Bonaiti Emilio

    Immancabilmente all’approssimarsi di un evento sportivo internazionale scattano le minacce dei gruppi terroristici più interessati a cui la stampa internazionale dà il massimo rilievo.

  2. Mi son sempre chiesto con grande stupore, che concetto di Dio abbia un “islamista”. Cerco di capire, che concetto abbiano dell’Onnipotente, i vari predicatori “armati” cresciuti a pane, kalashnikov e madras !!!
    Questi “fratelli musulmani” a momenti sembrano di essere più simili ai pagani germanici adoratori delle forze “capricciose” dell’oltretomba, che invece adoratori del Dio di Abramo !!! Altro che “Dio Misericordioso”…sembra che invochino Odino o il dio della “faida”! Ma ripeto, quello che più mi meraviglia, è constatare il concetto “diabolico” che hanno di Dio! Ma roba da non crederci!
    Voglio entrare nel merito della questione, sottolineando un particolare aspetto delle farneticante dichiarazioni di Umarov, il quale spesso (come tanti altri leader combattenti) viene contemplato emotivamente da una certa stampa internazionale, quasi fosse, uno dei tanti paladini dei popoli “oppressi” o uno dei tanti “braveheart del Caucaso” in un mix di simpatica ammirazione anti-imperialista e benevolo “giustificazionismo dell’agire”!
    Umarov non è un “mujaheddin” (onore che invece spetta come tributo onorifico a veri soldati !)…Umarov è uno dei tanti assassini che sfrutta il terrore per generare terrore!
    Un individuo che piazza bombe nel metrò, o che plaude alle gesta eroiche di qualche suo predecessore più schifoso di lui, in grado di sventrare bambini di prima o di quinta elementare, in una scuola dell’Ossetia Settentrionale (Beslan) nel settembre 2004, non può essere un combattente, né un valoroso guerriero!
    Non può esserlo! Altrimenti assistiamo ad una totale inversione dei principi fondamentali dell’uomo, sempre più rarefatti e precari!
    “Questi combattenti” (!) appartengono ad un’altra categoria di esseri!
    A parte tutta questa premessa, mi chiedo ulteriormente quale sia il concetto di “terra patria” per il signor Umarov.
    Dalle dichiarazioni del “buon mujaheddin” trapela naturalmente un accenno alle solite rivendicazioni autonomiste, proposte spesso, anche da tanti altri leader separatisti del Nord Caucaso. Umarov afferma infatti che: le autorità russe “hanno in programma di tenere le Olimpiadi sopra le ossa dei nostri antenati, sulle ossa di molti, molti musulmani morti sepolti nella nostra terra del Mar Nero.
    Dunque: Sochi è una località che si affaccia sul Mar Nero, nella parte nord occidentale del Caucaso, e non ha nulla a che vedere con la Cecenia! Si trova infatti in una parte geograficamente opposta ad essa. Tutt’al più potrebbe appartenere (come rivendicazione culturale) alla Circassia, o per meglio dire, ad una regione storica, oggi non più esistente, che un tempo andava dal Caucaso occidentale al Mar di Azov, nella quale vi erano stanziate numerose tribù Adighe o Circasse, che furono islamizzate in un secondo tempo, ed appartenenti semmai ad un’area culturale più europeo-sarmatica, che asiatico-semitica ! Avere l’Islam come tratto comune, non vuol dir proprio nulla.
    Anche i vicini “turchi” sono islamici, eppure non sono né arabi, né persiani, nè caucasici ! La differenza che intercorre tra un ceceno ed un circasso (o adigo) è la stessa di quella che può intercorrere tra un Finlandese ed un Greco! Eppure entrambi sono europei!
    Un abitante di Grozny(Cecenia) ed un circasso di Sochi(ammesso che sia facile trovarne uno nella zona!) per comprendersi tra loro, hanno bisogno di parlare in russo; in alternativa al russo che nella loro comune unica patria moscovita, è pur sempre lingua franca comune… possono scegliere di esprimersi in inglese o persino a gesti, tanta è la differenza etnolinguistica tra questi due gruppi etnici: entrambi allogeni dai russi, sono comunque indigeni diversi tra essi!!!
    Ancora una volta, quello che più stupisce, non sono tanto i deliranti proclami islamisti, quanto le strategiche divulgazioni dei media occidentali , che diventano portatori di “ inesattezze e menzogne”, e dei quali i vari “sceicchi” del terrore , si fanno beffe!
    “Questa è la nostra terra”, disse, Umarov: l’ultimo dei mohicani !

  3. Bonaiti Emilio

    Perfettamente d’accordo! Sono uomini fuori dell’umanità.

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