Il Comitato norvegese per il premio Nobel per la pace ha deciso: la premiata, per il 2012, è l’Unione Europea. La decisione arriva come una boccata d’aria per un progetto ultimamente in crisi, e dove anche i progressi più universalmente riconosciuti (come l’Erasmus) sembrano alla mercé della visione di breve termine degli stati membri, stretti all’angolo da una crisi economica d’importazione. Secondo i norvegesi,”l’Unione e i suoi precedessori hanno contribuito per oltre sei decenni all’avanzamento della pace, della riconciliazione, della democrazia e dei diritti umani in Europa“.
I meriti storici dell’Unione Europea: pace, riconciliazione, democrazia
Sfrigolano eurofobici ed euroscettici, da Vaclav Klaus (“un tragico errore”) al premio Nobel 1983 Lech Wałęsa (“una spiacevole sorpresa”) a Nigel Farage (“umorismo di cattivo gusto”). Ma i meriti storici dell’Unione sono innegabili, e vanno riconosciuti e tenuti ben davanti agli occhi in questi momenti difficili. Le “gravi difficoltà economiche e il considerabile malcontento sociale” attuale non devono far dimentare, secondo il Comitato Nobel, il più importante risultato dell’Unione: aver “aiutato a trasformare la maggior parte dell’Europa da un continente di guerra in un continente di pace“.
La pace, dunque, come merito fondamentale del progetto federale europeo. E non solo attraverso la riconciliazione franco-tedesca (tre guerre in settant’anni, seguite da sessant’anni di pace), ma anche attraverso la politica d’allargamento, tanto bistrattata ultimamente. Politica che ha consentito l’ancoraggio della democrazia laddove l’autocrazia retrocedeva, a cominciare dai paesi mediterranei post-autocratici negli anni ’80 (Grecia, Spagna e Portogallo) fino all’Europa centro-orientale negli anni ’90. Anche l’attuale fattore di spinta dell’UE verso democrazia, riconciliazione e diritti umani nei Balcani e in Turchia è riconosciuto ed evidenziato dal Comitato Nobel.
La promozione della democrazia nel mondo: in attesa del premio Sakharov 2012
Ma l’Unione non sta con le mani in mano. Il 26 ottobre, il Parlamento Europeo annuncerà il vincitore 2012 del suo piccolo premio Nobel, il premio Sakharov per la Libertà di Pensiero, dal nome del fisico e dissidente sovietico già premio Nobel per la pace 1975. I tre candidati in lizza sono il dissidente bielorusso Ales Bialiatski, attualmente ospite delle carceri di Minsk, le cantanti punk russe Pussy Riot, e gli iraniani Nasrin Sotoudeh and Jafar Panahi, un avvocato dei diritti umani e un regista.
Il premio Sakharov apporta 50.000 €, contro i 900.000 € che l’UE riceverà dal comitato Nobel. Ma l’Unione impegna già risorse finanziarie ben superiori nei suoi programmi esterni di sostegno alla democrazia nel mondo. Attraverso lo Strumento europeo per la democrazia e i diritti umani (EIDHR), una linea di finanziamento specifica del budget UE, l’Unione finanzia direttamente ONG e organizzazioni della società civile in quei paesi in cui non è diplomaticamente possibile lavorare con i governi nazionali, mettendo a bilancio solo per questo 1 miliardo di euro nel periodo 2007-2012 (circa 157 milioni l’anno), l’uno per mille del bilancio UE, che è in sè l’1% della somma dei bilanci nazionali. Altri programmi UE (il Fondo europeo di sviluppo per i paesi ACP, lo Strumento di cooperazione allo sviluppo per Asia ed America Latina, lo Strumento della politica di vicinato, lo Strumento di pre-adesione) si occupano di cooperazione e promozione della democrazia nel mondo.
Il 2012 segna purtroppo anche il ventennale dell’avvio della guerra in Bosnia, di fronte alla quale l’UE si trovò incapace di agire, come ricorda Luisa Chiodi su OBC. E non mancano i contributi scientifici che ricordano come l’UE spesso non si interroghi veramente su cosa significhi “democrazia” e come esportarla efficacemente. Tuttavia, in questo campo, il bicchiere è mezzo pieno piuttosto che mezzo vuoto: il premio Nobel ce lo ricorda e ci invita a non gettare il bambino assieme all’acqua sporca.
Vi leggo sempre con ammirato interesse, ma stavolta mi avete delusa oltre ogni dire. Non si tratta di bambino e acqua sporca, la UE è NATA perché si giungesse al punto in cui siamo, allo strangolamento economico e politico di centinaia di milioni di persone cui – come appunto le sempre più violente repressioni di manifestazione sacrosante dimostrano – sempre più è negata la semplice libertà di esprimere la propria opinione e con capi di Governo – vedi i preclari esempi nostro e della Grecia – che vengono imposti per distruggere i Paesi senza neppure più passare dall’ormai vuoto teatrino della democrazia rappresentativa; ne approfitto per ricordare che l’unico organismo elettivo della UE, il Parlamento, non decide un bel nulla e che, prima di cominciare a impoverire palesemente i suoi residenti, la UE da anni porta avanti politiche commerciali di rapina nei Paesi in via di sviluppo. Che il Nobel arrivi ora, nel momento di minima popolarità della macchina europea e della massima verità sui suoi veri scopi, non stupisce penso nemmeno i bambini, si tratta di una mossa propagandistica quasi disperata per risollevare un consenso che è sempre stato tiepido e che d’ora in avanti mi auguro si tramuti nel giusto livore.
Leggetevi Barnard e poi magari ci risentiamo.
Giuliana Cupi – Torino
Ciao Giuliana,
come sai qua su EastJournal ci diamo all’ “europeismo critico”: non nascondiamo le debolezze e criticità dell’Unione, ma ugualmente pensiamo che senza di essa, spesso, si starebbe peggio. Io, poi, sono credo il più europeista della redazione 🙂 Quindi non la pensiamo alla stessa maniera, ma ascoltare opinioni diverse è l’unico modo per crescere e migliorare, credo.
Veniamo alla sostanza: conosco Paolo Barnard, e lo apprezzo come giornalista d’inchiesta. Tuttavia su molte cose ritengo che sbagli e che veda solo una delle prospettive possibili.
La UE è nata per lo strangolamento economico dell’Europa? Al contrario, il mercato comune è nato per superare le autarchie nazionaliste interbelliche, impedire un nuovo conflitto, e permettere la prosperità dei suoi stati membri. Fin qui non si può dire che abbia fallito.
Il Parlamento Europeo non serve a niente? Non è così, dal 2009 il Parlamento ha le stesse competenze legislative del Consiglio; una configurazione non dissimile da Camera e Senato americani, o da Bundestag e Bundesrat tedeschi. E’ grazie al Parlamento che proposte legislative come ACTA sono state fermate.
Le relazioni commerciali UE-ACP sono improntate allo sfruttamento? Gli accordi fino al 2008 (Lomé e Cotonou) erano regimi commerciali preferenziali in cui i paesi del sud potevano importare al nord i loro prodotti senza dazi, mentre l’inverso non era possibile. Certo mancavano i prodotti agricoli, ma questa non era una decisione UE quanto piuttosto degli stati membri, attaccati alla PAC. Dal 2008 il WTO ha costretto l’UE a revisionare i suoi accordi per introdurre il libero scambio bilaterale: ugualmente, non una decisione dell’UE. Per quanto riguarda i programmi di cooperazione e aiuto allo sviluppo, ne cito nomi e cifre nell’articolo.
Il Nobel è una mossa propagandistica? Si può dire così, ma d’altronde ogni scelta del Comitato Nobel è politica e propagandistica in sè. I norvegesi hanno voluto ricordare, in questo momento di smarrimento e crisi economica, dei meriti storici dell’Unione, che troppo spesso passano sottotraccia e vengono dimenticati dai politici populisti di turno.
Un caro saluto, spero tu continui a leggerci.
Davide Denti
Gent. Giuliana
se ci legge sempre, allora saprà che ha da attendersi una replica all’articolo di Davide Denti. Come sa cerchiamo di presentare quante più prospettive possibili e a breve uscirà un articolo (a mia firma) di taglio opposto rispetto a quello in questione. Poi, sulla faccenda di Barnard sono più tranchant rispetto a Davide, poiché il signor Barnard esprime idee pregiudiziali, cerca fama spacciandosi da guru della rete, esprime teorie economiche che non stanno nè in cielo nè in terra, dando eccessiva importanza all’aspetto monetario, e che un buon studente di economia sarebbe in grado di confutare. E contesto che l’EU sia nata a scopo di strangolamento. La Ceca non ha strangolato nessuno, la Cee nemmeno. La Ue è un grande colosso burocratico mal gestito, attualmente preda di derive economiciste in buona parte ispirate alle logiche del Fmi (che, a semplificare brutalmente, è roba americana e non europea), ma si può e si deve raddrizzare la baracca. A una baracca storta, però, il nobel non l’avrei dato.
Matteo Zola
Ammetto di non essere un esperto su questi argomenti ma questo articolo mi sembra del tutto vergognoso e falso. Innanzittutto ci si dimentica che due membri dell UE ovvero Francia e Regno Unito hanno voluto fortemente la guerra alla Libia e hanno bombardato la citta di Tripoli negandole elettricita e acqua corrente per giorni.
Poi mi sembra falso il discorso sui Balcani. Sarei proprio curioso di sapere cosa vi risponde un kossovaro di etnia serba se gli chiedete un opinione sull intervento del KFOR. Ricordiamoci che durante la guerra in Bosnia e in Kossovo è stato usato l uranio impoverito, e non mi pare siano stati i serbi a farlo.
Le campagne propagandistiche per un intervento in Libia prima ed in Siria ora mi sembrano tutto tranne che un sinonimo di pace ma al contrario un invito alla guerra. In Libia ho letto di pulizie etniche di ribelli a danno dei sostenitori di Ghedaffi e della popolazione nera. Per quanto riguarda la Siria ho letto in questo stesso sito sull accusa di crimini di guerra rivolta ai ribelli, gli stessi ribelli appoggiati dall UE.
L UE oltrettutto sta rispondendo malissimo alla crisi finanziaria e sta mandando allo sfacelo paesi come la Grecia e il Portogallo che sono in una situazione drammatica e questo a causa della politica dei tagli della Merkel (ho visto in un telegiornale austriaco di come nelle provincie settentrionali del Portogallo ci sia il problema del lavoro minorile e che molti bambini lavorano al posto di andare a scuola in modo tale che le loro famiglie possano pagare le tasse volute dal governo).
Mi sembra ridicolo da parte del giornalista adulare gli interventi europei di esportazione della democrazia. Mi pare che la Merkel sia intervenuta con un ricatto durante le ultime elezioni greche. Sbaglio o ha detto piu o meno che se non avessero eletto un parlamento stabile la Germania non avrebbe piu dato soldi a quest ultima? Poi ci si lamenta se Putin fa la stessa cosa con la Moldavia riccattandola di non interessarsi all EU in cambio di gas. Non capisco ancora bene in base a cosa si differenziano i due modi di fare. Oltrettutto non mi sembra che Mario Monti sia mai stato eletto democraticamente.
Vorrei precisare che non sono euroscettico e tantomeno eurofobo come sembra che voglia etichettare il giornalista tutti coloro che criticano la decisione presa dal comitato per l assegnazione del premio Nobel, pero l europa in questa maniera non va avanti. Ricordiamoci che Alba Dorata in Grecia è una conseguenza di cio che sta facendo l UE nel loro paese.
É vero, nell europa occidentale non ci sono state piú guerre dal ´45, ma questo soprattutto perché è caduta sono l influenza statunitense che ha fatto riappacificare i rapporti tra Francia e Germania. Se due paesi sono sotto la stessa area di influenza che senso ha dichiararsi guerra? Tanto vale bombardare Belgrado e integrarla anch essa sotto la propria influenza no?
Non vorrei poi dilungarmi sui problemi che il mercato globale provochi ai paesi del Terzo Mondo dove la loro produzione è orientata soprattutto all esportazione per soddisfare il Primo Mondo, fra gli altri la UE, facendo morire di fame i propri cittadini.
Mi fa anche ridere il discorso sui diritti umani in Turchia. Ma l esercito turco e i membri del partito PKK non si scontrano quotidiamente sulle vie cittadine delle citta curde sotto il controllo turco? Che differenza c è fra i membri del PKK e i partigiani italiani o jugoslavi che combatterono contro l esercito tedesco? Eppure il PKK e considerato un organizzazione terroristica mentre i partigiani degli eroi! Perchè i soldati tedeschi in Italia sono considerati invasori mentre i soldati turchi in Kurdistan no? Solo perche la Germania di allora era nemica mentre l odierna Turchia è nostra amica? Se l UE ha dato l indipendenza al Kossovo mi sembra allora piu che giusto che dia l indipendenza anche al Kurdistan e bombardare Ankara cosi come gli Statiunitensi hanno bombardato Belgrado. Ah gia dimenticavo: i Serbi sono cattivi mentre i Turchi sono buoni.
La decisione di dare il premio Nobel all UE mi sembra ipocrita e offensiva poi ognuno la pensa come vuole. Sarei contento di ricevere una risposta magari dallo stesso Davide Denti e di correggermi se ho scritto delle sciocchezze o delle imprecisioni o se semplicemente vede le cose che ho scritto in maniera positiva e quindi la decisione di Oslo del tutto coerente con il significato della parola Pace. Grazie
Mi scuso per la lunghezza del mio commento e vorrei fare i complimenti a questo sito da cui ho imparato molte cose.
Caro Paolo,
grazie del tuo commento, mi permetti di sottolineare un paio di cose che posso aver tralasciato nell’articolo.
In primis, non considero affatto “euroscettico” come un insulto, e spero che non sia inteso come tale; per “eurofobi” intendo alcune precise personalità (Klaus, Farage) che non hanno mai nascosto la loro contrarietà fondamentale all’esistenza dell’Unione.
La Comunità Europea è stata fino al 1992 un progetto primariamente economico, e le politiche estere erano di competenza esclusiva degli stati membri. Solo a partire da Maastricht si inizia a parlare di una possibile Politica estera e di sicurezza comune, ma sempre legata all’unanimità tra gli stati membri, e solo ultimamente si sta cercando di superare l’unanimità. Con queste premesse, dovrebbe essere comprensibile come non sia stata l’Unione Europea a fare la guerra alla Libia, bombardare Belgrado o pattugliare Mitrovica, ma (alcuni dei) suoi stati membri. E’ una distinzione importante, che troppo spesso viene dimenticata. L’Unione Europea come organizzazione sovranazionale non ha la capacità di fare la guerra: le mancano un ministero della difesa, ed un esercito. Al massimo può mettersi a disposizione dell’ONU per organizzare missioni di peacekeeping con il personale di alcuni suoi stati membri, come nel caso di Eufor Althea in Bosnia.
L’Unione Europea non riconosce altri stati: solo i suoi stati membri possono farlo; l’UE non potrebbe mai “riconoscere” il Kosovo perché non ha questo potere. Peraltro, 5 stati membri UE non riconoscono la Repubblica del Kosovo come stato indipendente.
E’ importante ciò che tu dici a metà commento: forse è stato solo grazie all’influenza americana che la riconciliazione franco-tedesca è potuta avvenire, e che per 60 anni non c’è stata una sola guerra all’interno dei confini della CEE/UE? Probabilmente l’influenza americana ne è stata una condizione necessaria. Tuttavia esistono altri stati nella stessa NATO che riconciliati non sono: basta guardare ai rapporti tra Grecia e Turchia. Quindi, a mio parere, per la riconciliazione una comunanza d’interessi politico-militari non basta, serve un progetto di destino comune.
Quando si parla di democratizzazione (non: esportazione della democrazia, che è un termine americano) il comitato Nobel ricorda che la transizione e il consolidamento della democrazia in Europa centro-orientale è avvenuto grazie al fattore di spinta della prospettiva di allargamento e di adesione all’Unione, e che lo stesso avviene oggi nei Balcani. Per quanto riguarda la Turchia, ci sono molti passi ancora da fare, ma la situazione è già ben migliore di quella che era nel 1987 o nel 1999.
Non si fa riferimento quindi alla situazione post-crisi economica, di cui capisco poco, e quindi mi taccio.
Vorrei solo sottolineare tuttavia che, anche a seguito della crisi, nessun paese dell’UE è caduto in dittature o autocrazie: sono stati sempre greci, portoghesi e spagnoli a scegliere il loro nuovo governo. Anche il governo di Mario Monti in Italia è costituzionale; la situazione attuale ricorda quella belga o quella dell’Italia della prima repubblica, ma non ne inficia il carattere democratico. Credo che le situazioni in Ungheria e Romania siano invece più gravi, a livello di qualità della democrazia, e che vadano tenute monitorate.
Per concludere, come dico sopra: il bicchiere non è del tutto pieno. L’UE ha mancanze e debolezze, soprattutto rispetto ai suoi stati membri. Proprio il fatto che l’UE ha dei “mezzi poteri” in politica estera fa sì che i cittadini, di stati membri e non, possano crearsi delle aspettative troppo alte, che poi vengono deluse e portano al rifiuto del progetto intero. Le motivazioni del Comitato Nobel, tuttavia, continuano a sembrarmi valide: pace interna e democratizzazione tramite l’esempio e l’allargamento, sono due risultati storici che all’UE non si possono negare.
Un caro saluto,
Davide Denti
Grazie mille della risposta ma mi sembra incompiuta o imprecisa in diversi punti
Il primo punto è la questione sulla democrazia dentro l UE.
La Merkel ha ricattato la Grecia durante le ultime elezioni che se la popolazione non avesse votato la coalizione “amica” della Germania lei non avrebbe piú dato soldi alla Grecia per pagare il suo debito. È democrazia questa? Puo uno stato immischiarsi negli affari interni di uno stato come ha fatto la Merkel?
Il secondo punto riguarda i Balcani. Lei dice che L UE ha favorito il rispetto dei diritti umani in quella regione. Quando ho fatto notare che l UE non ha mosso dito ed anzi ha appoggiato il bombardamento statunitense su Belgrado o l uso dell uranio impoverito mi ha risposto che queste sono faccende di cui l UE non aveva alcun potere decisionale. Giustissimo ma allora cos avrebbe fatto l UE di cosi tanto lodevole riguardo ai diritti umani in quella regione devastata dalla guerra?
Per entrare nell UE la Serbia deve rinunciare ad ogni pretesa sul Kossovo pure a quella parte in cui vive una maggioranza di etnia serba che non ha nessuna voglia di staccarsi dalla Serbia. Non mi sembra molto democratico tutto cio. Perche non si fa piuttosto un bel Referendum in Kossovo e si chiede alla popolazione cio che vuole? Ma figurarsi! La Serbia deve ubbidire all UE oppure se lo sogna di farci parte e all UE della popolazione serba in Kossovo se ne frega altamente. I confini non la fanno i cittadini la fanno i politici ed i cittadini si devono addattare. Se questa è la democratizzazione dei Balcani…
Poi è vero che in altre questioni la situazione è molto migliorata come in Croazia ed in Slovenia ed anche in Serbia in particolare per quanto riguarda la libertá di opinione e di stampa un tempo inesistente o quasi. La Bosnia invece rischia ogni giorno una guerra civile.
Terzo ed ultimo punto e probabilmente quello piú importante di tutti riguarda la liberta di stampa. I grandi mezzi di comunicazione ovvero TV e stampa nazionali per quanto riguarda la politica estera non sono liberi. Le menzogne sulla guerra in Libia e sull attuale guerra in Siria sono state pubblicate su tutti i giornali piu importanti di ogni nazione favorevole alla guerra (o di paesi alleati a paesi favorevoli alla guerra come Germania che pero ha rifiutato ogni intervento militare) . Su tutti i giornali di destra o di sinistra sono stati appoggiati i ribelli e criminalizzati i governi dittatoriali in carica. I ribelli sono stati descritti come combattenti per la liberta mentre Ghedaffi e Al-Ashad sterminatori di donne e bambini che usano i carri armati per ammazzare la popolazione civile perche provano un gusto sadico nel farlo.E le rivolte in Bahrein??Perché non si è parlato con accuratezze di queste rivolte? Nonostante ció lei mi parla di “democratizzazione” dell Europa? Ma se i giornali e le televisione sono ricoperti di propaganda! Poi lei mi dira che c´è Internet e che ognuno puo farsi lo stesso la propria opinione. L opinione della gente viene comunque pilotata in maniera evidente. Vada per strada a chiedere alla gente chi sono i buoni tra i ribelli ed i militari in Siria. La stampa dei paesi europei (io leggo soprattutto giornali italiani, austriaci e tedeschi) ha riportato deliberatamente bugie.
Se in Europa la stampa è cosi libera perche nessun giornale ha apertamente criticato i crimini di guerra perpetuati dai ribelli? Anzi ricordo ancora come alcuni giornali di lingua tedesca criticarono la Merkel affermando che era una vergogna che non appoggiava i pacifici ribelli contro il terribile dittatore libico.
Poi certo che non siamo in Russia dove chi ha criticato ai tempi la guerra in Cecenia veniva imprigionato o anche ucciso ma non credo che siamo la luce della democrazia che deve illuminare i bui angoli del mondo come Cina o Russia.
Sapete chi secondo me meritava il premio Nobel per la Pace tra i tanti possibili? Nabeel Rajab. Si è fatto torturare pur di portare la liberta al suo popolo ha rischiato la vita per la liberta. Altro che Unione Europea…. Ma lui è soltanto uno dei tanti.
Vorrei scusarmi per il mio scarso italiano ma abito ormai da diversi anni in Austria e vorrei anche scusarmi se sembro insistente sulle mie opinioni.
Caro Paolo,
purtroppo per necessità di brevità sarà impossibile toccare tutti i punti che sollevi. Ci sarebbe da discuterne per un buon mese intero 🙂
Sulla democrazia nell’UE: segnalo solo che se uno stato membro non dovesse più essere una democrazia, sarebbe sospeso nella sua membership in base all’art.7 TUE, come minacciato nel 2000 all’Austria di Haider. Sulle questioni Merkel/Grecia, lascio a ciascuno di valutarne l’opportunità politica. A me pare che si tratti di europeizzazione del dibattito politico, che ormai trascende le frontiere nazionali e fa sì che ci si interessi delle elezioni anche negli altri stati dell’Unione.
Balcani e diritti umani. Cosa ha fatto l’UE? Tramite la prospettiva di allargamento, l’UE attira i paesi dei Balcani e li spinge a conformarsi alle norme internazionali sui diritti umani, cristallizzate in primis nella Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (Cedu) di cui tutti gli stati balcanici sono già firmatari, e a cui la stessa UE accederà presto. Su Serbia/Kosovo: il dibattito è un po’ più sfumato, l’UE non impone alla Serbia di riconoscere il Kosovo (non può farlo) ma ha bisogno che tra chi detiene di fatto il potere a Belgrado e a Pristina ci siano relazioni di lavoro per quanto possibili normali.
Sulla libertà di stampa e di informazione: non sono d’accordo, se mi baso sulle principali fonti internazionali (Freedom House, Reporters Without Borders; qua si trova un’utile tabella comparativa: http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_freedom_indices) non c’è modo di dimostrare che la stampa europea sia in generale di parte. Poi, su un caso particolare (es. Siria, Bahrein), ci possono essere molteplici fattori che spingono la stampa a prendere una posizione piuttosto che l’altra. Ma ciò non ha niente a che fare con l’Unione Europea. Su Nabeel Rajab possiamo essere d’accordo, e spero che venga preso in considerazione per il Premio Sakharov del Parlamento Europeo per l’anno prossimo (può scrivere agli europarlamentari italiani ed austriaci per proporlo).
Un caro saluto, mi fa piacere sapere che EastJournal arriva fino in Austria: possiamo dire di essere un blog “europeo” ora 🙂
Davide Denti
Concordo completamente con Paolo.
Giuliana
Ciao,
concordo (purtroppo) con Giuliana e Paolo…
tutte le “esaltazioni” dell’Europa portatrice di pace hanno senso se e solo se “ci si guarda l’ombelico” e si pensa con egoismo e eurcentrismo…
Vi invito a leggere questo articolo tradotto dalla stampa Nicaraguense:
Europa, Nobel per la ‘pace’. Un premio al genocidio
http://www.fabionews.info/View.php?id=14457
A volte … per vedere la verità bisogna guardarsi con occhi “esterni”!
Ciao
Fabio
Leggetevi questo s eavete ancora dei dubbi:http://www.byoblu.com/post/2012/10/17/VI-spiego-i-piani-di-chi-vuole-piu-Europa.aspx#continue.
Giuliana
Vorrei solo precisare che Jörg Haider non è mai stato cancelliere austriaco. Se lo fosse stato a quest ora l Austria probabilmente non sarebbe nell UE. Haider è stato vice-cancelliere con la FPÖ e successivamente con la BZÖ. Il cancelliere dell epoca era Wolfgang Schüssel dell ÖVP. Quindi non è mai esistita un Austria di Haider grazie a Dio.
Tu dici che “non c’è modo di dimostrare che la stampa europea sia in generale di parte”. Mi viene voglia quasi di ridere. Non ho mai letto su di un giornale una condanna sui ribelli in Libia e Siria. Non ho mai letto che i ribelli in Siria sono pressoche tutti stranieri. Ho letto di Bshar al Assad che uccide bambini a Hula solo per il gusto di farlo di cui pero nessuno ha mai dato prove. Ho letto di Ghedaffi che distribuisce viagra in modo che in suoi soldati stuprino donne a caso (questa notizie è stata una delle piu divertenti della propaganda di guerra) senza uno straccio di prove. Oppure che Ghedaffi abbia ucciso 10 000 civili e scavato fosse comuni nei primi giorni della ribellione, cosa di cui non si hanno avuto nessun tipo di prove e che si è smentita subito. Tutte queste notizie sono state pompate da tutti i media degli stati in guerra e/o NATO, dal “Frankfurter Allgemeine Zeitung” a “Le Monde” dalla BCC ad Al Jazeera.
Finisco dicendo che dal mio punto di vista il vero significato della parola democrazia non si definisce in base alla liberta che ogni singolo ha di dire la propria opinione al bar o su di un blog in internet. Ma uno stato si puo definire veramente democratico quando informa i propri cittadini di quello che sta accadendo nel mondo senza nessuna sfumatura di parte. Siccome ció non accade e l opinione pubblica viene disinformata sistematicamente non credo che il sistema mediatico europea si possa definire veramente democratico.
Finisco qui perché tutto ció non ha a che fare con l articolo e mi sono allargato io coi primi commenti ma ci tenevo a fare un ultima precisazione.
Faccio i migliori auguri per il sito!
Caro Paolo,
grazie per la tua precisazione su Haider, e’ esattamente come dici ed e’ cio’ che intendevo. L’UE aveva iniziato a muoversi nel caso Haider avesse potuto diventare cancelliere. Col senno di poi, hanno capito che era stata una mossa affrettata; e anche per tale motivo non hanno piu’ utilizzato lo stesso strumento quando avrebbero potuto (ad esempio con Orban).
A presto,
Davide