Russia e Georgia continuano a guardarsi in cagnesco. I rapporti diplomatici fra i due paesi, infatti, non possono essere ristabiliti in un prossimo futuro. È quanto inequivocabilmente si deduce da una risoluzione che nei giorni scorsi è stata adottata dal parlamento georgiano e definisce le direttive fondamentali della politica estera del paese. Essa consta di 19 punti ed è stata approvata da tutti i 96 deputati.
I punti che riguardano la Russia hanno il seguente tenore: “La Georgia non può intrattenere rapporti diplomatici, ovvero non può trovarsi in un’alleanza politico-militare o doganale a fianco di paesi che riconoscono l’indipendenza dell’Abkhazia o del Distretto di Tskhinvali (Ossezia Meridionale), ovvero con paesi che occupano territorio georgiano“. Evidentemente il riferimento è alla CSI, CSTO (ODKB), nonchè alle unioni Eurasiatica (propagandata da Vladimir Putin) e Doganale.
Un altro punto del documento programmatico afferma: “La Georgia manterrà il dialogo con la Russia sia utilizzando i meccanismi internazionali nell’ambito delle discussioni di Ginevra, sia in formato bilaterale. Lo scopo di questo dialogo è la regolazione del conflitto, la preparazione e lo sviluppo di rapporti di buon vicinato“.
La risoluzione è il risultato di un consenso fra la maggioranza parlamentare di Kartuli otsneba (Sogno Georgiano) del premier Bidzina Ivanishvili e la minoranza del Movimento Nazionale di opposizione che fa capo al presidente Mikheil Saakashvili.
Fra i compiti della politica estera della Georgia vengono citati: “la creazione di garanzie per la sicurezza del paese, per la difesa della sua indipendenza e sovranità, per la de-occupazione dei territori della Georgia e la restaurazione dell’integrità territoriale del paese nell’ambito di frontiere riconosciute internazionalmente”.
Con l’adozione delle risoluzione sulla Russia e la politica estera, per la prima volta dopo sei mesi di scontro Saakashvili ed il suo oppositore Ivanishvil hanno trovato un punto di intesa. Nello stesso tempo molti osservatori ritengono che la risoluzione adottata dal parlamento azzeri le prospettive di normalizzazione dei rapporti russo-georgiani che Ivanishvili aveva indicato come una delle sue priorità.
Tuttavia nella coalizione di governo c’è chi consiglia, in ogni caso, di non attribuire al documento un eccessivo peso. “Esso non impedirà in nessun modo lo sviluppo di legami culturali ed economici con la Federazione Russa e neppure il dialogo in generale”, ha assicurato Viktor Dolidze, deputato del Sogno Georgiano ed ex ambasciatore presso l’OSCE. Tuttavia anch’egli ha confermato che “nelle attuali condizioni politiche e militari è impossibile ristabilire i rapporti diplomatici con la Federazione Russa”.
Le priorità fondamentali della politica estera georgiana continuano a rimanere l’ingresso nella NATO e nell’Unione Europea. La Georgia, prosegue il documento, condurrà trattative con le organizzazioni indicate circa “le modalità e le scadenze” dell’adesione a pieno titolo di Tbilisi. Per adesso la Georgia intende “continuare a partecipare alle operazioni internazionali di peace keeping, sia di polizia che civili”. La Georgia, prosegue la risoluzione, intraprenderà ulteriori passi per “edificare e rafforzare gli istituti democratici, affermare la supremazia della legge e dei diritti umani con lo scopo di assicurare l’irreversibilità di uno stabile sviluppo economico”.
Foto: Monumento all’amicizia russo-georgiana, Mosca. Carlfbagge, Flickr
Il partito di Ivanishvili si chiama “Kartuli Otsneba”
Grazie Ana, we’ve corrected the typo 🙂