GEORGIA: Firmato l'accordo di associazione: l’Europa è più vicina

La Georgia ha firmato lo scorso 27 giugno l’Association Agreement con l’Unione Europea, un momento storico per il piccolo Paese caucasico che si avvicina sempre di più verso l’Europa. L’Association Agreement porterà ad uno sviluppo dei rapporti politici, economici e culturali tra l’Europea e la Georgia e rappresenta un passo importante verso il prospettato ingresso nell’Unione Europea. La firma è stata seguita da una festa a Tbilisi a cui hanno partecipato, oltre a numerosi cantanti e artisti georgiani, anche il presidente Margvelashivli e  il primo ministro Irakli Garibashvili.

Anche il Patriarca ortodosso Ilia II ha espresso grande gioia per questo evento, e ha dichiarato, alla folla che si era raduna per festeggiare nell’Europe Square, che “oggi è un grande giorno per la Georgia e tutti i georgiani. Ci stiamo avvicinando come non mai all’Europa”. Garibashvili si è mostrato sicuro dopo la firma del trattato dichiarando che quello compiuto dalla Georgia è solo il primo verso l’ingresso nell’Unione Europea, che avverrà “tra cinque o dieci anni”. L’Association Agreement porta con sè un numero impressionante di riforme che la Georgia, insieme agli altri due paesi firmatari, ovvero l’Ucraina e la Moldova, dovranno intraprendere per poter allineare la loro legislatura con quella dell’Europa, un requisito essenziale per un futuro ingresso di questi Paesi nell’Unione Europea.

Con l’Association Agreement è stato firmato anche il DCFTA (Deep and Comprehensive Free Trade Agreemen) che comporterà uno sviluppo considerevole dei rapporti commerciali tra l’Europa e la Georgia, ad un aumento stimato del 12% delle esportazioni dei prodotti georgiani verso l’Europa ed un aumento delle importazioni del 7.5%. Come evidenziato dallo speaker del parlamento Davit Usupashvili, “l’Europa non è perfetta, non è il paradiso ma rimane il posto più libero e più sicuro, il posto dove le identità nazionali sono meglio protette”.

La Georgia, infatti, ha bisogno di entrare in Europa per proteggersi dall’ingombrante vicino russo che continua ad occupare un terzo del paese, che continua ad avanzare all’interno del territorio georgiano spostando il confine a suo piacimento. Solo all’interno dell’Unione Europea, la Georgia potrà finalmente essere libera e sicura e continuare il suo processo di sviluppo economico e sociale che la Russia da ormai duecento anni continua ad impedire.

La Russia ha mostrato una certa irritazione, in quanto vede allontanarsi dal suo controllo tre Paesi importanti, l’Ucraina, la Georgia e la Moldova, che, direttamente o indirettamente, ha sempre cercato di controllare. Bisogna vedere come reagirà l’Unione Europea ad eventuali prese di posizione russe, soprattutto alle varie minacce legate all’esportazioni di gas. Se l’Unione Europea riuscirà a resistere, a mostrare forza e sicurezza e a continuare il processo di unione cominciato con l’Association Agreement, la Russia, probabilmente, rischia di crollare. La Russia rimane un gigante dai piedi d’argilla, un Paese che vive grazie agli immensi giacimenti di gas e petrolio, ma che non possiede una vera economia, dove il welfare state è stato cancellato portando alla rovina milioni di persone.

La rinnovata aggressività dimostrata contro l’Ucraina rappresenta solo un segno di debolezza interna, un attacco intrapreso solo per distogliere l’attenzione della popolazione russa dai gravi problemi che attanagliano il paese, e che avevano portato a un forte calo dei consensi verso Putin. L’Unione Europea, ora, ha una grande responsabilità: centinaia e centinaia di persone sono morte in Ucraina, Georgia e Moldova combattendo per l’indipendenza e per un futuro all’interno dell’Europa che deve dimostrare che il loro sangue non è caduto invano.

AFP PHOTO / VANO SHALMOV

Chi è Michael Biasin

Leggi anche

proteste Georgia

GEORGIA: Un paese al centro degli scenari internazionali

La Georgia, un piccolo stato nel Caucaso che quest’anno non fa che far parlare di sé, apparentemente al bivio fra Europa e Russia, sarà presto chiamato a una scelta.

6 commenti

  1. La responsabilità della guerra del 2008 in Geogia è da attribuirsi alla politica delle “rivoluzioni colorate e florovivaistiche delle rose” portate avanti dalle varie Ammministrazioni americane, che hanno indotto l’ex Presidente Sakasvili – un prodotto americano – ha scatenare il babardamento agostano su Tskinvali garantendogli aiuti militari poi naturalmente non mantenuti.

    • sign. Maurizio forse lei ha ragione quando dice che l’ex presidente Saakashvili aveva le false speranze d’aiuti militari, ma si dimentica sicuramente che l’invasore era la Russia indipendentemente dalla politica georgiana al epoca,voglio dire, qualsiasi cosa faceva l’ex Presidente, si trattava di territorio georgiano , con quale diritto ha reagito Putin con bombardamenti di territorio georgiano?

  2. Concordo in pieno!!!

  3. …tre paesi importanti, l’Ucraina, la Georgia e la Moldova (sic!!!). Se non altro, sugli scaffali dei supermercati il vino georgiano si troverà più facilmente. Passiamo ad altre questioni.

  4. Egregio/a Sig./Sig.ra Estense,
    La prego di documentarsi meglio, almeno sulla Georgia. Questa nostra Società, che amiamo definire “Occidentale”, non è fatta solo di supermercati. Esistono da noi, e altrettanto lì, i beni culturali, quelli che siamo soliti chiamare Letteratura, Arte, Architettura, ecc. Sempre lì, poi, esiste un cosiddetto “patrimonio naturalistico” del tutto invidiabile, degno di farne meta turistica. Tanto per restare in quel settore, vogliamo parlare delle potenzialità delle risorse termali? (consulti la storia e le abitudini dei gerarchi sovietici). Dato che da quelle parti ce n’è di gente istruita e colta, mi viene riferito che si fa ricerca non solo per innovare ma anche per arricchire la produzione agricola. Non voglio certamente dire che quel Paese sia un’altra Svizzera, dato che quasi la metà della sua popolazione è all’estero, tuttavia ha un PIL più alto del nostro. Mi preme evidenziare le potenzialità attualmente offerte da quel piccolo Paese, specie a taluni settori di nostri giovani disoccupati qualificati e al nostro Paese in genere. Guardi che Arabi, Indiani ed altri ci stanno precedendo. Se puoi preferisce rimanere ai banchi del supermercato, la informo che li vi trova già la nutella. Saluti

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com