Armenia

ARMENIA: Trump e le relazioni con gli Stati Uniti

Armenia Trump

Di Denise Gislimberti La recente elezione di Donald Trump negli Stati Uniti ha suscitato un’ampia attenzione a livello globale, soprattutto nello spazio post-sovietico, dove molti paesi seguono con interesse i possibili cambiamenti nella politica estera americana. America e Armenia In Armenia, l’opinione pubblica appare divisa, soprattutto a causa della presenza …

Leggi tutto

Un cambiamento geopolitico nel sud del Caucaso

Geopolitico Caucaso

Gli equilibri e gli schemi geopolitici nel sud del Caucaso sono completamente saltati. Tutto questo potrebbe produrre un ribaltamento geopolitico, che vedrebbe l’Armenia, paese notoriamente filorusso, allontanarsi da Mosca e rompere con quest’ultima, mentre l’Azerbaigian, paese che godeva di ottimi rapporti economici con l’Occidente, si avvicinerebbe alla Russia di Putin. …

Leggi tutto

ARMENIA: Cosa cambia se il Cognac diventa Brandy?

armenia cognac

Il 10 giugno, il governo dell’Armenia ha dato il via libera ad un accordo finanziario con l'Unione Europea per rinominare i suoi pluripremiati liquori a base di uva, tradizionalmente conosciuti come "cognac". In cambio, Bruxelles stanzierà 3 milioni di euro per aiutare i produttori armeni di distillati a rimanere competitivi sui mercati esteri. La già precaria situazione economica armena verrebbe penalizzata da un drastico calo nelle esportazioni di superalcolici.

Leggi tutto

ARMENIA: Un “mandato di ferro” per Pashinyan

Il partito "Contratto Civile", guidato dal primo ministro uscente Nikol Pashinyan, ha vinto con una maggioranza netta le elezioni parlamentari anticipate del 20 giugno in Armenia. Sebbene la crisi politica sembri ancora lontano dall'essere scongiurata, "Contratto Civile" potrà contare sula maggioranza costituzionale nella nuova legislatura.

Leggi tutto

ARMENIA: Si aggrava la crisi del Lago Sev

Le rivendicazioni territoriali continuano a gravare sulle relazioni tra Armenia e Azerbaigian. La crisi iniziata il 12 maggio nella zona di confine del Lago Sev, si è estesa ad altri settori del confine tra i due paesi, cresce il numero dei soldati armeni morti e caduti prigionieri.

Leggi tutto

Biden riconosce il genocidio armeno

"Ogni anno, in questo giorno, ricordiamo le vite di tutti coloro che sono morti nel genocidio armeno dell'era ottomana e ci impegniamo a impedire che una tale atrocità si ripeta". Nel giorno in cui in Armenia e nel mondo si commemora il 106esimo anniversario del Medz Yeghern ("il Grande Crimine"), il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha riconosciuto l’eccidio di 1,5 milioni di armeni perpetrato dall'Impero Ottomano a partire dal 1915 come genocidio.

Leggi tutto

ARMENIA: Due piazze a confronto a Erevan

erevan

Due gruppi di manifestanti si sono fronteggiati ieri a Erevan, dopo che i vertici dell’esercito hanno richiesto le dimissioni del primo ministro, Nikol Pashinyan. Da una parte i sostenitori del premier che ha parlato di “tentato colpo di stato militare”, dall’altra le opposizioni. La situazione rimane molto fluida.

Leggi tutto

NAGORNO-KARABAKH: Continua la rivoluzione postbellica

rivoluzione

Le sei settimane di guerra tra Armenia e Azerbaigian per il controllo del Nagorno-Karabakh si sono concluse con un accordo di cessate il fuoco lo scorso 9 novembre; il conflitto è stata una vera e propria rivoluzione che, dopo aver ridisegnato i confini del Caucaso del Sud, continua ad influenzare tanto la politica internazionale, quanto quella interna ai due paesi belligeranti.

Leggi tutto

NAGORNO-KARABAKH: A una settimana dalla tregua

La conclusione del conflitto armato nel Nagorno-Karabakh non placa i tumulti e i dubbi che ancora infiammano l'animo di azeri e armeni. Tra evacuazioni, distruzioni delle abitazioni e invio di truppe di peacekeeping, si discute anche di due corridoi di congiunzione che potrebbero forse migliorare le dinamiche infrastrutturali nella regione.

Leggi tutto

Cronache di guerra dal Nagorno-Karabakh. Tutti i nostri articoli

Dal 27 settembre al 9 novembre sono infuriati gli scontri armati tra gli eserciti armeno e azero lungo la linea di contatto che divide la repubblica de facto del Nagorno-Karabakh e l’Azerbaigian. La guerra è stata il frutto di una disputa che da trent'anni avvelena le relazioni tra Baku e Erevan. In questa raccolta, potete leggere la cronaca degli ultimi giorni e una serie di nostri vecchi articoli per conoscere più in dettaglio la questione...

Leggi tutto

NAGORNO-KARABAKH: La gioventù azera contro la guerra

"Rifiutiamo qualsiasi narrazione nazionalista e belligerante che esclude la possibilità per i nostri popoli di vivere ancora insieme su questa terra. Chiediamo iniziative volte alla pace e alla solidarietà". Mentre proseguono gli scontri sul fronte del Nagorno-Karabakh, dalla regione emerge un appello antimilitarista firmato dal movimento "Gioventù azera di sinistra", che qui traduciamo.

Leggi tutto

ARMENIA: Una rivoluzione colorata?

Gli eventi recenti in Armenia presentano molte caratteristiche in comune con le rivoluzioni colorate che hanno attraversato lo spazio post sovietico nei primi anni duemila. Quella armena è quindi descrivibile come una rivoluzione colorata?

Leggi tutto

ARMENIA: Dalla generazione ’90 voci contro la guerra

Nonostante la guerra e le sue conseguenze abbiano irrimediabilmente diviso intere generazioni di armeni e azeri, tra alcuni ragazzi nati negli anni Novanta, durante o dopo la fine del conflitto nel Nagorno-Karabakh, del quale non hanno ricordi diretti, sembra iniziare a diffondersi una timida – ma incoraggiante – volontà di apertura nei confronti dell’Azerbaigian

Leggi tutto

NAGORNO-KARABAKH: Non si spara per gioco

Anna Mazzone è una giornalista della RAI inserita nella black lista dell'Azerbaigian: a causa del suo lavoro, non potrà più mettere il piede in territorio azero. Le abbiamo chiesto se ritiene possibile che torni la guerra in Nagorno-Karabakh, piccola regione contesa al centro di un'intricata rete di alleanze e interessi.

Leggi tutto

Tra negazionismo e libertà d’espressione. I giudici di Straburgo e il genocidio armeno

Per la Corte europea dei diritti dell’uomo negare pubblicamente l’esistenza del genocidio armeno non costituisce reato. Smentita la condanna inflitta in Svizzera nel 2007 al politico turco Doğu Perinçek, che aveva definito gli eventi del 1915 “una menzogna internazionale”. Ciò costituirebbe un’indebita “interferenza con l’esercizio del suo diritto alla libertà di espressione”.

Leggi tutto
WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com