Le elezioni amministrative di domenica 30 giugno in Albania si sono svolte senza incidenti, nonostante il clima di tensione derivante dal boicottaggio dell’opposizione. Il Partito Socialista vince in tutti i comuni, ma la bassa affluenza segna un indebolimento per il premier Edi Rama.
L’assenza voluta dell’opposizione
I partiti di opposizione – il Partito Democratico e il Movimento Socialista per l’Integrazione – non avevano infatti presentato candidati e avevano invitato gli elettori a non partecipare al voto, citando come motivo la presunta vicinanza tra il Partito Socialista di Rama e la criminalità organizzata locale. Un appello che almeno in parte sembra essere stato accolto: secondo la commissione elettorale albanese, soltanto il 21,6% degli aventi diritto si è presentato ai seggi, una flessione significativa rispetto al 48% delle ultime elezioni del 2017.
Il Partito Democratico ha anche manifestato perplessità riguardo il numero di votanti, sostenendo che la commissione elettorale lo avesse aumentato arbitrariamente. In risposta, la commissione si è giustificata dicendo che il totale è ancora provvisorio.
Verso la crisi istituzionale?
La decisione dell’opposizione di non presentare candidati ha di fatto consegnato l’Albania al Partito Socialista di Rama, che ha vinto in tutti i comuni. Tuttavia, è difficile pensare che il partito del premier riuscirà a governare serenamente, quando da settimane decine di migliaia di persone protestano contro il governo, chiedendo a Rama di dimettersi e di andare ad elezioni politiche anticipate. Le proteste avevano causato un’incrinatura nei rapporti tra Rama e il presidente Ilir Meta. Quest’ultimo, infatti, aveva suggerito di spostare le elezioni a ottobre, proposta ignorata da Rama.
In generale, quindi, anche se le elezioni si sono svolte senza incidenti, il bilancio complessivo non sembra essere positivo per il sistema democratico del Paese. Intanto, subito dopo la pubblicazione dei dati sull’affluenza, il premier ha aperto al dialogo con l’opposizione, lasciando intendere nuovi sviluppi per la crisi istituzionale in corso.
Foto: Flickr.com