“Scoprire i Balcani. Storie, luoghi e itinerari dell’Europa di mezzo”
a cura di Eugenio Berra
Cierre Edizioni, 2019
pp. 331, € 18
Potrei parlarvi di odio e scannamenti, di profughi e kalashnikov; dirvi di una terra lacerata con l’odio gelido della geopolitica. Invece no. Vi dirò dei suoni di un mondo inquieto, dell’acustica che nasconde l’anima dei suoi luoghi. La mia anima è piena di quelle frequenze…
Non poteva che iniziare così, con un brano inedito del giornalista e scrittore Paolo Rumiz, “Scoprire i Balcani. Storie, luoghi e itinerari dell’Europa di mezzo”, guida turistica a cura di Eugenio Berra che raccoglie narrazioni, informazioni e consigli utili di molti amanti e studiosi di una delle regioni più esotiche d’Europa.
Scoprire i Balcani è, infatti, molto più della classica guida turistica. Giunta alla sua terza edizione e frutto della collaborazione con Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa, l’opera offre un insieme di schede su singoli luoghi, esperienze e specialità a chi voglia avventurarsi per i Balcani senza seguire i tracciati dettati dal turismo di massa.
La struttura del libro è tanto semplice quanto originale. Pensata per chi voglia partire via terra dal nostro paese, inizia dalla Slovenia, scendendo giù attraverso tutte le ex repubbliche della Jugoslavia, l’Albania, quindi Bulgaria e Romania, raggruppando quindi tutti quegli stati che, volenti o nolenti, storiografia e giornalismo hanno – più o meno propriamente – fatto rientrare nella regione balcanica.
Un libro di viaggi, pensato per chi viaggia. Ogni capitolo è dedicato a un paese e ha una propria autonomia: una breve scheda con le informazioni di base; una selezione di luoghi, leggende e itinerari; concludendo con una poesia e “un libro per partire”, di poeti e autori locali.
Inoltre, ogni capitolo-paese include i Presìdi e le comunità del cibo di Terra Madre, rete che riunisce tutte le comunità del cibo e dei progetti Slow Food, associazione no-profit che promuove cibo buono e di qualità in 150 paesi del mondo. Il cibo, elemento imprescindibile che caratterizza ogni viaggio, ha uno spazio centrale, presentato con ricette e specialità dell’enogastronomia autoctona, promuovendo sapori tradizionali e autentici, nel rispetto della natura e delle identità culinarie.
Il libro è reso ancor più originale dalla partecipazione di firme note del giornalismo, della letteratura e dell’arte provenienti dalla regione. Tra questi, solo per citarne alcuni, la giornalista Azra Nuhefendic, lo scrittore Dusan Velickovic e il fumettista Aleksandar Zograf. Il merito del curatore è quello di aver messo insieme molte di quelle realtà e singoli che a vario titolo si occupano da anni di una regione ancora ostaggio di narrazioni ferme alle guerre degli anni Novanta, agli stereotipi culturali e alla sciatteria del giornalismo mainstream.
Oltre a quella di East Journal, “Scoprire i Balcani” gode della partecipazione di varie redazioni giornalistiche, tra cui Q Code Magazine, Kosovo 2.0 e Le Courrier des Balkans. Dentro vi troviamo testi di Francesco Martino, Giovanni Vale, Massimo Moratti, Francesca Rolandi, Federico Sicurella, Marco Abram, Matteo Tacconi e molti altri giornalisti, studiosi e cooperanti che da anni vivono e raccontano i Balcani al pubblico italiano.
Eppure, questa guida tornerà utile anche a questi stessi esperti. Perché c’è sempre qualcosa da scoprire in questa regione dove nulla è scontato, definito, impossibile. In cui ogni posto e paese ha cambiato più nomi, pur rimanendo quasi sempre lo stesso, senza smettere di custodire angoli paesaggistici e storici che altrove sarebbero preda di orde di turisti. Una regione in cui le sfumature identitarie e naturali si alternano a più marchiati contrasti tra bianco e nero, mare e montagna, boschi e pianure, città e campagna.
Come conclude Paolo Rumiz, i Balcani sono “note bastarde, voci e frequenze che bucano i confini, ignorano i visti, i passaporti e le lingue, per andare dritti al cuore dell’uomo”.