BOSNIA: Karadzic è stato condannato all’ergastolo

Il Meccanismo residuale del Tribunale Penale Internazionale per l’ex-Jugoslavia ha condannato all’ergastolo l’ex presidente della Republika Srpska di Bosnia Erzegovina, Radovan Karadzic, per genocidio, crimini contro l’umanità e crimini di guerra.

La sentenza – emessa nel pomeriggio di mercoledì 20 marzo – ha quindi inasprito il verdetto di primo grado che nel 2016 aveva condannato l’ex leader serbo bosniaco a 40 anni di prigione. I capi d’accusa della precedente sentenza sono stati tutti confermati. Karadzic resterà in carcere a vita per i crimini commessi durante il conflitto in Bosnia tra il 1992 e il 1995, quando era il presidente dell’entità secessionista serba.

Come nella sentenza di primo grado, i giudici della corte hanno ritenuto Karadzic colpevole di genocidio per il massacro avvenuto a Srebrenica nel luglio 1995 – quando vennero ammazzati oltre 8000 musulmani – oltre che per i crimini di guerra avvenuti nelle municipalità di Bratunac, Foca, Kljuc, Prijedor, Sanski Most, Vlasenica e Zvornik. Karadzic è inoltre colpevole di aver terrorizzato la popolazione della capitale bosniaca, Sarajevo, tenuta sotto assedio per tutta la durata della guerra e per aver tenuto in ostaggio i caschi blu dell’ONU, servendosene come scudi umani.

Mentre Karadzic ricorrendo in appello sperava in una sentenza di assoluzione o in uno sconto di pena, la corte ha confermato la sentenza di primo grado. Il tribunale non ha in ogni caso accolto le richieste dell’accusa che chiedeva il riconoscimento del genocidio commesso anche nelle sette municipalità – unico capo d’accusa sugli undici complessivi che era caduta nel precedente verdetto.

Il processo a Karadzic era iniziato nel 2009, dopo che era stato arrestato nel luglio 2008 a Belgrado, in Serbia, a seguito di una lunga latitanza in cui aveva usato l’identità fasulla di Dragan Dabic.

Al tribunale dell’Aja resta quindi solo l’ultimo grado di giudizio nei confronti del generale serbo-bosniaco Ratko Mladic, già condannato in primo grado all’ergastolo per genocidio, crimini contro l’umanità e crimini di guerra. L’appello è atteso entro la fine del 2019

Foto RFE/RL

Articolo aggiornato alle 16:15

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