Dal Kazakistan arriva una notizia che sorprende un po’ tutti, esperti e non. Il più longevo presidente dello spazio post-sovietico, Nursultan Nazarbayev, ha rassegnato le dimissioni dopo quasi 30 anni di regno. Lo ha dichiarato lui stesso in un messaggio alla nazione, prima in kazako e poi in russo, trasmesso martedì 19 marzo alle 19 (ora locale). I poteri presidenziali passano ora temporaneamente al presidente del Senato Qasym-Zhomart Toqaev.
Al potere dall’aprile 1990, quando il Kazakistan faceva ancora parte dell’Unione Sovietica, Nazarbayev è stato padrone assoluto del paese centro asiatico per quasi 30 anni. Uno degli ultimi a voler dare il benservito all’Unione Sovietica e uno dei primi a proporre, a partire dal 1994 un piano di integrazione (o re-integrazione) dello spazio post-sovietico. Fu proprio Nursultan Nazarbayev il primo a promuovere la realizzazione di quello che in futuro sarebbe diventato il progetto geopolitico di Putin, l’Unione Euroasiatica.
Le mosse degli ultimi mesi
Anche se la notizia ha sorpreso tutti, non è stato proprio un fulmine a ciel sereno. Già l’ottobre scorso proprio Qasym-Zhomart Toqaev ai microfoni della BBC aveva fatto intendere tra le righe che il presidente non si sarebbe presentato alle prossime elezioni, previste per il 2020. Appena un mese fa, invece, lo stesso Nazarbayev aveva chiesto chiarimenti alla Corte Costituzionale sui motivi che possono comportare la prematura fine della presidenza, provocando numerose insinuazioni sulle sue reali intenzioni.
Tutte notizie non ufficiali che avevano destato l’interesse di molti esperti della regione che rimane uno snodo cruciale dal punto di vista economico, energetico e militare. Il Kazakistan, infatti, rimane uno dei principali partner della Russia, ma anche un attore centrale per l’espansione cinese, soprattutto nel settore energetico. Anche gli Stati Uniti guardano il paese con particolare attenzione.
Compagnie americane hanno in ballo svariati miliardi di dollari di investimenti soprattutto nei giacimenti petroliferi del mar Caspio. Infine il Kazakistan è un importante snodo strategico dal punto di vista militare. Mosca lo considera come la principale barriera contro l’espansione del terrorismo islamico verso nord, mentre la NATO ha sviluppato un’intensa cooperazione che ha permesso all’alleanza atlantica di utilizzare il territorio kazako per il transito di materiale militare vitale per la missione in Afghanistan.
Dimissioni solo parziali
Con l’improvviso annuncio di oggi, il presidente del Kazakistan apre un periodo di incertezza, il primo per il paese dalla sua indipendenza nel 1991. Gli avvenimenti degli ultimi mesi, però, lasciano intendere che proprio Nazarbayev, sarà a guidare la difficile transizione. Durante il suo messaggio, l’ormai ex-presidente ha sottolineato tra le righe che rimarrà un figura centrale per la vita politica del paese e dirigerà la difficile fase di passaggio utilizzando la propria posizione di leader di Nur Otan (il partito presidenziale) e presidente a vita del Consiglio di Sicurezza, posizione che Nazarbayev si è assicurato un anno fa.
Immagine: Radio Free Europe