Ogni anno, il 4 novembre, ricorre la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate che celebra e commemora la vittoria italiana nella Prima guerra mondiale, il completamento dell’unità nazionale (grazie alla conquista di Trento e Trieste) e l’impegno delle forze armate. Una giornata che alcuni salutano con entusiasmo patriottico, che altri invece vedono come celebrazione dell’esercito e della guerra, e che alcuni vorrebbero persino abolire. In passato veniva definita come “la quarta guerra d’Indipendenza italiana” ricollegandosi idealmente al Risorgimento.Tuttavia il 4 novembre segna anche l’annessione del Sudtirol – provincia di lingua e cultura germanica – all’Italia. Festa nazionale, ricorda però anche la caduta dell’impero austro-ungarico che portò alla nascita di molte delle nazioni di cui ci occupiamo su questo giornale, e assume per alcuni un carattere europeo e pacifista. E tu cosa ne pensi?
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La domanda del sondaggio è limitativa e, in parte fuorviante, come lo sono le risposte predisposte “prendere o lasciare”. Il 4 novembre dovrebbe rappresentare la festa dell’unità nazionale italiana. Punto. Una festa che hanno moltissimi se non tutti i Paesi del mondo e che l’Italia stupidamente – e sottolineo stupidamente – non ha. A questa giornata non vi andrebbe abbinata la festa delle forze armate (queste se la possono fare in altre giornate dell’anno) a celebrazione di una vittoria militare che costò milioni di morti da una parte e dall’altra, tra cui i soldati di italiani che combatterono anche nell’esercito austro-ungarico, perché fra quei milioni di morti ci furono anche quegli italiani, cosa di cui tutti si dimenticano. Insomma, dovrebbe essere la festa dell’unità italiana e della pace all’insegna della pacifica convivenza dei popoli che furono coinvolti in quella guerra e che oggi convivono e cooperano nell’Unione Europea.