SERBIA: Alla fiera del libro, con un criminale di guerra

Da BELGRADO – La settimana scorsa si è tenuta la fiera del libro di Belgrado. Un appuntamento di carattere culturale che riunisce i belgradesi nel vecchio complesso fieristico, dove le varie case editrici esibiscono e vendono i propri libri. La novità, quest’anno, era rappresentata dalla presenza di un criminale di guerra condannato all’Aja, Vojislav Seselj.

Il leader del Partito Radicale Serbo, sponsorizzato con tanto di striscioni all’interno dei padiglioni della fiera, è stato fino all’ultimo giorno dietro allo stand della sua casa editrice – “Velika Srbija” (La Grande Serbia) – a concedere autografi e dediche sulle prime pagine dei tanti libri pubblicati.

Il paradosso della normalità

La presenza di Seselj non ha però causato problemi, non ci sono stati incidenti – che da sempre contraddistinguono la sua carriera politica – e la fiera si è conclusa in tutta tranquillità. Forse il problema sta proprio qui.

Chi si reca alla fiera del libro, tendenzialmente, non si aspetta di trovare al fianco di famosi scrittori e firme emergenti anche un criminale di guerra. Ma in Serbia, questo, sembra essere diventata una cosa del tutto normale. D’altronde, Vojislav Seselj continua a sedere in parlamento nonostante la stessa costituzione serba lo vieti, per lo più minacciando di “spaccare il muso” a chi si permetterà di definirlo come l’ha proclamato la giustizia: un criminale di guerra. Non stupisce quindi che possa liberamente rilasciare autografi ad uno dei principali eventi culturali del paese. Appena un anno fa, inoltre, a un altro criminale di guerra, l’ex generale Vladimir Lazarevic, venne offerto dal ministero della Difesa di insegnare all’accademica militare.

Seselj ha scattato foto, selfie e scritto dediche sui suoi libri ai bambini presenti alla manifestazione. “I bambini sono fieri di un serbo così, a prescindere da come l’ha definito un tribunale antiserbo” – ha dichiarato Seselj.

Già, per un genitore che manda i propri figli a una manifestazione culturale, magari per scoprire i grandi classici come Ivo Andric, Milos Crnjanski o Mesa Selimovic, cosa potrebbe esserci di meglio che vederlo tornare a casa, invece, con un autografo e una foto di un criminale di guerra?

Cultura e politica

A volere essere cinici, non ci sarebbe neanche “niente di male”. Al netto della pesante condanna per crimini di guerra e tralasciando anche solo per un attimo il fatto che ad un evento culturale partecipi un leader di partito (con tanto di loghi e bandiere), si tratta pur sempre di una casa editrice che ha tutto il diritto di partecipare all’evento sfruttando la presenza del suo scrittore più importante. Seselj viene infatti spesso considerata una mente “brillante”, se non altro per essere diventato a soli 25 anni il più giovane dottore di ricerca della storia jugoslava. Il classico “genio del male”, vien da dire.

L’anomalia è quindi sia culturale che politica. Culturale perché in Seselj non si vede, innanzitutto, il criminale di guerra condannato, nonché uno dei principali responsabili dello sfascio di un paese, prevale bensì l’uomo colto, il Dottor Vojislav Seselj. Un intellettuale che sta dove gli compete: alla fiera del libro. Ed è un’anomalia anche politica perché la presenza del capo dei radicali serbi non è altro che propaganda, e pure di cattivo gusto. D’altronde, è la stessa politica – in particolare la forza di governo del presidente Aleksandar Vucic (suo vecchio compagno di partito) – che gli continua a garantire di sedere in parlamento, ovvero di sopravvivere politicamente nonostante il drastico calo nei consensi degli ultimi anni.

“Dovremmo cambiare la nostra società, non la fiera” – ha commentato per N1 lo scrittore serbo Vladimir Arsenijevic, che aggiunge: “Quando cambieranno le circostanze e le energie nella nostra società, questo cambiamento si rifletterà sulla stessa fiera del libro”. Come lo stesso scrittore afferma, la presenza di Seselj, che allo stand chiede ai bambini se sono buoni cetnici (nazionalisti serbi della Seconda guerra mondiale), ricorda molto la cultura da reality – da anni dominante nel paese. A loro volta, i bambini che ingenuamente affermano di essere buoni cetnici, lasciano riflettere non solo sull’educazione di fanciulli così brutalmente esposti a strumentalizzazioni politiche ma soprattutto su quale sarà la loro coscienza sociale e politica nella Serbia di domani.

Nel frattempo, la fiera è finita. Le casi editrici tornano alla loro quotidianità, gli scrittori alle loro ispirazioni. E i criminali di guerra a far politica, la stessa da trent’anni.

Chi è Giorgio Fruscione

Giorgio Fruscione è Research Fellow e publications editor presso ISPI. Ha collaborato con EastWest, Balkan Insight, Il Venerdì di Repubblica, Domani, il Tascabile occupandosi di Balcani, dove ha vissuto per anni lavorando come giornalista freelance. È tra gli autori di “Capire i Balcani occidentali” (Bottega Errante Editore, 2021) e ha firmato due studi, “Pandemic in the Balkans” e “The Balkans. Old, new instabilities”, pubblicati per ISPI. È presidente dell’Associazione Most-East Journal.

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Un commento

  1. Mister,

    vojislav seselj non è responsabile della rottura della Jugoslavia. Lo è invece Franjo tudjman e personaggi come Alija izetbegovic che hanno portato avanti una politica separatista che ha poi provocato una guerra civile: siccome in bosnia vivono sia serbi che croati che muslimani come d’altrontronde in Croazia vivono o forse meglio dire vivenano (perchè sono stati letteralmente deportati dalle loro case ) circa 300 000 Serbi. ( pure in serbia vi sono popolazioni croate e muslimani (novi pazar). Ed è proprio qui che nasce il problema: serbia bosnia e croazia non erano stati nazione (cio’è erano territori occupati da piu’ popolazioni sparse ).
    Vojislav Seselj, quando la situazione era ormai sul punto di non ritorno, si e’ battuto per difendere ed eventualmente unire sotto lo stesso stato tutti i territori abitati a maggioranza Serba: quindi, Republika srpska (territorio in bosnia) e Republika srpska di Krajina ( territorio a maggioranza serba in corazia ): il quesito era abbastanza chiaro : Se la Croazia puo’ separarsi dalla Jugoslavia, perchè la republika srpska krajina non puo’ separasi dalla Croazia ?…….Ma perchè i serbi hanno deciso di lottare e separasi dalla croazia ? perchè stavano vivendo una situazione di discriminazione, perdevano posti di lavoro statali, e c’era una forte paura di rimanere discriminati a vita… ( perchè era intrinseca questa paura nella popolazione serba di croazia ? per i fatti accaduti nella seconda guerra mondiale –> genocidio di Jasenovac a scapito di serbi ebrei e zingari da parte delle Ustase -> movimento sciovinista che appogiava hitler. Quindi chi è respansabile dello sfascio del paese? quelli che hanno cercato di mantere il paese unito oppure quelli che hanno attuato una politica separatista tra l’altro anticostituzionale perchè non rispettati gli accordi stipulati a seguito della seconda guerra mondiale.

    Io personalmente ho seguito tutto il processo di vojislav seselj su youtube ( dove sono pubblicati praticamente tutte le sedute e gli interrogatori nel tribunale in Serbo. Vojislav seselj E’ un genio, seguire la sua strategia difensiva e’ stato molto emozionante: e’ stato veramente un artista. Vedere quando testimoni incaricati dall’accusa venivano smascherati per falsa testimonianza, istruiti dal tribunale stesso, a piu’ e piu’ riprese in modi veramente affascinanti non ha prezzo. Personalmente mi ha convinto: è un personaggio molto colto ed estremamente intelligente, dotato di un grandissimo carisma, molto simpatico in oltre; spesso prendeva ingiro i giudici senza che questi probabilmente se ne accorgessero. E lo posso dire; non è un criminale di guerra.
    alcuni sui atti possono certamente essere discutibili (come quando ha bruciata la bandiera croata in mezzo alla piazza di Belgrado una volta tornato a casa dall Haag) …> il genio e la pazzia spesso sono confini sottili.
    Quindi in Serbia lui è visto come un eroe. perchè tutta la vita si è battuto per il suo popolo. Sfidando anche il comunismo di Tito; sfidando anche Milosevic; e sfidando anche il mondo intero ( Usa , nato , vaticano, germania unificate in questo tribunale teatro chiamato ” the haag “. : in tutti queste situazione è stato messo in prigione.

    Il discorso Jugoslavia è molto piu’ profondo di quello sembra: non a caso ho citato USA , nato e vaticano.

    la cosa piu’ triste e’ che serbi croati e bosnjaci ( muslimani ) sono in realta’ uguali. l unica differnza sta nella religione. Ma il modo di pensare e’ praticamente uguale.

    Vabbeh… giusto per cercare di spiegare perchè vojislav seselj è visto come un eroe e perchè un bambino non lo veda come un criminale di guerra, e alla domanda ” sui un bravo cetnik ” il bambino dice si’ .. ( cetnici nella seconda guerra mondiale hanno lottato contro i sciovinisti croati, contro i tedesci e contro i comunisti ( quindi contro 3 fazioni dittatoriali ).

    Giusto per fornirle una panoramica della prospettiva di un serbo. Da qui puo’ iniziare a fare una bella ricerca e analizzare quanto successo in jugoslavia.

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