BULGARIA: Sofia si prepara ad entrare nell’eurozona

Venerdì 29 giugno, il primo ministro bulgaro Boyko Borissov ha dichiarato che presto la Bulgaria presenterà la richiesta ufficiale di ingresso nell’eurozona. La Bulgaria – divenuta membro dell’Unione Europea nel 2007 assieme alla Romania – progetta di avviare a metà luglio l’ERM-II (Exchange Rate Mechanism II), il biennio di preparazione all’adozione della moneta unica.

I criteri dell’eurozona 

La Bulgaria, uno dei paesi più poveri dell’UE, è ansiosa di adottare la moneta comunitaria – cui la sua valuta è di fatto ancorata ormai da tempo. Per poter fare parte dell’eurozona, tuttavia, la Bulgaria dovrà dimostrare di avere bassi tassi d’interesse a lungo termine, basso tasso d’inflazione, deficit e debito pubblico. Dovrà inoltre dare prova di possedere un tasso di cambio con l’euro stabile, così come una banca centrale indipendente e ben integrata nell’eurozona.

L’adesione all’unione bancaria 

Se i principali criteri paiono ormai raggiunti, Sofia deve però ancora potenziare la governance, rafforzare il tessuto economico e quello bancario. I funzionari dell’eurozona hanno inoltre esercitato non poche pressioni affinché la Bulgaria accettasse di aderire in contemporanea anche all’unione bancaria: benché non si tratti di un criterio necessario per l’ammissione, questa strategia permetterebbe alla Banca Centrale Europea di monitorare l’instabilità bancaria bulgara e il problema dei prestiti in sofferenza.

Quali prospettive per il futuro? 

Il paese sta intanto lavorando per migliorare la stabilità finanziaria interna e, nel caso in cui intraprendesse la strada dell’ERM-II, adempirebbe con ogni probabilità a tutti gli obblighi e dovrebbe essere ammessa. Questa prospettiva ha generato alcune tensioni tra i membri dell’eurozona, che accusano l’instabilità e la corruzione diffuse nel paese. La preoccupazione condivisa è che se l’adozione dell’euro da parte di Sofia non venisse preparata al meglio, la Bulgaria potrebbe un giorno diventare un’altra Grecia.

 

Immagine: Emerging Europe

Chi è Giulia Tempo

Laureata in "Scienze Internazionali, dello Sviluppo e della Cooperazione" presso l'Università degli Studi di Torino, frequenta un Master in "International Relations" alla London School of Economics. In precedenza ha frequentato un Minor in"Globalisation and Development" presso la Maastricht University. Parla inglese, francese e studia russo.

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Un commento

  1. Mi chiedo fino a che punto i bulgari siano masochisti.

    Ma non hanno constatato il pieno fallimento dell’eurozona?

    Non hanno capito che questi vincoli non hanno nessun senso economico?

    La Grecia è saltata per aria dentro l’euro e per salvare i creditori l’hanno liquidata economicamente.

    Perfino il FMI ha constatato il pieno fallimento di queste politiche.

    Poveri bulgari che pensano di salvarsi e invece metteranno il proprio collo alla mercé del boia europeo.

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