GEORGIA: Nuovo premier e riforma dei ministeri in vista

In seguito alle improvvise dimissioni di Giorgi Kvirikashvili, arrivate al culmine di una lunga crisi del partito di governo, il parlamento georgiano ha nominato un nuovo primo ministro, il quale ha già annunciato una serie di cambiamenti alla struttura del governo.

Il nuovo premier

Per sostituire Kvirikashvili il Sogno Georgiano ha scelto Mamuka Bakhtadze, classe 1982, ex dirigente d’azienda nonché CEO delle Ferrovie Georgiane, già ministro delle Finanze dal novembre 2017. Lo scorso 20 giugno la candidatura di Bakhtadze è stata approvata dal parlamento con 99 voti a favore e 6 contrari (superata la soglia minima di 76 preferenze nonostante la decisione dell’opposizione di boicottare il voto), sancendo di fatto l’investitura dell’ex ministro a nuovo capo del governo.

Appena prima della fiducia, durante il suo discorso al parlamento Bakhtadze aveva annunciato quelle che sarebbero state le sue priorità in caso di nomina; su tutte l’implementazione del processo di integrazione euro-atlantica avviato dai suoi predecessori e lo sviluppo di una serie di riforme “innovative e fondamentali” atte a dar vita a un nuovo modello di sviluppo economico in grado di portare maggiori benefici ai cittadini georgiani.

In arrivo accorpamenti e tagli ai ministeri

Tra le novità annunciate da Bakhtadze vi sono anche una serie di modifiche strutturali mirate a diminuire il numero dei ministeri al fine di tagliare la spesa pubblica, permettendo quindi al governo di investire le risorse risparmiate dalla riduzione della burocrazia in servizi per i cittadini.

I ministeri saranno ridotti dai quattordici attuali a undici: il Ministero della Cultura e dello Sport sarà accorpato al Ministero dell’Istruzione e della Scienza, mentre il Ministero della Correzione (incaricato di regolare le attività del sistema penitenziario statale) sarà unito al Ministero della Giustizia. Il Ministero degli Sfollati Interni e dei Rifugiati sarà invece abolito, con le sue componenti che saranno trasferite rispettivamente al Ministero dello Sviluppo Regionale (che si occuperà delle questioni relative al reinsediamento), al Ministero degli Interni (a cui spetterà la componente migratoria) e al Ministero del Lavoro, della Salute e degli Affari Sociali (il quale si occuperà appunto delle questioni sociali).

In attesa dei cambiamenti annunciati da Bakhtadze, la cui attuazione dovrà passare attraverso l’approvazione di un emendamento legislativo ad hoc, la squadra di governo si è presentata al voto di fiducia nella sua attuale composizione. Le uniche eccezioni hanno riguardato il Ministero delle Finanze, con Nikoloz Gagua che ha occupato il posto lasciato vacante dal neo-premier Bakhtadze, e i ministeri degli Esteri e dell’Economia, con David Zalkaliani e Giorgi Cherkezishvili che sono stati chiamati a sostituire rispettivamente Mikheil Janelidze e Dimitri Kumsishvili, due tra i più stretti collaboratori del premier uscente.

Chi è Emanuele Cassano

Ha studiato Scienze Internazionali, con specializzazione in Studi Europei. Per East Journal si occupa di Caucaso, regione a cui si dedica da anni e dove ha trascorso numerosi soggiorni di studio e ricerca. Dal 2016 collabora con la rivista Osservatorio Balcani e Caucaso.

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