Mercoledì 6 giugno, il presidente ceco Miloš Zeman ha nominato Andrej Babiš primo ministro. Si tratta di una seconda possibilità data al tycoon ceco, ex militante comunista, il cui precedente tentativo di formare un governo si è concluso a gennaio in un mancato voto di fiducia alla camera bassa del parlamento.
La nomina
Il capo dello Stato, anch’egli membro in passato del partito comunista, ha incaricato Babiš di formare una squadra di governo, nella speranza di ottenere questa volta la fiducia delle camere. Il neoeletto premier dovrà cercare di dare vita ad una coalizione con i socialdemocratici del partito CSSD – sui quali Zeman avrebbe esercitato notevoli pressioni, minacciando la formazione di una coalizione con l’estrema destra. L’accordo con il CSSD dovrebbe essere confermato il 15 giugno.
Babiš è un miliardario e uomo d’affari ceco, nonché secondo uomo più ricco del paese, ed è accusato di aver abusato di un programma di sussidi dell’Unione Europea. Stando ad un report pubblicato dall’unità antifrode dell’UE, Babiš sarebbe infatti coinvolto nella violazione di diverse leggi comunitarie e ceche, attraverso la quale il miliardario avrebbe ottenuto delle concessioni da 1.67 milioni di euro per un suo hotel e un centro conferenze. Nonostante le ripetute dichiarazioni di innocenza da parte del premier, il CSSD ha dichiarato che accetterà di formare una coalizione solo se, qualora dichiarato colpevole, Babiš accetterà le dimissioni.
La reazione popolare
La decisione di Zeman ha scatenato la reazione di migliaia di cittadini cechi, che erano già scesi in piazza martedì 6 giugno, alla vigilia della sua riconferma. La folla si è radunata in Piazza San Venceslao, nel centro di Praga, dove sono stati pronunciati numerosi discorsi di dura critica nei confronti di Babiš e del suo passato comunista.
Le parole di un manifestante, il cinquantaseienne Vaclav Bozdech, ben riassumono l’ira della piazza: “La politica non mi interessa affatto, ma ora sento che è necessario scendere in piazza, per il futuro dei miei figli”.
Immagine: Reuters