MONTENEGRO: Milo Đukanović vince le elezioni presidenziali

Milo Đukanović ha vinto le elezioni presidenziali in Montenegro tenutesi domenica 15 aprile 2018. L’affluenza alle urne è stata del 64%, un dato simile alle presidenziali del 2013. Đukanović ha vinto con il 53,8% di preferenze. Mladen Bojanić, principale avversario del neo-eletto presidente, apartitico ma supportato dalle coalizioni d’opposizione del Fronte Democratico, Montenegro democratico e dal partito di centro-sinistra Azione di riforma unita , ha raccolto il 33,5% di voti. L’unica donna fra i candidati, Draginja Vuksanović, del Partito Socialdemocratico del Montenegro ha ottenuto l’8,3%.

I candidati

Il sempiterno padre padrone Milo Đukanović è stato già presidente della piccola repubblica balcanica dal 1998 al 2002, e ha inoltre ricoperto l’incarico di premier sei volte. Nel 2016, dopo le elezioni parlamentari che videro uscire vittorioso il suo il  suo Partito Democratico dei Socialisti del Montenegro, si ritirò dalla formazione del governo, cedendo l’incarico al suo braccio destro Duško Marković. Il fatto che fosse il terzo “ritiro” di Đukanović non ne escludeva il ritorno, e difatti si è presentato a queste elezioni da gran favorito. Đukanović ha ricevuto l‘endorsement del premier albanese Edi Rama e del primo ministro kosovaro Ramush Haradinaj, permettendo al montenegrino di allargare ulteriormente la propria base alle minoranze.

Il maggior sfidante di Đukanović è stato Mladen Bojanić, il quale ha ottenuto l’appoggio di gran parte dei partiti d’opposizione. A differenza di Đukanović, è stato uno strenuo oppositore dell’adesione del Montenegro alla Nato, avvenuta lo scorso anno tra le proteste.
La terza candidata è stata la social democratica Draginja Vukasnović, che ha ottenuto qualcosina in più rispetto a quanto prospettato nei sondaggi precedenti le elezioni.
Completano la lista alcuni candidati minori. Marko Milačić di Vero Montenegro, il candidato del Partito della giustizia e della riappacificazione Hazbija Kalac, il candidato del gruppo Azione civica Vasilije Miličković e il rappresentante della Coalizione serba  Dobrilo Dedeić.

Il vincitore

La campagna elettorale aveva già definito il probabile ordine d’arrivo dei candidati. Il Montenegro è ancora chiuso in una dialettica politica dicotomica: dove esiste un Đukanović filo-occidentale, sostenuto da un partito che ha permesso l’adesione del Montenegro alla Nato, a cui si oppone un Bojanić contrario a questo stretto legame. Il candidato apartitico Bojanić difatti è stato sostenuto principalmente dal Fronte Democratico che più di tutti si oppose alla ratifica di Podgorica alla Nato.

Draginja Vuksanovic ha probabilmente disperso molti dei voti del principale sfidante di Dukanovic: sebbene sostenuta dal partito socialdemocratico, uno dei principali alleati del partito di governo governo nel percorso atlantico, ha rappresentato un approdo sicuro per gli elettori che si rifiutano di scegliere in un contesto politico caratterizzato unicamente fra “noi” e  “loro”, fra l’Europa e la Russia. Ovviamente questa contrapposizione viene anche rilanciata dai candidati minori, con Marko Milacić che definisce Đukanović come il candidato della Nato, o ancora Dobrilo Dedeić che dichiara di voler annullare l’adesione alla Nato.

Questa contrapposizione influenza e alimenta continuamente il dibattito politico in Montenegro. Infatti, queste elezioni dimostrano che, nonostante il Montenegro si sia pronunciato univocamente sulla strada da prendere (quella che lega il paese all’Occidente), il continuo bilico fra l’orbita europea e quella russa è un disequilibrio non reale ma reso percepito dalle forze politiche.

Chi è Gianluca Samà

Romano, classe 1988, approda a East Journal nel novembre del 2014. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi Roma Tre con una tesi sulle guerre jugoslave. Appassionato di musica, calcio e Balcani.

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