PRESIDENZIALI RUSSE: Grudinin e Surajkin, i candidati “comunisti”

Secondo articolo di avvicinamento alle presidenziali russe del 18 marzo 2018, un approfondimento sui candidati comunisti

Pavel Grudinin – KPRF (Partito Comunista della Federazione Russa)

La sua candidatura rappresenta forse il più grande colpo di scena di questa campagna elettorale presidenziale. Il partito comunista (KPRF), il secondo nel paese dopo Russia Unita, da sempre rappresentato dalla figura ingombrante del suo leader Gennadij Zjuganov, ha infatti scelto inaspettatamente di candidare Pavel Grudinin durante la riunione di partito del 23 dicembre 2017.

Classe 1960, moscovita, Grudinin è ingegnere agricolo e direttore dal 1995 del Sovchoz Lenin della capitale (azienda leader nella produzione di fragole in Russia, che proprio nel 1995 si trasformò a tutti gli effetti in società per azioni), dove lavora dal 1982. In politica a livello locale dal 1997, Grudinin ha militato fino al 2010 tra le fila del partito Russia Unita, per poi avvicinarsi ai comunisti. Candidatosi alle scorse parlamentari (settembre 2016), non riuscì ad accedere alla Duma.

Il 5 marzo la Commissione elettorale ha scoperto 11 conti in Svizzera a nome di Grudinin non dichiarati (in totale quasi un milione di dollari). Tuttavia, invece di escludere immediatamente dalle elezioni il candidato, la decisione presa è stata, per il momento almeno, decisamente meno rigida: la Commissione provvederà ad aggiungere il dato alla descrizione ufficiale di Grudinin.

Maksim Surajkin – Kommunisty Rossii (Comunisti Russi)

Il fatto che la sua pagina Wikipedia (quella russa) sia stata creata solo nel febbraio 2018 la dice lunga sulla popolarità di questo giovane candidato. Classe 1978, Maksim Surajkin comincia a militare politicamente appena maggiorenne tra i comunisti di Zjuganov; nel 2004 è eletto segretario dei Giovani Comunisti. Nel 2010 si pone tuttavia a capo del movimento, poi divenuto partito (2012), dei Comunisti Russi (Kommunisty Rossii), nato come alternativa a KPRF, partito accusato di essere incapace di mantenere supporto popolare e autonomia politica. Il partito comunista aveva inizialmente tentato di citare in giudizio questi novelli comunisti per plagio del nome e dei simboli, nonché di furto di idee politiche.

Candidati alle parlamentari 2016 con il programma “Dieci colpi stalinisti al capitalismo”, i Comunisti Russi non superarono la soglia di sbarramento per entrare alla Duma. Ora ci riprovano alle presidenziali. Surajkin ha invitato, senza successo, il concorrente Grudinin a un dibattito pubblico dove lo avrebbe sfidato “sulle sue posizioni politiche, sulla sua comunisticità”.

Chi è Martina Napolitano

Dottoressa di ricerca in Slavistica presso l'Università di Udine, è direttrice editoriale di East Journal e scrive principalmente di Russia.

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