di Lorenzo Berardi
Due anni fa avevamo intervistato la fumettista Alice Milani su queste colonne in occasione della pubblicazione di “Wisława Szymborska, si dà il caso che io sia qui”, la sua prima opera uscita per i tipi di BeccoGiallo. Dopo il successo di quel libro sia nell’edizione italiana che in quella polacca, oggi l’autrice pisana e l’editore padovano ritornano con Marie Curie, graphic novel fresca di stampa e dedicata alla grande scienziata polacca.
Si tratta di un’opera a fumetti che aiuta a conoscere meglio alcuni aspetti noti o meno noti della vita di Maria Skłodowska Curie in una forma narrativa accattivante e capace di avvicinarsi anche alle nuove generazioni. Un fumetto caratterizzato da uno stile ora delicato ora incisivo con un riuscito connubio di tecniche di disegno caratterizzate dalle tenui tinte cromatiche tipiche della Milani. Il ritratto della Curie che esce dalle pagine dell’opera è quello di una scienziata razionale e di carattere. Una donna non priva di umane fragilità, ma capace di combattere le avversità delle vita guidata dalla propria passione per la ricerca scientifica. Una Marie Curie che emerge da polverosi libri di storia e scatti in bianco e nero con un piglio determinato, per parlare con una voce propria senza il timore di sorprendere i più tradizionalisti.
Pubblicata il 29 settembre, la graphic novel arriva in libreria a centoquattordici anni di distanza dal premio Nobel per la Fisica e a centosei da quello per la Chimica conseguiti dalla scienziata. Eppure mai come oggi l’eredità lasciata nel mondo della ricerca dalla chimica e fisica nata a Varsavia nel novembre di esattamente un secolo e mezzo fa appare importante e d’attualità. «Dovevo scegliere fra una rosa di personaggi di cui scrivere proposta dall’editore e Marie Skłodowska-Curie era quello che mi interessava di più, perché la conoscevo per fama”, conferma Alice Milani ai microfoni di PoloniCult. “Inoltre, entrambi i miei genitori sono scienziati e ho pensato che avrei potuto chiedere aiuto e consulenza a loro, anche perché mia madre è una grande appassionata della Curie».
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