Da TALLINN – Il sistema di i-voting ha raggiunto un nuovo record in Estonia. Il voto elettronico, attivo nella repubblica baltica dal 2005, è stato utilizzato anche durante le ultime elezioni locali dello scorso 15 ottobre. Ben 186.034 persone fra gli aventi diritto hanno preferito votare direttamente dal proprio computer. Il 31,7% degli elettori – che hanno confermato la fiducia ai principali partiti – ha votato elettronicamente, un risultato in percentuale mai raggiunto finora; allo stesso tempo, il 23,3% di chi ha scelto di non recarsi fisicamente alle urne ha espresso la propria preferenza tramite ID mobile, il doppio della quota raggiunta durante le ultime elezioni parlamentari del 2015. Per la prima volta il Parlamento estone ha deciso di concedere il diritto di voto ai sedicenni: su un totale di 24.153 potenziali nuovi giovani elettori solo il 7,4% ha votato online, senza dare un impatto significativo sulla percentuale di votanti finale.
Dall’altro lato, c’è stata una crescita importante fra le persone con più di 55 anni. Durante le elezioni locali del 2005, in cui è stato possibile usare l’i-voting per la prima volta, solo il 15% aveva utilizzato questa opzione, rispetto al 27% di quest’anno. Questo dimostra quanto, in periodo in cui sia le giovani che le vecchie generazioni perdono la fiducia nella politica, il voto su Internet possa aumentare la partecipazione alla vita democratica del paese. Ancora una volta è stata data la possibilità di votare a chi aveva difficoltà di farlo, come ad esempio le persone con problemi di mobilità, cittadini che si trovano temporaneamente all’estero o residenti in aree remote del paese; prima delle ultime elezioni locali, circa il 90% dei voti dei residenti all’estero (si stima che 120-200.000 estoni vivano oggi fuori dai confini) nelle elezioni estoni sono stati espressi online.
Il sistema di i-voting è stato introdotto nelle elezioni locali del 2005 e fa parte della più ampia politica di digitalizzazione della pubblica amministrazione iniziata dopo la riconquista dell’indipendenza nel 1991. Si differenzia da altri metodi di voto elettronico come le voting machine usate negli Stati Uniti o il recente utilizzo dei tablet per il referendum sull’autonomia in Lombardia perché permette di votare a chi ne ha diritto dal proprio computer. Ma come è stato organizzato il voto? Per sette giorni prima delle elezioni è possibile votare online, basta scaricare sul proprio computer l’applicazione dal sito ufficiale del comitato elettorale; successivamente, applicando un lettore di chip al computer, si inserisce la propria carta d’identità, si compila la scheda e infine si conferma il voto con il codice PIN e la firma digitale. Alcuni critici hanno fatto notare come il sistema non garantisce al 100% il principio “una persona, un voto”; per affrontare questo rischio è stata lasciata la possibilità di cambiare il voto per un numero illimitato di volte durante la settimana o di andare direttamente alle urne nel giorno delle elezioni. L’ultimo voto registrato è quello ufficialmente valido.
Nel 2013 a seguito di uno studio realizzato durante le elezioni locali, un gruppo di esperti dell’Università del Michigan aveva criticato il sistema di i-voting considerandolo “insicuro” e “suscettibile di attacchi informatici” volti a falsare i singoli voti o a cambiare il risultato finale delle elezioni. “Il voto elettronico è sicuro. Ciò è confermato anche dal fatto che sempre più persone si fidano di questo strumento” ha dichiarato Lia Hänni, direttore del dipartimento di e-democracy dell’Accademia di e-Government. Non troppo tempo fa, comunque, proprio l'”E-stonia” è stata oggetto di una minaccia hacker, che ha costretto alla sospensione di 760 mila carte di identità digitali.
Priit Vinkel, direttore del Servizio Elettorale Statale, ha anche sottolineato l’importanza della verifica dei dati introdotta durante le ultime elezioni: “Tutti i voti che arrivano sui nostri server vengono controllati in modo tale da poter affermare matematicamente che siano validi e che nessuno abbia modificato o eliminato un voto”, infatti non solo gli elettori, ma anche i revisori possono verificare l’integrità e la completezza dei dati in ogni momento.