TENNIS: La generosità di Djokovic, apre un ristorante per bisognosi a Belgrado

Ci sono campioni che, una volta raggiunta la ribalta internazionale, si dimenticano delle proprie origini. Ci sono anche campioni che, invece, utilizzano il nuovo status sociale al fine di compiere opere di bene. È sicuramente questo il caso di Novak Djoković, tennista serbo che non ha sicuramente bisogno di presentazioni, essendosi guadagnato negli ultimi dieci anni un posto nella storia del tennis.

La sua non è stata un’infanzia semplice dal punto di vista ambientale. Nato a Belgrado nel 1987, la sua passione per il tennis ebbe origine quando vennero edificati dei campi vicino alla sua abitazione. Da bambino, una volta costruiti, si fermava spesso ad osservare i ragazzi allenarsi e fu quello il momento dell’incontro con una delle persone che cambiò (in questo caso avviò) la sua vita sportiva: Jelena Gencić, una ex tennista professionista che allenava a Belgrado, che in quegli anni subisce numerosi bombardamenti a causa della guerra in Jugoslavia.

Il secondo incontro prezioso, che poi risulterà determinante anche nei suoi progetti umanitari al di fuori dei campi, fu quello con Igor Cetojević, medico che scoprì la sua intolleranza al glutine e che gli fornì una dieta appropriata che cambiò letteralmente la sua vita.

Idolo in Serbia, paese per cui ha conquistato anche la tanto ambita Coppa Davis nel 2010, Djoković si è reso protagonista negli anni di numerose iniziative benefiche, la più recente delle quali è di questi giorni. Il tennista ha infatti dichiarato di voler aprire a Belgrado un ristorante che servirà cibo ai più bisognosi in maniera gratuita, sullo stile di quanto da lui fatto in occasione dell’apertura di Novak sempre a Belgrado nel 2009 e di Eqvita a Montecarlo nel 2016. Non è l’unico sportivo serbo ad aver promosso iniziative benefiche: un altro fu Nemanja Matić.

«Il denaro non è un problema per me – ha dichiarato Novak in un comunicato – ho guadagnato abbastanza per sfamare tutta la Serbia e penso che meritino questo dopo tutto il sostegno che mi hanno dato». Una passione, la sua per il cibo, su cui era stato instradato proprio da Cetojević: «Attribuisco molto del mio successo professionale alla mia dieta – aveva dichiarato in occasione dell’apertura di Eqvita – il cibo è la cosa che più mi ha cambiato nella vita ed il mio desiderio è quello di condividere l’impatto che ha avuto su di me col mondo».

Ma questa è solo l’ultima delle sue iniziative. Il tennista ha infatti fondato la Novak Djokovic Foundation (NDF), la quale ha a che fare con l’infanzia e l’educazione. «Sono cresciuto in un Paese storicamente lacerato da diversi conflitti – si legge nel sito ufficiale della fondazione – ma nonostante tutto un Paese in cui i bambini sognano e lasciamo loro vivere i rispettivi sogni!». Era il 2014 quando Nole donò l’intera premio per la vincita ai Masters 1000 di Roma, ovvero 549 mila euro, alle popolazioni colpite da una tremenda alluvione in Serbia.

Tramite la sua fondazione, poi, nel 2016 ha donato prima 20 mila dollari alla Melbourne City Mission per il suo programma legato a educazione e infanzia, poi 20 mila dollari ad una fondazioni per bambini svantaggiati a Miami. Ma non solo. Tramite la NDF ha organizzato anche eventi benefici come il Djoković & Friends a Milano nel settembre 2016 dopo che, nove mesi prima, si era prestato come testimonial per una raccolta fondi destinata all’associazione World Vision.

Alcuni in passato hanno ipotizzato per lui una carriera futura in politica. Svolta professionale che il tennista ha negato categoricamente in occasione della sua donazione australiana. «Sono un atleta e voglio rimanere tale», affermò, «voglio dedicare la mia attenzione al tennis e alla mia famiglia». Risoluto sul campo, così come determinato e generoso nella vita.

Chi è Matteo Calautti

Studente genovese di Scienze Internazionali e Diplomatiche, nonché "minor" di pallacanestro. Appassionato di sport in ogni sua forma e colore. Esterofilo e curioso osservatore di politica e attualità. Tra le altre, collabora anche con Londra Italia, con la rivista di Ingegneria di Genova, con la trasmissione televisiva Dilettantissimo e con Io Gioco Pulito, l'inserto sportivo de Il Fatto Quotidiano. Infine, ha fondato anche Liguria a Spicchi ed Il Calcio Portoghese, portali web dedicati rispettivamente alla pallacanestro ligure ed al calcio in Portogallo.

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