di Lorenzo di Stasi e Jessica Valisa
Jaanipäev è la più importante festività dell’anno in Estonia. Le celebrazioni di origine pagana, fatte ancora oggi di riti e superstizioni, iniziano durante la notte del 23 giugno per continuare tutto il giorno successivo. Il 24 giugno ha assunto, come in tutti i paesi cristianizzati, il nome di festa di San Giovanni, Jaanipäev in estone.
Le terre baltiche furono tra le ultime in Europa a essere cristianizzate in seguito alle Crociate del Nord. L’opera di evangelizzazione fu difficile: le differenze di lingua e cultura fra preti di lingua tedesca e i contadini estoni ha contribuito al conservarsi di molte tradizioni fino a oggi.
Nel 1578 Barthasar Rüssow, nella sua celebre cronaca delle Guerre di Livonia, documentò come i contadini estoni non fossero per nulla inclini ad andare a messa nel giorno di Jaanipäev e di come preferissero rimanere fuori città a seguire i riti pagani. Inoltre, nel calendario contadino, questa festività segnava lo spartiacque tra la stagione di semina primaverile e quella di fienagione estiva.
Il rituale più diffuso è l’accensione di fuochi, che i più coraggiosi devono saltare. Questo rito serve a ‘purificare’ chiunque ne prende parte: assicura un buon raccolto, protezione contro gli spiriti malvagi e buona fortuna per il resto dell’anno. D’altra parte, come descritto dallo studioso finlandese Lauri Honko, non partecipare ai riti tradizionali può portare a catastrofi come un raccolto povero o la nascita di figli malati.
Il solstizio ha anche un significato romantico. Nel folklore estone questa è l’unica notte dell’anno in cui gli amanti Koit (alba) e Hämarik (tramonto) possono incontrarsi. Da qui derivano diverse credenze legate ai poteri magici della notte di Jaanipäev. I giovani amanti sono invitati ad andare nel bosco per cercare i ‘fiori della felce’ che secondo la tradizione sbocciano solo durante il solstizio. Trovare questo tipo di fiori garantisce salute, felicità e ricchezza per il resto della vita. Inoltre, per vedere il proprio futuro sposo in sogno si dovrebbero raccogliere sette tipi di fiori da sette giardini diversi e metterli sotto il cuscino prima di andare a dormire.
Lennart Meri, primo Presidente dell’Estonia post-sovietica, nel suo saggio ‘Hõbevalge’ postula un’interessante ipotesi sull’origine di Jaanipäev: la festa sarebbe una rievocazione collettiva della caduta del meteorite Kaali sull’isola estone di Saarema, avvenuta durante l’età del bronzo. Questo avvenimento avrebbe ispirato le mitologie baltiche e nord-europee che descrivono la caduta del sole sulla terra e il suo ricordo si sarebbe tramandato tramite l’accensione dei fuochi.
Dal 1992, dopo il ritorno all’indipendenza, Jaanipaev è ufficialmente festa nazionale. Quest’anno la notte di mezza estate cade di venerdì e c’è la possibilità di festeggiare un intero weekend. Questa sera si festeggia in tutto il paese. A Suure-Jaani, nella contea di Viljandi, c’è un festival dedicato alla memoria della famiglia di compositori Kapp. Musica classica ed estone si mischieranno per offrire uno spettacolo per tutti i gusti. Ci sarà anche un contest per cantautori e esposizioni di foto e quadri. Da non perdere il concerto alle tre del mattino nel parco nazionale di Soomaa.
All’Estonian Open Air Museum di Tallinn ci sarà il più grande evento con i falò, gonne colorate danzanti e giochi tradizionali. Per i più romantici ci sarà la possibilità di godere dell’atmosfera creata da Trio Romansid.
A Narva, Il Festival Medioevale sarà un’occasione per tornare nel passato: nel cortile del castello di Narva verranno riprodotte le scene del 1346 quando ci fu l’accordo tra il Re di Danimarca e l’Ordine Teutonico. Saranno inoltre organizzati dei tornei fra cavalieri e gare di tiro con l’arco. Le canzoni medioevali accompagneranno gli eventi per tutta la notte.
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