Da BELGRADO – La notizia era nell’aria da mesi e ieri sera è arrivata la conferma. Il presidente della repubblica Aleksandar Vučić ha nominato il suo successore alla guida del governo. Si tratta di Ana Brnabić, già ministro dell’amministrazione pubblica dal 2016.
Nonostante la sua nomina non arrivi come risultato di elezioni parlamentari ma in virtù del necessario passaggio di consegne dopo le presidenziali dello scorso 2 aprile, si tratta di un evento di straordinaria importanza. Ana Brnabić è infatti non solo la prima donna a ricoprire la carica di primo ministro nella storia della Serbia, ma è anche la prima persona dichiaratamente gay in tale posizione.
Il parlamento ora dovrà solo ratificare la nomina di successione di Vučić, che ricopriva la carica di primo ministro fino a prima della vittoria alle elezioni presidenziali.
“Sarà un onore servire il mio paese e guiderò il governo in modo corretto e responsabile, lavorando con rispetto e amore” ha dichiarato Ana Brnabić subito dopo essere stata nominata, aggiungendo “lavorerò insieme agli altri ministri per ottenere un obiettivo più grande delle singole individualità”.
“La Brnabić ha la qualità professionale per governare e so che lavorerà sodo e mostrerà rispetto verso tutte le forze politiche che l’hanno supportata. Insieme agli altri ministri, lavorerà per migliorare la vita ai cittadini in Serbia” ha commentato Vučić in una conferenza stampa nella serata di giovedì.
Ana Brnabić era già stata la prima donna gay nella storia della Serbia a diventare ministro, quando le venne assegnato il ministero della pubblica amministrazione dopo le elezioni parlamentari anticipate del 2016.
Per questo motivo, molte ONG che si battono per i diritti della comunità LGBT avevano salutato positivamente la sua ascesa politica e l’organizzazione Gay Echo l’aveva nominata “Icona Gay del 2016”.
In merito al suo orientamento sessuale, l’allora primo ministro Vučić dichiara di esserne stato a conoscenza e di averne parlato con la stessa Brnabić, la quale ha sempre riconosciuto apertamente di essere gay. “Mi interessa soltanto quello che sa fare e so che è una grande lavoratrice che lavora in modo professionale” aveva commentato Vučić.
Poche settimane fa, in occasione del giuramento che Vučić aveva tenuto per il suo insediamento ufficiale alla presidenza serba, la Brnabić aveva ricevuto il sostegno della Chiesa Ortodossa Serba, che è invece solitamente caratterizzata da un approccio conservativo e in favore della “famiglia tradizionale”.
Dal punto di vista politico, Ana Brnabić si è sempre contraddistinta come tecnico e non come espressione politica del partito di Vučić. Inoltre, ha un forte orientamento pro EU, elemento fondamentale per guidare il governo di Belgrado e i negoziati di adesione con Bruxelles.
Il suo concorrente alla carica di primo ministro, Ivica Dačić, non ha nascosto l’amarezza dato che si aspettava che il suo Partito Socialista Serbo avrebbe ottenuto un ruolo più determinante in questo esecutivo. La Brnabić dovrà ora nominare la composizione di governo o confermare gli attuali ministri.
In un paese storicamente caratterizzato da un’impostazione sociale di tipo patriarcale, la nomina di una donna, per di più gay, a capo dell’esecutivo, rappresenta un passo importante, così come una sfida verso il miglioramento della condizione della donna e dei diritti della comunità LGBT.