ALBANIA: Ilir Meta eletto presidente. Un vita passata al potere

Ilir Meta, 48 anni, attuale presidente del parlamento albanese, è stato eletto il 28 aprile scorso nuovo presidente della Repubblica d’Albania con 87 voti a favore e solo 2 contrari, mentre l’opposizione di centrodestra guidata da Lulzim Basha ha boicottato la votazione.  Meta presterà giuramento il prossimo 24 luglio, quando scade il mandato del presidente uscente Bujar Nishani.

Nel suo discorso d’accettazione, Meta ha affermato di aver accettato il ruolo di capo di stato spinto dal boicottaggio parlamentare dell’opposizione, che non ha partecipato al voto. L’ex presidente dell’assemblea ha anche fatto appello ai partiti politici affinché trovino un consenso ed evitino “che l’Albania diventi come la Macedonia”. Meta ha promesso di scegliere la democrazia rispetto al potere, “come ho sempre fatto”, e affermato di voler collaborare con il presidente uscente Nishani, il primo ministro e l’opposizione per assicurare elezioni libere e democratiche.

L’elezione di Meta a capo di stato potrebbe consolidare la coalizione tra LSI – ora guidato dal ministro della giustizia Petrit Vasili – e il partito socialista di Edi Rama al governo, in vista delle elezioni del 18 giugno, che l’opposizione del Partito Democratico di Lulzim Basha minaccia di boicottare.

Chi è Ilir Meta?

Ilir Meta è uno dei politici con più lunga esperienza nella vita politica albanese. Figlio di un commissario di partito nell’accademia militare di Tirana, Ilir Meta entra in politica attraverso l’aiuto dei suoi professori di economia capitalista ed socialista.   

Già membro del movimento studentesco, Ilir Meta entra coi socialisti in Parlamento a 23 anni nel 1992 – il primo Parlamento dopo la caduta del regime comunista – e ci resta per tutti i successivi 25 anni. E’ stato il primo politico ad essere senza immunità parlamentare nel paese: gli era stata tolta dopo una rivolta contro la polizia a Polican, nella sua regione natale, in cui Meta aveva fatto da mediatore per assicurare il rilascio di due commissari presi in ostaggio. Berisha lo accusò di essere il mandante della rivolta e gli fece levare l’immunità per permetterne l’arresto, ma la procura non diede seguito alla cosa e i socialisti lo elessero sottosegretario del partito.. Da allora la carriera politica di Meta prese il volo.

E’ stato uno dei fondatori del Forum Eurosocialista dei Giovani (FRESSH), e vice-premier di Pandelj Majko nel 1998. All’età di soli 30 anni, nel 1999, scala il potere interno al partito socialista, succedendogli come primo ministro dal 1999 al 2002, dopodiché passa al ministero degli esteri e si scontra frontalmente col nuovo premier socialista Fatos Nano. Come premier Meta si allea sempre di più con il nuovo sindaco di Tirana, Edi Rama, in funzione di una lotta intestina con il leader del partito Fatos Nano. La sua relazione con Edi Rama sarà per i prossimi 10 anni più di odio che di amore.  

La sua caparbietà è nota.  Dopo alcuni tafferugli a Tropoja, paese di origine del leader della destra Sali Berisha, con un atto forza Ilir Meta diede l’ordine di fermare e interrogare il leader dell’opposizione Berisha nel novembre del 2000.

Nel 2004 – insieme ad un gruppo di esponenti del PS, dopo una lite con l’allora premier Fatos Nano, abbandona i socialisti e fonda una nuova formazione politica, il Movimento socialista per l’integrazione (LSI), diventando il suo leader. Il nuovo partito ottiene cinque deputati su 140 nel 2005 e quattro nel 2009, uscendone come l’ago della bilancia nello stallo tra socialisti e democratici.

Nel giro di pochi anni Meta è riuscito ad imporsi sulla scena politica del paese, trasformando l’Lsi nel terzo partito dell’Albania, grazie anche a mosse audaci come quella nel 2009 quando si è alleato con il centrodestra, offrendo all’ex premier Sali Berisha la possibilità di un secondo mandato di governo. Dopo cinque anni all’opposizione assieme ai socialisti, infatti nel 2009 Meta cambia schieramento. Berisha ricambia nominandolo Meta vicepremier, ministro degli esteri, e ministro per l’economia, il commercio e l’energia. Ma deve dimettersi un anno dopo, a seguito della pubblicazione di un video che lo ritrae discutere una tangente di 700.000 € sulla costruzione di una centrale idroelettrica, vantandosi di aver influenzato perfino la Corte suprema. Un anno dopo, la stessa Corte suprema lo assolve per mancanza di prove.

Alle elezioni politiche del 2013, Meta rompe con Berisha per allearsi con i socialisti di Rama. Alle elezioni il LSI ottene 16 seggi e Ilir Meta viene nominato Presidente del Parlamento.   

Leggi anche: ALBANIA: L’ultima capriola di Ilir Meta. Storia di un trasformista (2013)

Chi è Lavdrim Lita

Giornalista albanese, classe 1985, per East Journal si occupa di Albania, Kosovo, Macedonia e Montenegro. Cofondatore di #ZeriIntegrimit, piattaforma sull'Integrazione Europea. Policy analyst, PR e editorialista con varie testate nei Balcani. Per 4 anni è stato direttore del Centro Pubblicazioni del Ministero della Difesa Albanese. MA in giornalismo alla Sapienza e Alti Studi Europei al Collegio Europeo di Parma.

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