Hakan Sukur

CALCIO: Hakan Şükür purgato dal Galatasaray e da Erdoğan

Va avanti ormai da anni la guerra tra il leggendario calciatore turco Hakan Şükür e il presidente Recep Tayyip Erdoğan. Il calciatore, ex deputato proprio dell’AKP di Erdoğan, è da tempo accusato dal governo di essere vicino al movimento Hizmet di Fethullah Gülen, il predicatore accusato di aver ordito il fallito golpe del 15 luglio. Da quel giorno il tentato colpo di stato ha dato a Erdoğan l’impunità per purgare diversi settori dello stato, dalle forze di sicurezza vicine a Gülen ai vertici della federcalcio. Meno di due mesi dopo il 15 luglio si contavano già 60 mila persone sospese, licenziate o indagate per la loro vicinanza a Hizmet, 270 delle quali nel solo ambito sportivo. Per il governo turco, Hizmet è diventata FETÖ, ovvero Fethullahçı Terör Örgütü, l’organizzazione terroristica di Fethullah.

Il clima di caccia alle streghe non si è però placato e, negli scorsi giorni, il Galatasaray ha votato per l’espulsione di sette membri accusati di avere legami con i gülenisti. Un primo verdetto del comitato disciplinare era stato parzialmente ratificato dall’assemblea generale del club che, confermando l’espulsione di cinque dirigenti (tra cui l’ex giocatore İsmail Demiriz), aveva invece revocato l’allontanamento di ŞükürArif Erdem (ex Real Sociedad, 7 scudetti, una Coppa UEFA e una Supercoppa Europea con il Galatasaray e il bronzo mondiale del 2002 con la nazionale turca).

Il salvataggio operato dall’assemblea generale del club non è stato accolto di buon grado dal governo turco: il ministro allo Sport e alle Politiche Giovanili Akif Çağatay Kılıç, secondo quanto riporta Daily Sabah, si era espresso dichiarando: «L’assemblea del Galatasaray deve correggere questa decisione immediatamente. I traditori del nostro paese e del nostro stato non devono aver posto nei nostri club sportivi. Il voto dell’assemblea non può essere spiegato alle famiglie dei nostri martiri e veterani».

La risposta del club è stata immediata: secondo quanto riportato da Hurriyet Daily News, il comitato esecutivo del Galatasaray ha deciso in una riunione d’urgenza tenuta il giorno stesso di ribaltare il verdetto dell’assemblea generale e confermare l’espulsione di Şükür ed Erdem, insieme ad altri 2.700 membri del club, «per i mancati pagamenti delle loro quote annuali per sei anni di seguito».

Già da tempo i rapporti tra Şükür ed Erdoğan si erano fatti tesi: il giocatore era entrato in politica dopo essersi ritirato dal calcio giocato nel 2008, ed era stato eletto in Parlamento nel 2011 proprio con l’AKP di Erdoğan, allora Primo Ministro del paese. Due anni più tardi si consumava la rottura tra i due, con l’abbandono del partito da parte di Şükür, avvicinatosi nel frattempo alle posizioni di Hizmet.

Era il 2013, e il conflitto tra AKP e Hizmet si tradusse in un braccio di ferro: mentre il governo tentava di reprimere le dershane (scuole private per la preparazione degli esami), importanti fonti di reddito e influenza del movimento, Hizmet, grazie alla sua influenza nella polizia e nella magistratura, sferrava un duro colpo alla dirigenza del partito governativo orchestrando una vasta operazione anticorruzione. Pochi mesi più tardi venne annunciato che uno stadio nel distretto di Sancaktepe, aperto nel 2010 e intitolato all’ex calciatore, avrebbe rimosso il nome di Şükür dal proprio impianto per una decisione del consiglio municipale. Lo scorso anno, inoltre, il giocatore – che ora risiede in California – era stato citato in giudizio per aver insultato Erdoğan e suo figlio attraverso Twitter.

Chi è Damiano Benzoni

Giornalista pubblicista, è caporedattore della pagina sportiva di East Journal. Gestisce Dinamo Babel, blog su temi di sport e politica, e partecipa al progetto di informazione sportiva Collettivo Zaire74. Ha collaborato con Il Giorno, Avvenire, Kosovo 2.0, When Saturday Comes, Radio 24, Radio Flash Torino e Futbolgrad. Laureato in Scienze Politiche con una tesi sulla democratizzazione romena, ha studiato tra Milano, Roma e Bucarest. Nato nel 1985 in provincia di Como, dove risiede, parla inglese e romeno. Ex rugbista.

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