La dea dell’amore, della bellezza e della fertilità sarebbe nata proprio nelle acque che bagnano la città di Paphos. Il mito di Afrodite in passato ha richiamato molti pellegrini sulle coste cipriote, e in tempi più recenti ha contribuito a incrementare in modo significativo il numero di turisti che ogni anno visitano l’isola. Ma più dei turisti, Afrodite sta attirando le compagnie energetiche in cerca di concessioni per le loro attività estrattive. Afrodite infatti è il nome di uno dei giacimenti di gas naturale più grandi del Mediterraneo. È stato scoperto nel 2011 e secondo le stime avrebbe un potenziale di circa 7 miliardi di metri cubi. Quanto basta per renderlo uno dei siti più appetibili dell’area.
Una gestione che ha fatto discutere
Afrodite si trova nella Zona Economica Esclusiva di Cipro, al largo delle coste sudorientali dell’isola. Dal 2011 il governo cipriota ha affidato l’attività di estrazione nelle acque della propria ZEE alla compagnia energetica americano-israeliana Noble Energy. Una concessione ampiamente criticata dalla Turchia, preoccupata dalla presenza sempre più consistente di navi statunitensi e israeliane in una zona strategica, dove la stessa compagnia è impegnata nell’attività estrattiva del giacimento Leviathan. Il governo della Repubblica di Cipro si è comunque appellato alla Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare firmata nel 1982, che garantisce il diritto allo sfruttamento esclusivo delle risorse naturali entro le 200 miglia nautiche.
Nuove prospettive
Quella di Noble Energy non è tuttavia una gestione esclusiva. Il presidente cipriota Nikos Anastasiades si è sempre dichiarato a favore della stipula di contratti a lungo termine con le compagnie energetiche straniere intenzionate a sfruttare il giacimento. Una soluzione che, secondo Anastasiades, garantirebbe una solida prospettiva economica all’isola, ma che costituirebbe anche una garanzia per la stabilità regionale. Questa politica porterà a un nuovo accordo per l’attività estrattiva di Afrodite che verrà stipulato nelle prossime settimane dal ministro cipriota dell’Energia, Yiorgos Lakotrippis con un consorzio formato dalle compagnie energetiche Exxon Mobil, Qatar Petroleum, Eni e Total, che avvieranno le proprie esplorazioni nelle acque cipriote in diversi blocchi del giacimento. La firma dei tre diversi contratti dovrebbe portare a Cipro circa 103,5 milioni di euro.
Interesse strategico
Dal punto di vista energetico Cipro sta esercitando quindi un ruolo centrale nell’area orientale del Mediterraneo. La presenza dei più grandi giacimenti di idrocarburi del bacino rappresenta un notevole incentivo per gli stati che hanno un interesse strategico nell’area. In gioco non c’è solo l’attività di estrazione, ma anche la costruzione di una condotta sottomarina che permetterebbe di fornire all’Egitto il gas estratto da Afrodite. I due Paesi hanno raggiunto l’accordo a settembre 2016 per una pipeline che porterebbe il gas cipriota negli stabilimenti egiziani di Damietta e Idku. Il ministro Lakotrippis ha inoltre confermato la volontà di potenziare l’attività dell’impianto di gas naturale liquefatto presente a Vasilikos, sulla costa meridionale dell’isola.