Il calcio della DDR, oltre Sparwasser. Perché l’autore della rete che decise lo “scontro ideologico” tra le due Germanie alla Coppa del Mondo del 1974 non è l’unico motivo di interesse per il calcio tedesco d’oltrecortina. A parlarne diffusamente è Roberto Brambilla, giornalista di Avvenire e MondoFutbol.com e grande esperto di calcio tedesco, nel suo libro C’era una volta l’Est. Storie di calcio della Germania orientale (e-book, Edizioni InContropiede, 121 pagine, 4,99 €). Il libro verrà presentato questa sera a Torino al Polski Kot di via Massena 19/A in presenza dell’autore e del caporedattore sportivo di East Journal Damiano Benzoni nella cornice della terza edizione del festival Slavika.
Nel suo libro, Roberto Brambilla ha pescato storie, aneddoti e personaggi per fare un quadro completo di quello che è stato il calcio della Germania Est. Un movimento non trascurabile, in grado di raggiungere anche un oro olimpico, titolo mai vinto dalla controparte occidentale, né tantomeno dalla versione unitaria post-muro di Berlino, ma anche di compiere vere e proprie imprese nel campo delle coppe europee (chiedere al Bayer Uerdingen e alla sua remuntada, di fronte a cui l’impresa del Barça di due settimane fa impallidisce).
Un movimento calcistico però influenzato fortemente dalla presenza dello stato socialista e della sua capillare presenza in ogni aspetto della vita di ogni individuo. Uno stato in grado di trasferire, manipolare e controllare tutto quanto a suo piacimento. Anche, in qualche caso, di far calare la propria tremenda vendetta su chi si rendeva colpevole di non credere nel sistema e fuggiva a ovest. Roberto Brambilla racconta tutto questo senza appiattire l’argomento, né dal punto di vista della nostalgia, né dal punto di vista della critica al regime. Il suo merito è quello di restituire un ritratto appassionato, accurato e particolareggiato dei 46 anni di storia del calcio, tirando fuori dal cilindro aneddoti trascurati o dimenticati, restando in equilibrio nella narrazione di meriti, ombre e contraddizioni del calcio made in DDR.