di Matteo Zola
Dopo settimane di attesa si è forse arrivati al momento della verità, se di verità si può parlare ormai, data la scarsa credibilità del voto amministrativo albanese che ha visto la poltrona di sindaco di Tirana preda di ricatti, brogli, accuse, inganni. Ieri la Commissione Elettorale Centrale (Cec) di Tirana ha terminato il riconteggio delle schede non valide. Il Collegio Elettorale aveva, infatti, ordinato alla Cec di riaprire 1793 urne in 368 sedi elettorali. Gli scrutinanti hanno trovato in totale 498 schede inserite nelle urne sbagliate, quasi equamente divise tra i due candidati, con Lulzim Basha in vantaggio di soli 14 voti. Sommandoli a quelli precedenti la differenza totale è di 95 voti a favore di Basha. Questa sembra non essere in ogni caso la fine della “saga elettorale” della capitale albanese. Il Partito Socialista, infatti, sta in queste ore analizzando i nuovi fatti che sono emersi in seguito al riconteggio messo in opera dalla CEC.
“Certamente continueremo con i ricorsi, anche se non dobbiamo attendere necessariamente la fine del processo per poter dire che il risultato è inaccettabile, in quanto frutto di manipolazioni” ha dichiarato il portavoce del partito socialista il cui leader, Edi Rama, è sindaco uscente delle capitale. Rama, dopo aver tentato la spallata alla premiership di Berisha con manifestazioni di piazza sedate nel sangue dalla polizia, ha provato a costruirsi l’immagine di campione della democrazia. Fin dal primo momento East Journal ha messo in guardia dai facili entusiasmi. Oggi proponiamo questo webdoc dal significativo titolo “Berisha e Rama, due facce delle stessa medaglia” realizzato da Clandestinoweb. Intanto la disfida per la poltrona di sindaco di Tirana non sembra finire qui.
Un commento
Pingback: Video e Scatti « EaST Journal