BIELORUSSIA: La pena di morte ed il boia sono vivi

La pena di morte in Europa non è ancora morta. Dopo che una moratoria tra la fine del 2014 e l’inizio del 2016 aveva fatto sperare che il presidente Lukashenko avesse in programma di eliminare definitivamente la pena capitale, le esecuzioni sono riprese nel disinteresse dell’opinione pubblica europea.

Se non qui, dove? se non ora, quando?

Le tempistiche sono chiare: l’Unione Europea, dopo aver riscontrato un atteggiamento più democratico del presidente bielorusso, definito a suo tempo “l’ultimo dittatore d’Europa”, ha alleggerito le sanzioni verso Minsk un anno fa. La mediazione tra la Russia e l’Ucraina, culminata negli accordi di Minsk, ha riabilitato il leader bielorusso.

La pena di morte, sempre oggetto di critica, è così passata in secondo piano e Lukashenko, che in questa materia è molto incline a seguire la volontà popolare, ha dato il via libera al boia per riprendere le esecuzioni: quattro nel solo 2016, rispetto alle quali a nulla sono valse le proteste delle NGOs attente al tema, così come alle (tiepide) rimostranze dell’Unione Europea.

Uno stato abolizionista, un popolo antiabolizionista.

La Costituzione bielorussa, all’articolo 24, enuncia il diritto alla vita, riconoscendo, in via eccezionale, ed in maniera provvisoria (“fino alla sua abolizione”), la possibilità di comminare la pena di morte. I presupposti perché venga abolita ci sono tutti, anche secondo quanto più volte dichiarato dal Presidente, disposto, in apparenza, a mettere sul piatto della bilancia la questione rispetto ad eventuali concessioni di natura economica e politica da parte dell’Unione Europea.
Ma la maggioranza della popolazione, nonostante una continua crescita degli abolizionisti, è ancora nettamente a favore alla pena capitale, come si evince da numerose fonti (52%-37%).

Esecuzioni misteriose

Ma non è la sola pena di morte l’oggetto della critica delle NGOs, tra le quali spicca Amnesty International, quanto i metodi per estorcere le confessioni, i processi non equi con procedure che difficilmente prevedono gradi di appello effettivi e l’incertezza sull’esecuzione stessa.
Non si sa quale sia il numero dei condannati a morte dall’indipendenza ad oggi, ma si stima attorno a 450: tutti uomini e tra i 18 ed i 65 anni, come dice la legge.
Dal momento della sentenza all’esecuzione non trascorre solitamente più di qualche mese, nei quali il condannato è trasferito nel penitenziario numero uno di Minsk ed ha al massimo due o tre contatti con i propri famigliari, se la fortuna lo assiste. La data dell’esecuzione è sconosciuta fino alla mattina stessa, quando il condannato viene prelevato, è condotto in luogo segreto, gli viene comunicato che la sentenza ha carattere definitivo ed è ucciso con un singolo colpo di pistola alla nuca. Tutto nell’arco di pochi minuti.
Nessuno informa i parenti del decesso, che lo scoprono ricevendo i vestiti usati in prigionia a distanza di mesi dalla morte, oppure – se il personale del carcere si dimostra disponibile – in occasione della richiesta di avere un colloquio col famigliare, direttamente presso la casa di detenzione.
Il corpo del condannato non viene più restituito ai parenti ed è seppellito in aree segrete di cui nessuno sa ad eccezione dei vertici del carcere.

Non aspettiamoci cambiamenti

La popolazione, nettamente a favore della pena di morte, e la pressione internazionale diminuita negli ultimi anni non fanno ipotizzare grandi cambiamenti sulla questione.
Il boia bielorusso non avrà quindi problemi di occupazione.

Chi è Pietro Rizzi

Dottorando in Relazioni Industriali presso l’Università degli Studi di Bergamo, collabora con l’OSCE/ODIHR come osservatore elettorale durante le missioni di monitoraggio in Est Europa. Redattore per East Journal, dove si occupa di Ucraina, Est Europa e Caucaso in generale. In passato è stato redattore ed art director del periodico LiberaMente, e si è a lungo occupato di politica come assistente parlamentare e consulente giuridico per comitati referendari. Ha risieduto, per lavoro e ricerca, a Kiev e Tbilisi.

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