Nemmeno il tifoso più ottimista poteva immaginare un epilogo del genere. Gli dei regalano allo Sparta Praga una serata magica: i riflettori della Scala del Calcio, lo Stadio Meazza di Milano, da protagonista, in quella che sarà per i granata una splendida passerella di chiusura del gruppo eliminatorio. Tutto già deciso: la squadra ceca ha infatti già conquistato con un turno d’anticipo il pass per i sedicesimi di finale di Europa League, assicurandosi grazie alla vittoria sul Southampton il primo posto nel girone E.
Un risultato che ha dell’incredibile e che ha rovesciato le previsioni dei bookmaker, pronti ad assicurare l’eliminazione degli uomini di Ščasný prima e Holoubek poi per mano di club sulla carta tecnicamente superiori e con una maggiore esperienza in campo europeo come i Saints di Claude Puel e la stessa Inter. La formazione di Praga è invece riuscita a sbaragliare la concorrenza, inanellando quattro vittorie consecutive (tre su tre in casa) che le hanno permesso di guadagnarsi la qualificazione al turno successivo.
Il match dell’8 dicembre sarà l’occasione per i tifosi dello Sparta Praga di ritornare in Italia, a distanza di poco meno di 9 mesi dal fattaccio che li ha visti protagonisti a Roma, a poche ore dalla sfida contro la Lazio. Alcuni supporter cechi si sono fatti immortalare con un video (poi finito su YouTube) mentre lanciavano monetine e poi urinavano su una mendicante sul Ponte Sant’Angelo. Un evento deplorevole, con il tam-tam mediatico che ha diffuso la notizia e scandalizzato il mondo intero nel giro di poche ore.
Un evento che non rappresenta però un caso isolato, con la tifoseria dello Sparta Praga che si è resa spesso protagonista di comportamenti razzisti, come accaduto proprio nella gara di andata alla Generali Arena di Praga tra il club ceco e l’Inter. La curva di casa è stata infatti squalificata per un turno (settore chiuso contro l’Hapoel Beer-Sheva) a causa di ululati rivolti ai giocatori avversari di colore.
L’ennesimo episodio da condannare di una tifoseria attiva politicamente, che si identifica nel partito di destra estrema della Repubblica Ceca, il Dělnická Strana Sociální Spravedlnosti (“Partito di Giustizia Sociale dei Lavoratori”). Gran parte degli hooligan (e il gruppo ultrà) dello Sparta Praga si ispirano a idee naziste e razziste, sostenendo forze politiche che contrastano rifugiati e immigrati, considerati un pericolo per la propria nazione.
Il 10 marzo scorso, durante il match d’andata degli ottavi di finale di Europa League contro la Lazio nello stadio di casa, il tifosi dello Sparta Praga hanno più volte mostrato nel corso del match il saluto nazista e intonato cori inneggianti a Mussolini e Di Canio, calciatore simbolo biancoceleste dichiaratamente fascista. Sebbene non vi sia un’amicizia ufficiale tra le due curve, in quell’occasione sembra essere nata una simpatia dovuta alla condivisione degli stessi ideali politici tra gli ultrà di Sparta Praga, Lazio e Wisła Cracovia (presente a Praga nell’occasione in virtù di un’amicizia con i biancocelesti).
I supporter dello Sparta Praga sono finiti da qualche tempo sotto la lente d’ingrandimento dell’UEFA, sempre più attiva nel combattere il fenomeno del razzismo attraverso campagne di sensibilizzazione e sanzioni molto pesanti nei confronti di club e tifosi. La mano pesante del massimo organo calcistico europeo potrebbe colpire ancora il club ceco, provando a neutralizzare definitivamente gli atteggiamenti razzisti di una tifoseria troppe volte protagonista in negativo.
Foto: Sparta Forever (Facebook)