Una importante svolta nel mondo politico ed istituzionale dell’Estonia. La presidente estone Kersti Kaljulaid ha conferito l’incarico di formare il nuovo governo a Jüri Ratas, il nuovo leader del partito di Centro, partito di estrazione russofona e considerato finora particolarmente vicino al partito Russia Unita di Putin. La crisi di governo estone si era aperta il 9 novembre con le dimissioni del precendente primo ministro Taavi Rõivas, esponente del partito della Riforma. Il neo premier incaricato ha assicurato alla presidente Kaljulaid di essere in grado di informare il parlamento del programma del nuovo governo già nel corso di questa settimana.
Il partito di Centro di Ratas è riuscito a mettere insieme una coalizione piuttosto variegata, che va dal Partito socialdemocratico, fino al partito di destra Patria e Res Publica. Il soggetto principale della nuova maggioranza sarà però proprio il partito di Centro, che a causa della sua vicinanza con il partito di Putin Russia Unita finora era stato sostanzialmente escluso dalle alleanze di governo. Ma il cambio al vertice del partito di Centro, con la sostituzione del vecchio leader Saavisar con Jüri Ratas ha evidentemente cambiato le cose e reso possibile un’accordo inedito finora nel parlamento estone. L’accordo di coalizione prevede che cinque ministeri per ognuno dei tre partiti della coalizione.
La presidente estone Kersti Kaljulaid, anch’essa eletta da poche settimane alla prima carica istituzionale del paese, ha assicurato che il prossimo governo manterrà la stessa linea in politica estera e nei temi della sicurezza dei precedenti governi. Il neo premier Ratas ha affermato che il patto fra il proprio partito e Russia Unita di Putin sostanzialmente non è stato mai messo in pratica, e non lo sarà finché il Cremlino non rispetterà il diritto e gli accordi internazionali. Ratas ha anche affermato che l’Estonia rimarrà un partner affidabile sia nell’Unione Europea che nella Nato.
Sven Mikser, del partito socialdemocratico, e nuovo ministro degli esteri, ha affermato che l’accordo di coalizione con il partito di Centro è stato reso possibile dal cambio al vertice nel partito russofono.
Finora l’Estonia è stato uno dei paesi europei maggiormente critici nei confronti della Russia. Tallinn spende il 2% del proprio Pil per la difesa militare e recentemente ha vissuto una forte crisi diplomatica con la Russia a causa di un incidente alle frontiere fra i due paesi che ha portato alla cattura di un ufficiale dei servizi di intelligence estoni da parte delle guardie di frontiera russe. Incidente che si è concluso dopo un anno di reclusione dell’agente estone e con uno scambio di prigionieri.
Attualmente sono in vigore diverse norme sull’embargo di prodotti estoni in Russia, in risposta alle sanzioni che l’Unione Europea ha emesso contro il Cremlino dopo lo scoppio della crisi in Ucraina.