Il discusso e condannato fondatore del cosiddetto metodo Stamina, Davide Vannoni, ha ripreso la sua attività, aprendo una clinica a Tbilisi, in Georgia. La notizia è entrata sulle prime pagine dei giornali italiani grazie ad un servizio del TG La7 del 24 ottobre.
Nel servizio, Andrea Zicchieri, un uomo di 52 anni malato di SLA (sclerosi laterale amiotrofica), una malattia non curabile che porta alla progressiva paralisi, raccontava la sua esperienza nella clinica della capitale georgiana. L’uomo spiegava di essersi messo in contatto con Vannoni via Facebook in primavera, e di essersi poi sottoposto, nel corso dell’estate, a tre infusioni di midollo osseo donato dal fratello, per un costo complessivo di 18 mila euro, non riscontrando però l’effetto terapeutico sperato.
La “cura” inventata dal laureato in scienze della comunicazione Vannoni, era stata al centro dell’attenzione mediatica un paio di anni fa, grazie anche al programma televisivo “Le Iene”, che in numerosi servizi ne presentava un’immagine positiva, mostrando i presunti miglioramenti riscontrati tra alcuni bambini che si erano sottoposti al trattamento.
Il “metodo” consiste nel prelievo di cellule dal midollo osseo dei pazienti, la loro manipolazione in vitro ed, infine, la loro infusione nei pazienti stessi. La manipolazione, secondo quanto garantito da Vannoni, consentirebbe di trasformare le cellule staminali del midollo in neuroni, che sarebbero in grado di curare malattie invalidanti tra cui la SLA e l’Alzhaimer.
La magistratura italiana e la comunità scientifica mondiale hanno provato ripetutamente come tale “metodo” non produca effetti positivi sui pazienti, vista anche l’effettiva assenza di cellule staminali nei campioni del materiale che veniva iniettato nei malati. Inoltre, è stato dimostrato il rischio di contrarre malattie infettive tra cui l’AIDS e la cosiddetta “mucca pazza” a causa dell’uso di siero fetale bovino e della generale contaminazione delle colture cellulari che componevano il siero iniettato nei pazienti.
Vannoni, a inizio 2015, era stato condannato dalla Procura di Torino per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e aveva poi accettato il patteggiamento a 22 mesi, a patto di non commettere reati né in Italia né all’estero; al momento rischia quindi nuove conseguenze giudiziarie, grazie all’esistenza di un trattato di estradizione tra Georgia e Italia (in quanto membri del Consiglio d’Europa i due paesi sono signatari della Convenzione europea di estradizione).
Nel frattempo, Vannoni gode del regime di tassazione favorevole presente in Georgia, che gli consente di incrementare gli introiti fornitigli dalla disperazione di malati che, spesso disinformati dai media nazionali, pensano di aver trovato in Stamina una cura miracolosa.
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Immagine: Ansa