La Grecia è calcisticamente sempre più nel caos, e non è una novità. Dopo gli scandali della passata stagione la situazione non sembra essere cambiata nel paese. Prima lo slittamento dei campionati, poi il commissariamento della Federcalcio greca, le minacce private a domicilio a un arbitro, l’incendio dell’abitazione di un membro della commissione arbitrale e, infine, la sospensione a tempo indeterminato di tutti i campionati.
Tutto ebbe inizio a settembre, quando fu posticipato di due settimane l’inizio della Souper Ligka Ellada, la massima divisione del calcio greco. Stavros Kontonis, vice ministro dello sport del governo presieduto da Alexis Tsipras, optò per questa scelta su suggerimento di alti funzionari della polizia greca. Quale la ragione? Troppo alta la tensione tra club e federcalcio. Quest’ultima accusava il ministero dello sport di intromettersi troppo pesantemente nella questione, mentre le società erano in disaccordo sui criteri di designazione arbitrale. Forse memori dei recenti scandali a causa dei quali ci sarebbero ancora sei arbitri imputati, come riportato da Inside World Football.
La situazione di tensione, la cui origine è lontana nel tempo, non è passata inosservata alla FIFA. Kontonis ha deciso così di accettare il commissariamento della federcalcio da parte della federazione mondiale guidata dal nuovo presidente Gianni Infantino. La notizia è di un mese fa, ma il cosiddetto Normalisation Committee della FIFA si è riunito per la prima volta solamente otto giorni fa. Il giorno prima di un altro fatto gravissimo, il cui malcapitato protagonista è stato il 48enne ex arbitro Ioannis Tsachilidis, nominato dal Commitee a capo della nuova commissione arbitrale centrale insieme ai colleghi Georgios Biskas e Dimitris Kalyvas. Affacciatosi dopo aver sentito il campanello di casa suonare ripetutamente, il fischietto greco ha visto una coppia di persone minacciarlo, riportando la seguente frase: «Ti uccideremo, non scapperai e ti prenderemo ovunque andrai». Dopo aver informato i due colleghi e le autorità, un reparto di polizia specializzato li ha messi sotto copertura.
Due giorni fa è arrivata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. È stato registrato infatti un incendio nell’abitazione di Biskas, probabilmente doloso secondo le autorità. Nessun famigliare è rimasto coinvolto nel presunto attentato, in quanto fortunatamente la moglie era andata via poche ore prima per fare visita al figlio fuori città. Troppo per la federcalcio greca, che ha deciso di sospendere i campionati a tempo indeterminato, promettendo seri provvedimenti.
Dure e compatte le reazioni delle società. «Non dobbiamo arrenderci a questa mafia», ha dichiarato il PAOK Salonicco attraverso i suoi canali sociali, aggiungendo che «è necessario un fronte coeso e unito contro questi criminali». Christos Panagopoulos, direttore esecutivo del Panathinaikos, ha rilasciato la seguente dichiarazione quando gli è stato chiesto cosa ne penserebbe di fermare il campionato fino alla fine dell’indagine su un ipotetico controllo del calcio greco da parte di un’associazione criminale: «Noi semplicemente guardiamo le case della gente bruciare e parliamo di calcio. Se la giustizia deciderà nel 2020 aspetteremo e ricominceremo a giocare in quel momento».
Foto: Alkis Konstantinidis/Reuters