“L’Estonia, spaventata dalla Russia, addestra una nazione di guerriglieri”: questo è il titolo di un reportage realizzato recentemente dal New York Times.
La Lega di Difesa Estone, l’organizzazione a cui fa riferimento l’articolo, esiste in realtà da quasi un secolo essendo stata fondata nel 1918 durante la guerra di indipendenza, che vide come avversari degli estoni le forze armate sovietiche e i Freikorps, le forze paramilitari tedesche che in precedenza avevano combattuto al fianco dell’esercito estone. Nel 1940 la Lega venne ufficialmente dissolta con l’invasione dell’Armata Rossa: molti dei suoi membri furono oggetto di persecuzione e deportazione verso la Siberia; altri, i cosiddetti “fratelli della foresta”, riuscirono invece a fuggire avviando una guerriglia continua contro le forze armate sovietiche durante e dopo la seconda guerra mondiale.
Col ritorno all’indipendenza nel 1991, la Lega di Difesa Estone è tornata ad essere la principale organizzazione paramilitare operante nel paese: l’obiettivo è quello di garantire la conservazione dell’indipendenza e della sovranità dello stato, l’integrità del suo territorio e l’ordine costituzionale. Attualmente sono quindici le unità regionali, le cui aree di competenza riprendono i territori amministrativi delle contee.
Nei primi sei mesi dell’anno in corso 384 nuovi membri si sono uniti all’organizzazione. Il numero di volontari, che nel mese di luglio ha superato per la prima volta le 25 mila unità, rappresenta il 2% della popolazione estone. A rendere l’Estonia più vulnerabile è stato l’inizio della crisi fra Russia e Ucraina che ha portato ad un aumento delle tensioni militari nei territori adiacenti al confine ucraino e all’annessione della Crimea da parte russa nel 2014. Chiunque abbia raggiunto la maggiore età di 18 anni può entrare a far parte della Lega, l’unica cosa che viene richiesta è il superamento di un test sulla forma fisica. Essendo la partecipazione volontaria, in molti si rendono disponibili durante i weekend.
A marzo, durante l’esercitazione militare per verificare la preparazione delle unità di volontari della Lega di Difesa, il primo ufficiale Meelis Kiili aveva dichiarato che “non esiste alcuna minaccia alla sicurezza dell’Estonia nel prossimo futuro. Vogliamo dimostrare alla popolazione che la difesa nazionale funziona e che tutte le persone che vivono nel nostro paese possono sentirsi al sicuro”. Una delle principali novità introdotte è l’addestramento alla costruzione delle cosiddette I.E.D., ovvero di ordigni esplosivi improvvisati realizzati con materiali non convenzionali che sono state causa di numerose perdite militari per la coalizione internazionale durante le guerre in Iraq e Afghanistan.
Il progetto messo in piedi dalla Lega di Difesa rientra negli obblighi espressi dall’articolo 3 della NATO, organizzazione di cui l’Estonia è membro dal 2004, in cui viene richiesto uno “spirito di continua ed effettiva autodifesa“. A chi gli chiede il perché di questo aumento di personale lo stesso Kiili risponde: “non è solo importante avere un esercito armato, ma avere anche dei cittadini che lo siano”.
Immagine: Madis Veltman, Wikimedia Commons