GEORGIA ELEZIONI: Al via i ballottaggi per gli ultimi seggi in parlamento

Domenica 30 ottobre si terrà in Georgia il secondo turno delle elezioni parlamentari, con i cittadini che saranno chiamati alle urne per i ballottaggi che assegneranno gli ultimi seggi disponibili in parlamento.

Secondo il sistema elettorale misto in vigore in Georgia, dei 150 seggi disponibili in parlamento 77 vengono assegnati attraverso un sistema proporzionale, mentre altri 73 vengono distribuiti attraverso un sistema maggioritario. In seguito al primo turno il Sogno Georgiano è riuscito a conquistare 44 seggi attraverso il sistema maggioritario, contro i 27 del Movimento Nazionale Unito e i 6 di Alleanza dei Patrioti.

Dei 73 seggi assegnabili attraverso il sistema maggioritario, 23 sono già andati al Sogno Georgiano, i cui candidati sono riusciti a superare il 50% delle preferenze in altrettanti distretti. I restanti 50 seggi verranno contesi ai ballottaggi, in quei distretti dove non sono ancora stati assegnati, dai due candidati che hanno ottenuto i migliori risultati nel corso del primo turno.

Ancora una volta a contendersi gli ultimi seggi disponibili saranno il Sogno Georgiano e il Movimento Nazionale Unito, con quest’ultimo che spera di poter guadagnare parte del terreno perso nel corso del primo turno. I due partiti si sfideranno in 44 distretti su 50; in ballo ci sono ancora città importanti come Tbilisi, Batumi e Zugdidi, dove per l’UNM corre Sandra Roelofs, moglie di Saakashvili.

A provare a strappare qualche distretto al Sogno Georgiano saranno anche il partito dei Democratici Liberi, che si gioca con Teimur Gaprindashvili il distretto di Chiatura, la coalizione Stato alle Persone, che corre con Zurab Otiashvili nel distretto di Dusheti, Tianeti e Kazbegi, e due candidati indipendenti, rispettivamente Cezari Chocheli e Akaki Chkhaidze, che proveranno a vincere nei distretti di Mtskheta e Lanchkhuti. Salome Zurabishvili, un’altra candidata indipendente, proverà invece a sottrarre al Movimento Nazionale Unito il distretto di Mtatsminda, uno dei distretti di Tbilisi.

Ha scelto di ritirarsi invece Irakli Alasania, leader dei Democratici Liberi candidato per il distretto di Gori, che avrebbe dovuto sfidare ai ballottaggi Ioseb Makrakhidze del Sogno Georgiano. Oltre al ritiro dal ballottaggio, l’ex ministro della Difesa ha annunciato di volersi ritirare momentaneamente anche dalla politica, deluso dall’insoddisfacente risultato del suo partito, rimasto fuori dal parlamento. Il nome di Alasania dovrebbe comparire comunque all’interno delle schede elettorali, e in caso di vittoria del leader dei Democratici Liberi secondo quanto previsto dal regolamento elettorale sarà organizzata un’elezione straordinaria per assegnare il seggio vacante.

Il voto dovrà invece essere eseguito da capo in quattro seggi elettorali: uno nel distretto di Marneuli e tre nel distretto di Zugdidi. I risultati ottenuti in seguito al primo turno in ognuno di questi seggi sono infatti stati invalidati dalla CEC (Commissione Elettorale Centrale) a causa dei violenti incidenti e delle diverse violazioni procedurali registrate nel corso del processo elettorale.

Nel villaggio di Kizilajlo, nella municipalità di Marneuli, decine di uomini, identificati come sostenitori del Movimento Nazionale Unito e della coalizione Stato alle Persone, hanno provato a prendere d’assalto una scuola pubblica sede di un seggio elettorale, lanciando pietre e ferendo un poliziotto. In seguito all’intervento della polizia, che ha arrestato sei persone, il processo elettorale è stato interrotto. Nel villaggio di Jikhashkari, nella municipalità di Zugdidi, due uomini, sostenitori del Sogno Georgiano, hanno invece fatto irruzione in due seggi, rubando e distruggendo diverso materiale elettorale. Si dovrà votare da capo anche in un seggio del villaggio di Ganmukhuri, sempre nella municipalità di Zugdidi, a causa delle numerose violazioni procedurali registrate nel corso del voto.

Chi è Emanuele Cassano

Ha studiato Scienze Internazionali, con specializzazione in Studi Europei. Per East Journal si occupa di Caucaso, regione a cui si dedica da anni e dove ha trascorso numerosi soggiorni di studio e ricerca. Dal 2016 collabora con la rivista Osservatorio Balcani e Caucaso.

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