Da STOCCOLMA – Nel 2015 in Svezia ben 162.877 persone hanno fatto richiesta di asilo*, posizionando lo stato scandinavo al terzo posto dopo Germania e Ungheria per numero di domande. La cifra fa ancora più impressione se la consideriamo in rapporto alla popolazione: in Italia ci sono state circa 83mila domande, 1.369 per milione di abitanti; in Svezia invece parliamo di 16.016 richieste per milione di abitanti.
Nell’anno in corso però l’inversione di tendenza è stata netta ed evidente. Non solo: molti richiedenti asilo hanno addirittura ritirato la domanda, lasciando successivamente il paese.
I numeri sono eloquenti: nel solo ottobre 2015 c’erano state oltre 39mila domande; mentre in tutto il 2016, fino a settembre incluso, l’Ufficio immigrazione svedese ha preso in carico “solo” 22.330 applicazioni.
Sulla stessa falsariga si trova il dato di chi rinuncia: 5mila persone nel 2016 hanno ritirato la domanda di asilo, mentre in tutto il 2015 erano state circa 3.800.
I motivi della decisione possono essere diversi. “Queste persone spesso arrivano in Svezia sapendo che qui è facile ottenere un lavoro e una casa. Ma evidentemente poi si rendono conto che non è proprio così”, spiega Kristina Rännar dell’Ufficio immigrazione.
Fra le cause dell’abbandono non vanno comunque sottovalutate le regole più restrittive che anche la Svezia ha stabilito per l’accettazione della richiesta di asilo e i controlli più attenti che adesso si fanno alle frontiere dei paesi d’Europa, che vanno poi a influenzare la decisione finale sulla domanda. Per questo, quindi, molti alla fine decidono comunque di rimpatriare senza restare per mesi in attesa della comunicazione da parte dell’Ufficio Immigrazione.
Fra le nazionalità di chi decide di tornare indietro spiccano iracheni e albanesi. “E se una persona non ha la possibilità economica per affrontare il viaggio, è lo stesso Ufficio immigrazione che paga il biglietto di ritorno”, specifica Rännar.
Che sia la fine dello “Swedish dream” per i rifugiati?
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*TABELLA: Numero di richiedenti asilo in Svezia, anno per anno
– 2016: 22 330 (settembre incluso)
– 2015: 162 877
– 2014: 81 301
– 2013: 54 259
– 2012: 43 887
– 2011: 29 648
– 2010: 31 819