UNGHERIA: Domenica il referendum sulle quote per i richiedenti asilo

Domenica in Ungheria si vota dalle ore 6 del mattino alle 19 di sera per il referendum contro le quote di richiedenti asilo che l’UE vuole imporre agli stati membri. L’esito del referendum sembra scontato, vinceranno i No, quelli contrari alle quote, ma le domande alle quali si attende risposta sono in realtà altre. Quanti saranno i votanti? E quante saranno le schede nulle?

All’ultimo referendum (promosso dal Fidesz nel 2008) parteciparono poco più del 50% degli aventi diritto, mentre le schede nulle furono lo 0,8%. Il referendum risultò valido per un soffio (per legge il totale dei voti validi deve essere superiore al 50%). Oggi è difficile pronosticare quale sarà l’affluenza alle urne ed ancora di più il numero dei voti validi perchè il panorama politico ungherese è particolarmente frastagliato. In questa situazione è stata la società civile a muoversi promuovere il boicottaggio e l’annullamento del voto.

A Budapest la campagna referendaria viene seguita con distacco anche se non si può non far caso alle pressanti pubblicità governative che invitano a recarsi al voto. Dall’altro lato però la capitale ungherese è anche straripante di piccoli manifesti del Partito del cane a due code che con la sua campagna satirica invita a boicottare il voto annullando la scheda. In questo finir di campagna elettorale Budapest non sono poi mancati attimi di paura con l’esplosione di una bomba nel centro cittadino, un episodio non collegato alla situazione politica o alla crisi migratoria, ma che ha comunque allarmato la società ungherese.

Ad un anno dalla crisi dei migranti che sconvolse l’Ungheria oggi ai confini del paese non ci sono più le masse di profughi in marcia verso l’Europa settentrionale. Nonostante ciò, il referendum è estremamente importante per i futuri equilibri europei e per i rapporti tra Bruxelles e gli Stati nazionali.

Questi gli articoli di East Journal sul referendum ungherese:

Accoglienza profughi, “qui regna il caos.” Parla una volontaria di Migration Aid

“L’UE può obbligarci ad accogliere migranti?”. Un referendum a ottobre

Teste di maiale al confine contro i migranti?

Provvedimenti legali in arrivo da Vienna per la crisi dei migranti

Una campagna satirica contro il referendum

L’UE è pronta a sanzionare Budapest per il referendum anti-migranti

Chi è Aron Coceancig

nato a Cormons-Krmin (GO) nel 1981. Nel 2014 ho conseguito all'Università di Modena e Reggio Emilia il Ph.D. in Storia dell'Europa orientale. In particolare mi interesso di minoranze e storia dell'Europa centrale. Collaboro con il Centro Studi Adria-Danubia e l'Istituto per gli incontri Culturali Mitteleuropei.

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