Nel summit svoltosi a Varsavia la Nato ha deciso di rafforzare la sua presenza militare nei paesi baltici e in Polonia, dislocando nei confini orientali del patto atlantico forze armate di diverse nazionalità.
In Lettonia saranno dislocate in maggioranza militari canadesi, ma secondo fonti non ancora ufficiali citati dalla televisione lettone LNT, è prevista la presenza anche di militari italiani, portoghesi e polacchi in territorio lettone.
In Estonia il gruppo sarà guidato da militari britannici, in Lituania da forze armate tedesche. In Polonia la presenza militare Nato sarà in particolare formata da militari statunitensi.
“Oggi compiamo un ulteriore passo. Abbiamo deciso di migliorare la nostra presenza militare nei confini orientali. Con quattro battaglioni in Polonia, Estonia, Lettonia e Lituania, secondo principi di rotazione” ha affermato il segretario generale Nato Stoltenberg.
Il giorno prima del summit di Varsavia, il premier canadese aveva già annunciato l’arrivo di militari canadesi in Lettonia nell’ambito del rafforzamento della presenza della Nato. Il governo canadese ha deciso di inviare in Lettonia anche sei caccia CF 18 per la difesa dello spazio aereo nei baltici, insieme ad una fregata che si trova già nel mar Mediterraneo.
Non sono ancora certi i tempi di arrivo del contingente canadese, ma è probabile che in autunno saranno resi noti.
Stoltenberg ha anche rivelato che la Nato prevede di estendere il rafforzamento della propria presenza anche in Romania. Ma le intenzioni del patto atlantico, secondo il suo segretario, sono quelle di aumentare le capacità difensive della Nato nei confini orientali, non di minacciare la Russia:
“Non vogliamo una nuova corsa agli armamenti. E non vogliamo un confronto militare. La Russia non può e non deve essere isolata. Inoltre rafforzando la nostra attività militare in tutta Europa, noi siamo interessati a concordare le regole della strada con la Russia. E’ necessario fare tutto il possibile, per evitare equivoci e incidenti.”
”La Lettonia finalmente è diventata un membro a tutti gli effetti della Nato” ha commentato Māris Andžāns, professore dell’Istituto di politica estera della Rīgas Stradiņa Universitāte.