EURO 2016: Albania-Svizzera, già decisiva per il passaggio del turno?

Sabato Albania e Svizzera faranno il loro esordio all’Europeo francese (che verrà inaugurato stasera dallo scontro tra Francia e Romania). Una gara che potrebbe già essere per entrambe cruciale. In una competizione allargata a 24 squadre, delle quali soltanto otto non passeranno la fase a gironi, è strano dover pensare che la prima partita possa essere già un crocevia decisivo, eppure la composizione del girone – non particolarmente agevole dal punto di vista di nessuna delle due squadre – rende una eventuale sconfitta iniziale particolarmente difficile da smaltire.

Il primo posto del girone sembra già assegnato in partenza alla Francia, padrona di casa e favorita per la vittoria finale, mentre le altre tre squadre sembrano partire grossomodo alla pari, con i rossocrociati favoriti sugli albanesi e sulla nazionale romena. Qualunque delle due dovesse uscire sconfitta all’esordio si troverebbe ad affrontare in trasferta e senza i favori del pronostico la nazionale transalpina, per poi giocarsi il tutto per tutto nella gara contro una Romania non forte, ma solida e abbottonata: una condizione piuttosto complicata da affrontare per due squadre che sicuramente non fanno dell’esperienza internazionale la loro arma migliore.

L’Albania, può sfruttare l’assenza di aspettative a proprio vantaggio: la squadra è composta da ragazzi giovani, che non hanno giocato nelle competizioni europee – la nazionale albanese è alla prima qualificazione in un torneo maggiore – e di fatto non hanno nulla da perdere. Essere presenti rappresenta già una vittoria su cui poggiare le basi per pianificare il futuro. Gianni De Biasi è già un eroe nella terra al di là dell’Adriatico e un’eventuale uscita di scena dopo la prima fase difficilmente cambierebbe gli equilibri. Il cammino di qualificazione lo abbiamo raccontato in corso di svoglimento, pertanto è sufficiente ricordare che la nazionale albanese non gioca un calcio offensivo, tutt’altro: utilizzando la solidità difensiva riesce a imbrogliare le trame dell’avversario, cercando di colpirlo con le ripartenze. La scarsa vena realizzativa potrebbe essere un freno per il prosieguo nella competizione europea.

La Svizzera, di converso, con una squadra tecnicamente molto valida e decisamente superiore agli avversari, può sfruttare individualità in grado di fare la differenza. Granit Xhaka è stato acquistato alcuni giorni fa dall’Arsenal per una cifra vicina ai 30 miliori di sterline e Xherdan Shaqiri vanta un passato importante in squadre di caratura europea notevole; i due compongono un centrocampo di livello decisamente alto. Inoltre, Valon Behrami e Stephan Lichtsteiner sono campioni affermati e molto conosciuti in Italia, a differenza della punta Haris Seferović, meteora tra Lecce e Novara che è successivamente esplosa nel Real Sociedad e si è consacrata nell’Eintracht di Francoforte. A lui è affidata la fase realizzativa. Sulla carta dovrebbero essere loro i favoriti per il secondo posto dietro la nazionale di casa.

Dal punto di vista prettamente calcistico la squadra svizzera non presenta particolari debolezze, ma sono le crepe nello spogliatoio a poterne compromettere l’avventura continentale. Secondo quando raccontato dal Guardian, infatti, pare che i calciatori convocati siano divisi in due clan: uno composto dai giocatori di origine svizzera, mentre l’altro sarebbe formato da giocatori figli di immigrati arrivati da diverse parti d’Europa. Una delle comunità sociali più numerose in Svizzera è proprio di etnia albanese, in particolar modo di origine kosovara, nazione riconosciuta dalla UEFA e dalla FIFA soltanto di recente, che “presta” i propri calciatori a diverse selezioni nazionali. Sono ovviamente moltissimi i calciatori di passaporto svizzero ma di origine kosovara che vestono la maglia della terra che li ha accolti.

Proprio in questa partita di esordio assisteremo a uno dei casi che meglio esemplificano la condizione dei calciatori kosovari: Granit e Taulant Xhaka sono due fratelli nati in Svizzera da genitori di origine kosovara e scenderanno in campo da avversari avendo scelto di rappresentare rispettivamente la Svizzera e l’Albania. Una sfida in famiglia che per uno dei due potrebbe già essere decisiva.

Foto: Granit Xhaka (Facebook)

Chi è Matteo Marchello

Nato a Lecce, vive a Londra. Scrive di calcio per Trappoladelfuorigioco.it ed East Journal.

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