Da STOCCOLMA – La Svezia si avvicina alla Nato. Con una decisione che ha fatto molto discutere in Parlamento e nei mezzi di comunicazione, Stoccolma ha ratificato l’Accordo di sostegno del Paese ospitante (Host Nation Support Agreement – HNSA) con l’Alleanza atlantica.
Il memorandum era stato siglato il 4 settembre 2014, ma solo qualche giorno fa – il 25 maggio 2016 – il Parlamento ha votato a favore dell’intesa. In parole povere, dal 1° luglio 2016 la Nato avrà la possibilità di attraversare il territorio svedese con elicotteri, aerei e navi militari e di dislocare le sue truppe nel Paese. Tuttavia qualsiasi decisione in tal senso dovrà essere approvata di volta in volta dal Governo.
Il partito di Sinistra (Vänsterpartiet) ha provato a far slittare la decisione di un anno per poter studiarne meglio la costituzionalità, ma alla fine il Parlamento ha approvato l’intesa con 291 voti a favore contro 21. L’esito delle votazioni ha provocato veementi proteste da parte di alcuni attivisti sui palchi del Parlamento, tanto da rendere necessario l’intervento della sicurezza.
È da sottolineare il fatto che l’accordo non dà alcun diritto alla Nato di agire liberamente sul territorio svedese, come hanno commentato alcuni; ma è tuttavia vero che lascia molta discrezionalità al Governo che di volta in volta sarà in carica, che potrà quindi chiudere o aprire le frontiere alle truppe atlantiche in base alla necessità politica. Sarà inoltre necessario cambiare alcune leggi attualmente in vigore, in quanto gli eventuali soldati Nato dovranno godere di alcuni privilegi e immunità.
“È un giorno triste per la politica di non allineamento, in quanto oggi facciamo un altro passo verso l’ingresso nella Nato. A parole diciamo che dobbiamo essere fuori dal Patto Atlantico, ma nella pratica facciamo il contrario. Tutto ciò è negativo per la nostra sicurezza nazionale”, ha affermato Stig Henriksson, rappresentante del partito di Sinistra in Commissione Difesa. Henriksson si è anche detto preoccupato per la possibilità (smentita dal Governo) che la Nato possa trasportare armi atomiche all’interno del territorio nazionale. Anche il partito di estrema destra Sverigedemokraterna, pur votando a favore, ha manifestato scetticismo per l’accordo.
Anche Mosca ha giudicato negativamente l’accordo Svezia-Nato, vedendo l’intesa come alimentata da una ingiustificata “isteria anti-russa”. Il ministro della Difesa Peter Hultqvist ha rispedito al mittente tutte le critiche, affermando: “Ogni forma di cooperazione con altri Paesi è basata su una posizione di non allineamento militare”. L’indipendenza e neutralità svedese non sarebbe in pericolo, insomma.
È già da un paio di anni che è ripartito in Svezia e Finlandia il dibattito sulla possibile adesione dei due paesi neutrali alla NATO, a seguito della ritrovata assertività militare russa. Nell’ottobre 2014 una nuova caccia al sottomarino russo nell’archipelago di Stoccolma ha rinnovato il timore di non rispetto della neutralità scandinava da parte di Mosca. Nel marzo 2016 un cyber-attacco ai siti dei principali mezzi d’informazione svedesi è stato attribuito ad hacker russi. E il sabotaggio di vari pali delle telecomunicazioni nei giorni scorsi, benché di cause ancora incerte, è apparso come un ennesimo avvertimento.