Novak Đoković

TENNIS: Novak Đoković ha fatto delle dichiarazioni sessiste?

Novak Đoković è finito nella bufera per alcune recenti dichiarazioni riguardanti il tennis femminile che i più non hanno avuto problemi a definire ai limiti del sessismo. Il tutto è nato quando un giornalista ha chiesto al serbo cosa ne pensasse di quanto affermato dal CEO del torneo di Indians Wells (il sudafricano Raymond Moore, dimessosi dopo le polemiche scatenate dalle sue frasi). Moore aveva pronunciato le seguenti parole: «Nella mia prossima vita mi piacerebbe essere una partecipante del WTA, perché vivono della luce riflessa degli uomini del tennis. Non prendono una decisione e sono fortunate. Sono molto, molto fortunate. Se fossi una tennista mi metterei in ginocchio e ringrazierei ogni giorno Dio che siano nati Roger Federer e Rafa Nadal, perché sono loro ad aver trascinato questo sport».

Novak Đoković si è sostanzialmente dissociato da quanto detto da Moore, ma ha anche aggiunto la propria idea riguardante i premi in denaro: «È una situazione molto delicata. Le donne meritano rispetto e ammirazione per quello che stanno facendo. D’altra parte penso che il mondo del tennis maschile, il mondo della ATP, dovrebbe lottare maggiormente perché le statistiche dimostrano che abbiamo molti più spettatori durante le partite». Il numero uno del ranking mondiale ha poi aggiunto: «Questa è una delle ragioni per cui penso che forse noi dovremmo essere pagati di più. Le donne devono lottare per quello che penso di meritare e così dobbiamo fare noi».

La situazione è indubbiamente delicata, anche perché nel tennis sembra serpeggiare un fortissimo sessismo. Basti ricordare quanto successe quando il numero due del tennis Andy Murray assunse come allenatrice Amélie Mauresmo. Molti commentatori – su basi abbastanza irrisorie – videro la decisione dello scozzese come un passo indietro. Dunque tra le dichiarazioni Moore e Đoković si è gettata benzina sul fuoco di una questione mai realmente sopita. Per quanto riguarda la questione economica si parla di una questione relativamente recente, visto che l’ultima volta che uomini e donne hanno incassato le stesse cifre fu al torneo di Wimbledon del 2007.

Se però si può definire quello di Moore un vero e proprio scivolone, si può etichettare Novak Đoković come sessista? Il discorso del serbo è basato esclusivamente su fattori di pubblico e visibilità. E i numeri gli danno ragione: gli spettatori delle partite maschili sono di più e così vale anche per il pubblico televisivo (quasi di tre volte superiore). La federazione internazionale tentò di risolvere il problema di pubblico creando i cosiddetti tornei “combined”: uomini e donne che giocano i tornei durante lo stesso periodo alternandosi sui campi. Questa soluzione è attuata soprattutto nei tornei del Grande Slam e ha attenuato in parte le differenze, ma spesso i match femminili venivano programmati in orari poco appetibili per il pubblico.

Per non parlare poi della differenza del valore dei trofei. Se però ci si ferma a livello di sponsor sembrerebbe aver ragione Đoković: noi contribuiamo con una maggiore visibilità e meritiamo più soldi. Si tratterebbe di un discorso molto più pragmatico che ideologico, perché va ammesso che i soldi degli sponsor costituiscono la maggior fetta degli introiti. Ricordiamo che tra l’altro che secondo la classifica 2015 dei tennisti più pagati Marija Šarapova guadagna 23 milioni dagli sponsor e il serbo 29, non una differenza abissale. Come ha fatto ben notare Stefano Olivari del Guerin Sportivo, si tratta più di una classifica di popolarità che altro, altrimenti non ci si spiegherebbe come la russa possa guadagnare più di Serena Williams che mai è riuscita a battere.

Martina Navrátilová per intanto ha commento le dichiarazioni del serbo affermando di aver perso molta stima nei suoi confronti e di essere fortemente delusa. Dunque quello che rimane è una nuova guerra tra i sessi tra i giganti del tennis, probabilmente inutile e controproducente (come ha specificato lo stesso Novak Đoković in un post chiarificatore sulla sua pagina Facebook ufficiale). E se invece i veri colpevoli fossero i dirigenti delle federazioni incapaci di lavorare per rendere il pubblico più vicino al tennis femminile?

Foto: Iam Chihang

Chi è Mattia Moretti

Nato nel 1994 ad Alghero. Studente di Filosofia presso l'Università di Padova. Collabora con la Pagina Sportiva di East Journal e con il sito dedicato alla pallacanestro BasketUniverso.

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