RESISTENZE: Eusebio Giambone, tornitore torinese

Eusebio Giambone, nato a Camagna, nel basso Monferrato, non ancora ventenne è accanto a Gramsci nell’occupazione delle fabbriche. Con l’avvento del fascismo è costretto a emigrare in Francia dove si unirà alla lotta clandestina dopo l’occupazione nazista del paese. Dopo l’arresto e l’internamento per un anno, viene espulso dalla Francia e rientra a Torino dove, dal 1943, diventa rappresentante comunista del Primo Comitato militare regionale piemontese. Verrà arrestato e fucilato presso il carcere torinese Le Nuove all’età di 40 anni. Oggi quel carcere è un museo quasi dimenticato dalle autorità cittadine, consegnato nelle mani dell’associazione di volontari “Nessun uomo è un’isola” che probamente lo gestisce e lo cura con le poche risorse a disposizione. Risorse che provengono perlopiù dalle visite al museo. Se il prossimo 25 aprile vorrete ringraziare Eusebio per la libertà che la sua morte vi ha donato, andate a trovarlo alle carceri Nuove. Quella che segue è la lettera alla figlia. L’abbiamo scelta poiché figli di quei caduti lo siamo un po’ tutti.

Cara Gisella,

quando leggerai queste righe il tuo papà non sarà più. Il tuo papà che ti ha tanto amata malgrado i suoi bruschi modi e la sua grossa voce che in verità non ti ha mai spaventata. Il tuo papà è stato condannato a morte per le sue idee di Giustizia e di Eguaglianza. Oggi sei troppo piccola per comprendere perfettamente queste cose, ma quan- do sarai più grande sarai orgogliosa di tuo padre e lo amerai ancora di più, se lo puoi, perché so già che lo ami tanto. Non piangere, cara Gisellina, asciuga i tuoi occhi, tesoro mio, consola tua mamma da vera donnina che sei.

Per me la vita è finita, per te incomincia, la vita vale di essere vissuta quando si ha un ideale quando si vive onestamente, quando si ha l’ambizione di essere non solo utili a sé stessi ma a tutta l’Umanità. Tuo papà ti ha sempre insegnato a fare bene e fino ad ora sei stata una brava bambina, devi essere maggiormente brava oggi per aiutare tua mamma ad essere coraggiosa, dovrai essere brava domani per seguire le ultime raccomandazioni di papà. Studia di buona lena come hai fatto finora per crearti un avvenire. Un giorno sarai sposa e mamma, allora ricordati delle raccomandazioni di tuo papà e soprattutto dell’esempio di tua mamma.

Studia non solo, per il tuo avvenire ma per essere anche più utile nella società, se un giorno i mezzi non permetteranno di continuare gli studi e dovrai cercarti un lavoro, ricordati che si può studiare ancora ed arrivare ai sommi gradi della cultura pur lavorando. Mentre ti scrivo ti vedo solo nell’aspetto migliore, non vedo i tuoi difetti ma solo le tue qualità perché ti amo tanto: ma non ingannarti perché anche tu hai i tuoi difetti come tutte le bambine (ed anche i grandi), ma saprai fare in modo di divenire sempre migliore, ed è questo il modo migliore di onorare la memoria del tuo papà.

Tu sei giovane, devi vivere e crescere e se è bene che pensi sovente al tuo papà, devi pensarci senza lasciarti sopraffare dal dolore, sei piccola, devi svagarti e divertirti come lo vuole la tua età e non solo piangere. Devi far coraggio alla mamma, curarla e scuoterla se è demoralizzata. Sii brava, sempre, ama sempre la mamma che lo merita tanto. Il tuo papà ti ha amata immensamente ti abbraccia ed il suo pensiero sarà fino alla fine per te e mamma,

il tuo papà

Chi è Matteo Zola

Giornalista professionista e professore di lettere, classe 1981, è direttore responsabile del quotidiano online East Journal. Collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso e ISPI. E' stato redattore a Narcomafie, mensile di mafia e crimine organizzato internazionale, e ha scritto per numerose riviste e giornali (EastWest, Nigrizia, Il Tascabile, Il Reportage). Ha realizzato reportage dai Balcani e dal Caucaso, occupandosi di estremismo islamico e conflitti etnici. E' autore e curatore di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022) e di "Interno Pankisi, dietro la trincea del fondamentalismo islamico" (Infinito edizioni, 2022); "Congo, maschere per una guerra"; e di "Revolyutsiya - La crisi ucraina da Maidan alla guerra civile" (curatela) entrambi per Quintadicopertina editore (2015); "Il pellegrino e altre storie senza lieto fine" (Tangram, 2013).

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