Dopo sei mesi di proteste dell’opposizione, il governo di Isa Mustafa corre ai ripari comprando un body scanner dopo aver fallito nel fermare le proteste dentro il parlamento. Giovedì scorso, infatti, i deputati dell’opposizione per la nona volta consecutiva hanno usato i gas lacrimogeni per bloccare i lavori parlamentari e anche luci laser. In sessioni precedenti dell’Assemblea si erano serviti inoltre di spray al pepe e bottiglie d’acqua.
Le bombole di lacrimogeni, che verrebbero nascoste sotto gli abiti, passano inosservate dagli scanner attuali. Per questo l’esecutivo ha deciso di acquistare un rilevatore simile a quello di cui sono dotati gli aeroporti internazionali, da circa 270.000 euro. Non è esclusa l’ipotesi che siano gli stessi agenti di polizia che passano i gas lacrimogeni, essendo il corpo di polizia piena di ex-ufficiali dell’UCK.
Tuttavia, i partiti di opposizione usano gas lacrimogeni, laser e spray al pepe nel Parlamento del Kosovo e manifestazioni violente fuori dall’assemblea perché si dicono contrari alla delimitazione del confine tra Kosovo e Montenegro e alla creazione dell’associazione delle municipalità serbe, prevista dagli ultimi accordi di dialogo tra Kosovo e Serbia.
Vetevendosje (Autodeterminazione), guidato da Visar Ymeri e Albin Kurti, e l’AAK dell’ ex-primo ministro Ramush Haradinaj (Alleanza per il Futuro del Kosovo) dicono che il governo ha negato un dibattito sugli accordi stipulati con la Serbia per normalizzare le relazioni. Secondo la “Zajednica”, l’associazione dei comuni serbi, le aree a maggioranza serba avrebbero una limitata autonomia su questioni locali e potranno ricevere alcuni finanziamenti da Belgrado. Questo ha fatto suonare un campanello d’allarme per le maggioranza albanese del Kosovo, che teme una divisione rovinosa, simile alla Bosnia.
La Corte Costituzionale del Kosovo ha deciso di sospendere l’attuazione dell’accordo con la Serbia fino al 12 gennaio 2016. La Corte ha sospeso l’accordo in primo luogo per calmare la situazione e permettere il ritorno al dialogo fra maggioranza e opposizione in Kosovo.
Ma il governo guidato dal premier Isa Mustafa insiste sul fatto che la normalizzazione delle relazioni con la Serbia sia l’unica strada percorribile.