RUSSIA: Kadyrov annuncia a sorpresa il suo ritiro dalla politica

Fin da quando è stato nominato presidente della Repubblica Cecena, Ramzan Kadyrov ha spesso e volentieri abituato il suo pubblico a uscite a effetto e ad affermazioni controverse. Per fare un esempio basti ricordare le dichiarazioni rilasciate lo scorso gennaio, quando Kadyrov ha accusato gli attivisti e i membri dell’opposizione russa di essere “cani americani” e “nemici del popolo e traditori che stanno cercando di sfruttare a proprio vantaggio le recenti difficoltà economiche della Russia per destabilizzare il paese”, e per questo “dovrebbero essere messi sotto processo, con la massima severità, per sabotaggio”.

Questa volta però, l’ultima uscita di Kadyrov è riuscita a spiazzare davvero tutti. Nel corso di un’intervista rilasciata a NTV, televisione nazionale russa, il leader ceceno ha affermato di aver preso una clamorosa decisione, annunciando le proprie dimissioni al termine del suo mandato, che scadrà ad aprile. Nel corso della stessa intervista, Kadyrov ha inoltre dichiarato di avere l’intenzione di ritirarsi definitivamente dalla vita politica, aggiungendo di non essere interessato a lavorare in futuro all’interno del governo federale. Il leader ceceno, che ha ritenuto di aver assolto i propri doveri da presidente nel corso del suo mandato, non ha voluto fare nomi riguardo al suo possibile successore, affermando però che all’interno della sua squadra di governo vi sono numerosi candidati validi.

“Il mio tempo è passato. Ogni essere umano ha un limite. Credo che Kadyrov abbia fatto il suo tempo. […] La famiglia, la vita personale, gli studi islamici – ecco dove mi vedo in futuro. Ma nel caso ci sarà bisogno di prendere in mano una pala, un fucile d’assalto o uno zaino, allora sarò pronto.”

In seguito a queste dichiarazioni diverse figure politiche cecene di rilievo si sono subito mosse per cercare di organizzare a Grozny manifestazioni a sostegno di Kadyrov, per convincerlo a rinnovare il suo mandato, ma il leader ceceno attraverso il suo profilo Instagram, che ama usare spesso per inviare messaggi al suo pubblico, ha invitato i suoi sostenitori a rispettare la sua decisione, ringraziandoli comunque per la fiducia.

L’annuncio di Kadyrov arriva a un anno dall’omicidio di Boris Nemtsov, ex leader del partito d’opposizione Parnas trovato morto lo scorso febbraio davanti al Cremlino. Poprio Kadyrov è stato indicato da molti come il possibile mandante dell’omicidio di Nemtsov, che proprio pochi giorni prima della sua morte era stato pubblicamente insultato su Instgram dal leader ceceno per aver difeso le vignette del settimanale satirico Charlie Hebdo; inoltre sempre in quei giorni Nemtsov, attraverso la sua pagina Facebook, aveva aspramente criticato il leader ceceno per avere inviato le proprie milizie a combattere in Ucraina. In seguito alle indagini sull’omicidio di Nemtsov l’FSB ha arrestato quattro sospetti, tutti ceceni e tutti legati proprio a Kadyrov, che molti hanno sospettato essere il vero mandante del crimine. Il caso Nemtsov è stato chiuso di recente, secondo l’opposizione proprio per evitare che le indagini potessero arrivare a toccare Kadyrov troppo da vicino.

Per ricordare l’anniversario della morte di Nemtsov, Ilya Yashin, membro dell’opposizione nonché successore proprio di Nemtsov ai vertici del partito Parnas, ha pubblicato un rapporto proprio su Kadyrov, dove ha definito il leader ceceno come “una minaccia per la sicurezza nazionale della Russia”, e dove lo ha accusato di calpestare la Costituzione russa governando la Cecenia come un dominio personale, arrivando a paragonarla allo Stato Islamico.

Ramzan Kadyrov è stato nominato presidente della Repubblica Cecena nel 2007, e da allora ha detenuto ininterrottamente il potere nel paese, godendo di una grande autonomia e di una pressoché completa libertà d’azione, grazie anche al sostegno incondizionato di Putin e ai cospicui finanziamenti elargiti ogni anno da Mosca. Ultimamente però le recenti uscite di Kadyrov, ritenute eccessive persino dal Cremlino, sommate alle forti polemiche che il caso Nemtsov ha generato nell’ultimo anno, hanno finito per minare l’eterna fiducia di Putin nei confronti del leader ceceno, che si sta rivelando essere un problema sempre più ingestibile per Mosca. Proprio per questo non è da escludere che dietro al clamoroso passo indietro di Kadyrov ci possa essere proprio lo zampino di Putin, che stanco dei continui eccessi del leader ceceno potrebbe averlo invitato a farsi da parte.

Chi è Emanuele Cassano

Ha studiato Scienze Internazionali, con specializzazione in Studi Europei. Per East Journal si occupa di Caucaso, regione a cui si dedica da anni e dove ha trascorso numerosi soggiorni di studio e ricerca. Dal 2016 collabora con la rivista Osservatorio Balcani e Caucaso.

Leggi anche

CAUCASO DEL NORD: Gli azeri a Kullar rimangono una spina nel fianco per Mosca e Baku

A  Kullar, paesino  russo al confine  con l’Azerbaigian, più di mille cittadini azeri sono  bloccati  da mesi a causa della chiusura dei confini. I rimpatri sono finalmente iniziati, ma la situazione continua a rimanere precaria per via delle cattive condizioni del centro di accoglienza in cui i cittadini azeri vengono trattenuti...

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com