Questa settimana si giocherà due volte, nel giro di pochi giorni, il derby più sentito di Romania: Dinamo Bucarest – Steaua Bucarest. La prima gara, che si disputerà stasera, sarà valida per l’andata delle semifinali di Cupa României. La seconda gara si disputerà invece domenica sera e sarà valida per il primo turno della fase finale del campionato romeno. Entrambe le gare si giocheranno allo stadio Ștefan cel Mare, l’impianto di casa dei dinamovisti sull’omonimo viale nella parte settentrionale del centro di Bucarest.
La semifinale di ritorno di Cupa României si disputerà il 20 aprile. L’unica cosa già sicura è che la finale vedrà affrontarsi una squadra della capitale e una squadra proveniente dalla Transilvania, visto che le sfidanti nella seconda semifinale sono il CFR Cluj e il Târgu Mureș. La Dinamo si è qualificata eliminando Pandurii Târgu Jiu e Astra Giurgiu, due delle squadre più in forma del campionato, dove sono rispettivamente terza e prima. Lo Steaua ha invece avuto più difficoltà, pur contro avversari meno temibili come Universitatea Cluj e FCM Baia Mare (battuto solo ai rigori), prima di eliminare ai quarti il Viitorul di Gheorghe Hagi.
La Liga I romena segue una formula particolare a partire da quest’anno: alla fine della stagione regolare le quattordici squadre sono state divise in due mini-gironi, a punti dimezzati. Il girone retrocessione si compone di otto squadre, mentre il girone scudetto da sei: oltre alle due sfidanti capitoline, include la capolista Astra Giurgiu, il Pandurii, il Viitorul e il Târgu Mureș. Se l’Astra è in cima alla classifica grazie alle reti dell’ex Inter Denis Alibec e di Constantin Budescu, recentemente ceduto ai cinesi del Dalian Yifang, la Dinamo allenata da Mircea Rednic segue a soli due punti di distanza.
I Câinii Roşii hanno perso la possibilità di iniziare la fase finale della stagione al primo posto nell’ultima giornata, uno scontro diretto con l’Astra terminato 1-1 e segnato dalla polemica relativa all’allenatore dell’Astra Marius Șumudică. L’allenatore – che il giorno dopo ha subito una sospensione di sei mesi e una multa di 20.000 euro per scommesse online – ha detto di essere stato colpito in testa da un oggetto lanciato dalla folla ed è stato subissato dall’ironia per la sua evidente simulazione. La Dinamo è stata fin qui trascinata dalle reti segnate da Harlem Gnohéré (passato nel 2014 attraverso un periodo di prestito al Mouscron-Péruwelz coinvolto nel caso Manea) e Marcel Essombé, entrambi arrivati durante l’estate, oltre che dalle marcature dell’ala ventenne Dorin Rotariu, nato e cresciuto a Timișoara, ma stabilmente alla Dinamo dal 2013.
Solo quinto lo Steaua Bucarest, a -4 dall’Astra Giurgiu e -2 dai rivali dinamovisti. La squadra è stata spinta fin qui dalle reti di Nicolae Stanciu e ha recentemente riaccolto tra i suoi ranghi Gabriel Tamaș (peraltro ex dinamovista), dopo la risoluzione consensuale del suo contratto con il Cardiff City: tra le condizioni del contratto, secondo quanto dichiarato da Gigi Becali a Sport.ro, ci sarebbero l’obbligo di risolvere i propri problemi di alcool e di andare tutte le domeniche in chiesa. Una condizione che ha spinto alcuni tifosi avversari a ironizzare che l’unico motivo che possa spingere il giocatore ad andare in chiesa è la possibilità di bere il vino delle ostie.
I problemi di alcool di Tamaș non sono però la questione più pressante per lo Steaua, che in tempi recenti ha dovuto affrontare l’arresto del patron Becali e soprattutto una lunga battaglia legale sui diritti di utilizzo del nome e della storia dello Steaua con il ministero della Difesa, ente proprietario della squadra fino alla fine degli anni ’90. Il conflitto verte anche sulla possibilità di utilizzare lo stadio Ghencea, storico quartier generale della squadra, tuttora di proprietà del ministero: lo Steaua è quindi stato costretto a trasferirsi all’Arena Națională di Bucarest. Recentemente, però, il costoso e moderno stadio della capitale – che dovrebbe ospitare alcune gare dell’Europeo del 2020 – è risultato non idoneo secondo alcune norme di sicurezza. Una conseguenza del giro di vite successivo alla strage del Club Colectiv, dovuta al fatto che le coperture retrattili dello stadio (un impianto da 55.000 posti) sono realizzate in materiali non omologati. Lo Steaua ha così dovuto lasciare la capitale, disputando un incontro a Cluj prima di stabilirsi allo stadio dedicato a Nicolae Dobrin a Pitești, a 120 km da Bucarest.
Foto: Football Romania (Flickr)