Si pubblica rettifica in merito all’articolo “L’Expo della discordia, sequestrato il padiglione magiaro“, pubblicato il 15 gennaio scorso, come debitamente richiesto dagli avvocati del sig.Szocs Geza, Commissario della Repubblica di Ungheria per Expo 2015. In particolare si contesta come l’articolo contenga “mere illazioni circa lo spreco di denaro anche per opere, inerenti detto evento, asseritamente non eseguite da parte della Repubblica di Ungheria. L’articolo fa riferimento a mere voci, prive di fondamento alcuno, che poi si sono rivelate del tutto infondate”.
Il Commissario Szocs Geza rimarca inoltre “come la Repubblica di Ungheria non abbia speso e non intenda spendere alcuna somma di denaro proveniente dai propri contribuenti senza che sia ampiamente giustificata, come del resto ha dimostrato la vicenda Redaelli . dove non vi è stata insolvenza ma una semplice scelta a tutela dei propri cittadini e contribuenti”.
In particolare si rileva come il Padiglione sia stato sottoposto a sequestro preventivo “ inaudita altera parte” immediatamente revocato non appena lo Stato Magiaro ha esposto le proprie ragioni .
“A tal proposito smentiamo categoricamente qualsiasi problema tra le diplomazie dei paesi coinvolti – dichiarano gli avvocati del sig, Szocs Geza – Lo stesso articolo fa riferimento alla società Euroatlantics solutions, eviteremo di dilungarci sulle illazioni ma semplicemente ribadiamo che detta società ha svolto gli incarichi dopo essersi aggiudicata una gara di appalto”.
A detta rettifica seguirà, nello spazio di tempo di pochi giorni, la rimozione dell’articolo stesso.