La fame dell’Egeo non si ferma, e le 39 vittime dell’ultimo naufragio di migranti vanno ad aggiungersi a un bollettino che ormai recita 250 morti nel solo mese di gennaio 2016 nel mare che separa Grecia e Turchia. Il tutto a fronte di oltre 55.000 sbarchi sulle coste greche dall’inizio dell’anno. Ormai solo una notizia di passaggio, senza più niente da dire se non reiterare un dramma a cui ormai l’opinione pubblica sembra divenuta insensibile, trincerata dietro alle barricate della polemica politica e delle preoccupazioni per la sicurezza pubblica.
I ventidue uomini in campo, nonostante sia stato dato il calcio d’inizio, non si muovono. Lentamente, si siedono, guardandosi intorno. Resteranno a terra, in silenzio, per due minuti. Insieme a loro anche gli allenatori e le riserve. Il pubblico li applaude, lo speaker spiega le loro ragioni: “La dirigenza dell’AEL, gli allenatori e i giocatori osserveranno due minuti di silenzio subito dopo il calcio d’inizio, in memoria delle centinaia di bambini che continuano a perdere le loro vite nell’Egeo a causa della brutale indifferenza di Unione Europea e Turchia. I giocatori dell’AEL protesteranno restando seduti per due minuti in un tentativo di spingere le autorità a mobilitare tutti coloro che sembrano essere divenuti insensibili ai feroci crimini che vengono perpetrati nell’Egeo”.
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Questo è quanto avvenuto all’inizio di una gara della seconda divisione greca tra AEL Larissa e Acharnaikos. Un gesto arrivato 24 ore dopo l’annuncio, da parte del Comitato Olimpico Internazionale, del tragitto della fiaccola olimpica per i Giochi di Rio che si terranno quest’estate. La fiaccola, che verrà accesa a Olimpia il 21 aprile, nel suo tragitto passerà per il campo profughi di Eleonas, ad Atene, popolato principalmente da afghani e iraniani. Uno dei rifugiati, ha dichiarato il presidente del CIO Thomas Bach, sarà invitato a portare la torcia. Il CIO ha inoltre dichiarato che i rifugiati che non avranno la possibilità di rappresentare uno stato durante i Giochi di Rio portanno competere sotto l’egida della bandiera olimpica.
Foto: Stefg74 (Flickr)