Sembra quasi normale si dovesse chiudere così, con la finale di Belgrado tra Serbia e Montenegro: saranno le due nazionali, fino a pochi anni fa unite sotto la stessa calottina, a giocarsi il titolo dei Campionati Europei di pallanuoto maschile. I serbi, padroni di casa, hanno infiammato la Kombank Arena fin dall’esordio, la vittoria 13-6 contro la Croazia di fronte a 11.000 spettatori. Superate senza troppi patemi Malta (20-2) e Francia (16-8) nel girone che definiva gli accoppiamenti della fase a eliminazione diretta, la Serbia non ha perso un colpo nel percorso verso la finale di domani: 10-5 alla Slovacchia, 15-5 alla Russia, 13-7 alla Grecia nella semifinale.
Più difficile il percorso del Montenegro, qualificatosi come seconda squadra del girone A dopo aver pareggiato 8-8 con la Spagna e aver sconfitto 13-6 i Paesi Bassi e 15-6 la Slovacchia, trascinata dalle reti del cattarino Mlađan Janović e di Aleksandar Radović, passato per le calottine dello Jadran di Castelnuovo di Cattaro, del Partizan Belgrado e dell’italiana Posillipo. Agli ottavi il Montenegro ha poi eliminato la Francia (11-6, propiziato da una tripletta di Nikola Vukčević dello Stella Rossa) per poi raggiungere la finale grazie a due scalpi importanti. Un poker di Nikola Janović (fratello maggiore di Mlađan e vecchia conoscenza del Posillipo) ha infatti permesso di affondare ai quarti il Settebello sbiadito di Alessandro Campagna, mentre in semifinale la vittima sacrificale è stata l’Ungheria, artefice dell’eliminazione della Croazia ai quarti, sconfitta 8-5 dopo tre quarti di sostanziale equilibrio.
La finale di Belgrado vedrà affrontarsi due paesi appassionati di pallanuoto e, soprattutto, vicini: motivo per il quale la Kombank Arena è stata ampliata per permettere a 16.000 spettatori di assistere all’incontro, prevedendo un nuovo record europeo di spettatori dopo quello stabilito pochi giorni fa dalla sfida tra Serbia e Croazia. Il Montenegro, soprattutto, vorrà assaporare di nuovo il titolo europeo che tanto dolce fu nel 2008.
Forte della tradizione pallanuotistica della baia chiusa entro le Bocche di Cattaro, la pallanuoto montenegrina ha mosso i suoi passi nel solco della tradizione jugoslava prima e serba poi, rendendo la nazionale una squadra giovanissima. L’esordio ufficiale del Montenegro, in seguito al referendum per l’indipendenza del paese, risale a meno di dieci anni fa, quando la squadrà spuntò una vittoria 11-10 contro il Settebello a Trieste. E proprio a un europeo di pallanuoto, il primo disputato dalla squadra nel 2008 a Málaga, si è registrata la prima affermazione internazionale dello sport montenegrino.
Battuta 9-7 la Croazia in semifinale (unica squadra fino a quel punto in grado di battere i montenegrini), la squadra affrontò in finale proprio la Serbia da cui si era staccata due anni prima. Passati in svantaggio nel secondo quarto, i montenegrini pareggiarono nel terzo periodo di gioco e la situazione di parità si conservò fino alla sirena finale: fu necessario un gol nei supplementari per sancire la vittoria finale, per 6-5. A segnarlo fu Nikola Vukčević, ancora in squadra come anche Mlađan Janović, che a Málaga fu il capocannoniere dei suoi. Sarà nuova gloria per il Montenegro?
Foto: Vaterpolo Crna Gora (Facebook)