David Bowie, la leggenda della musica che ha fatto dell’eclettismo la nota distintiva della sua vita artistica, ci ha lasciato poco più di una settimana fa. Noi lo ricordiamo raccontandovi la storia dietro “Warszawa“, un pezzo dell’album “Low“, il primo della “trilogia berlinese”.
Negli anni ’70, persuaso da una predizione che sarebbe morto in un incidente aereo se avesse volato, Bowie decise di viaggiare usando esclusivamente mezzi alternativi, almeno fino al 1976. Arrivò in Giappone per la sua tournée nella primavera del ‘73 attraversando il Pacifico in nave dagli Stati Uniti e decise di rientrare a Londra via treno, il che voleva dire passare per l’Unione Sovietica. Concluso il tratto sulla Transiberiana, salì sull’Ost-West Express per arrivare da Mosca a Parigi. Una tratta con fermata a Varsavia di circa un’ora. Bowie scese dal treno per una passeggiata nei paraggi della stazione Warszawa Gdańska ed entrò in un negozio di dischi. Il commesso mostrava ad un cliente un album del complesso folk polacco Śląsk, e il cantante decise di comprarlo dopo averlo ascoltato.
Qualche anno più tardi, quando Bowie si traferì a Berlino, Brian Eno, con cui aveva iniziato una collaborazione, sentì suonare il figlio del loro produttore Tony Visconti poche note su piano, in loop. A Eno piacquero e decise di sviluppare la melodia con i sintetizzatori creando i primi due movimenti del brano, quasi tutto strumentale. Bowie lo ascoltò al rientro da una trasferta parigina e rimase impressionato dal suono drammatico, monumentale e cupo. In cerca di ispirazione per la parte vocale, ritornò ai ricordi del breve momento passato a Varsavia e al vinile che aveva portato con sé lasciandosi illuminare dalla canzone “Holukanie“. Le parole che vennero fuori erano del tutto inventate e prive di senso ma Bowie decise di esprimere in quel modo la desolazione che lo colse nella città polacca e il sogno di libertà di quel popolo.
Altri esperti e cultori di Bowie dicono che il cantante sia passato da Varsavia una seconda volta, nel 1976, insieme a Iggy Pop e che proprio in quell’anno acquistò il disco degli Śląsk. Indipendentemente dalle date, la sostanza non cambia e quel viaggio ha regalato a tutti noi la perla che conosciamo. In omaggio al Duca Bianco, l’organizzazione Stacja Muranów ha deciso di realizzare un murale nel quartiere di Żoliborz – il distretto che ospita la famosa stazione – e di scoprirlo nell’aprile di quest’anno.
Una curiosità
Ian Curtis, cantante dei Joy Division, chiamò inizialmente la band Warsaw, in omaggio alla canzone di Bowie che amava tanto. Lo cambiò più avanti per evitare confusione con un’altra band londinese, The Warsaw Pakt.